Stay Simple
Un genio, per definizione, è una persona dotata di ingegno superiore. Ma il genio può essere anche un essere immaginario con la capacità di influenzare eventi della vita, una specie di spirito superiore, buono o cattivo, che guida gli esseri umani. Il film Genius ha due protagonisti e queste due diverse definizioni si possono attribuire a entrambi e non solo ad uno di essi, come si potrebbe superficialmente pensare. A New York sulla fine degli ancora ruggenti anni ’20, in mezzo a grandi differenze di classe e prossimi alla Grande Depressione, il celeberrimo editor della Scribner’s Son era un personaggio molto particolare.
Via dalla pazza folla
Di cosa parla l’ultimo film di Terrence Malick, Knight of Cups, pronto dall’anno scorso e solo oggi distribuito sui nostri schermi, il cui titolo si riferisce proprio al fante di picche nel mazzo dei tarocchi? Sempre delle stesse cose (ahimè o evviva, a seconda si sia estimatori o detrattori o semplicemente stanchi delle monotematicità del noto regista). Un uomo, giovane, bello, ricco, famoso, elegantissimo (sempre in Armani-suit) si aggira per il mondo affiancato da varie figure femminili (tutte bellissime, magrissime, spregiudicatissime).
“Siamo stati gli ultimi, siamo stati i più grandi”
Si sono messi insieme nel 1991, nel 1993 hanno trovato un produttore, nel ’94 il loro terzo singolo, Live Forever, li ha portati all’attenzione del pubblico mondiale, poco dopo e faticosamente hanno messo insieme il primo album di studio, Definitely Maybe, e sono esplosi. Il mondo è impazzito, è arrivato (What’s the Story) Morning Glory?
Last Night a Music Save My Life
Perché si mette insieme un gruppo musicale? Per fare i soldi certo, ma soprattutto per le ragazze. In una grigia Dublino, cattolica, repressa, in dura recessione, Conor, 16 anni, sta subendo le conseguenze della crisi famigliare. I genitori dolorosamente non si amano più, stanno per affrontare la separazione (nella cattolicissima Irlanda il divorzio non sarà approvato fino al 1996), per motivi economici dovranno vendere la loro confortevole casa.
Il nostro passato glorioso
Con tempismo perfetto Nexo Digital distribuisce Botticelli - Inferno, quasi in contemporanea con il film Inferno, che ruota intorno al suo notissimo dipinto. Il documentario ricostruisce la storia dell’immaginosa opera, che illustra tutti i gironi danteschi, commissionata a Botticelli intorno al 1440 da Lorenzo di Pierfrancesco de Medici, bis-cugino di Lorenzo il Magnifico, che insieme ad altri 91 doveva illustrare il codice del monaco amanuense Niccolò Mangona.
Mai toccarsi con le punte!
Ogni giorno è un buon giorno in un grande centro commerciale. Al mattino gli scaffali si animano, mentre cibi di ogni genere, freschi e inscatolati, intonano felici canzoncine che inneggiano al consumo. Perché quando avranno l’onore di essere scelti dal cliente, dall’umano che loro giustamente equiparano a una figura divina, varcheranno finalmente le porte del negozio ed entreranno nel Grande Oltre, terra promessa di felicità assoluta dove dare e ricevere amore eterno.
Someone’s Watching Over Me
Tutti al mondo hanno qualcuno da accudire, da aspettare, da abbracciare, da amare, con cui ridere, scherzare, fare sesso. Tutti tranne l’infelice Rachel (Emily Blunt), ragazza devastata dal tradimento e dal conseguente abbandono del marito. Ormai alcolizzata e disoccupata, passa le sue giornate a fare avanti e indietro sui treni che collegano gli eleganti sobborghi in cui viveva con la vicina città.
La magia è una roba seria
Ovvero: quando il barile è di qualità, anche a raschiarlo se ne ricava roba buona. Questa volta incontriamo un altro personaggio della bella famiglia Marvel (quanto continua a divertirsi Stan Lee con i suoi innumerevoli camei), creato da Steve Ditko negli anni ‘60. Doctor Strange è Steven Strange, ambizioso neurochirurgo, mani d’oro, imperiale loft sulle luci di New York, guardaroba e accessori all’altezza, Lamborghini pronta in garage. Ma è proprio nel suo amato bolide che si infrangono tutti i suoi sogni di gloria.
Madonna-Mussolini: zero a zero
Capita ogni tanto di porsi il retorico interrogativo: come siamo finiti così? Francesco Diliberto aka Pif con il suo secondo film, cerca una risposta, per capire, per spiegare una parte importante della nostra storia, che tanti pesantissimi riflessi ha avuto sul nostro sviluppo come paese civile (se una pianta ha radici malate, crescerà asfittica, deforme, malaticcia). Come in La Mafia uccide solo d’estate, Pif la prende alla lontana e la sua narrazione ha un approccio sentimentale, nel senso che la storia, anche quella con la S maiuscola, gira intorno alle vicende di piccole persone, ai loro affetti, ai loro principi, ai loro sacrifici. E ai loro errori.
Fare i conti senza l’oste
Ha avuto un’infanzia travagliata, Christian Wolff, ragazzino autistico negli anni ’80, quando ancora di questo handicap si sapeva poco. Ha dovuto anche subire l’abbandono della madre, che incapace di reggere un simile impegno ha lasciato lui, il fratellino e il padre, per rifarsi una vita meno tribolata altrove. È cresciuto con la durissima educazione del padre, Colonnello dell’Esercito, nessuna radice in nessun posto, due cambi di residenza all’anno, ogni volta nuovi ostacoli da superare per ambientarsi, in un mondo che lo vedeva come uno strambo da sbeffeggiare e al quale rispondere colpo su colpo.