La vita è bella
Famiglia all’improvviso è un film diretto da Hugo Gélin, remake del messicano Instructions Non Included, afflitto da un generico titolo italiano che fra l’altro è quasi uguale a Una famiglia all’improvviso del 2012, mentre molto più puntuale è quello originale francese Demain tout commence. Bisogna non lasciarsi fuorviare e non inganni nemmeno la presenza di Omar Shy, attore dalla straordinaria fisicità, di rara empatia, che potrebbe far pensare a una commedia più leggera di quanto non sia (e non guardate il trailer che ingannevolmente spoilera troppo).
Invertirsi può servire?
Fin dall’alba dei tempi profonde diversità rendono arduo il rapporto fra uomini e donne, differenze proprio strutturali, intrinseche nella specie. Scoglio che l’attrazione sessuale, l’innamoramento iniziale, illudono di poter superare quando il rapporto diventa prolungato, quando si fa famiglia. Speranza (illusione) che spesso si infrange nel logorio della convivenza, quando il ricordo dei bei tempi non riesce a compensare la negatività sopraggiunta.
Lasciarsi per ripigliarsi
E’ tutta questione di prospettive, che ci si trovi sdraiati sul lettino di uno psicanalista o sul tappetino di una palestra, la visione della vita è ben diversa. Elia è un ricco psicanalista ebreo, avaro negli affetti come nelle questioni finanziarie, afflitto da abbondante dose di spleen, che passa la vita accoccolato sulla sua poltrona abbuffandosi di dolci mentre finge di ascoltare i suoi pazienti, che è incapace di curare.
Mai toccarsi con le punte!
Forse alla sua uscita su grande schermo Sausage Party è stato penalizzato dal divieto ai minori di 14 anni (assolutamente giustificato), che ha lasciato perplesso il pubblico più generalista. Quello più attento avrebbe ben capito perché, notando fra gli autori Seth Rogen, Evan Goldberg e Jonah Hill, tutta gente dal noto spirito goliardico accentuato da qualche esibito eccesso “fumoso”, che in precedenza hanno mostrato di sapersi fare buon gioco di molti luoghi comuni, dentro e fuori dallo schermo.
I soldi si fanno fra le righe
E’ uscito il Blu-ray Warner del film Trafficanti, in inglese War Dogs, titolo che rende meglio l’idea di questa commedia grottesca che racconta una storia di trafficanti di armi così folle da essere vera (è il libero mercato, bellezza!). L’immagine è sempre ben definita e nitida anche nelle scene meno illuminate, con un’ottima definizione sia nei dettagli dei primi piani sia negli scenari, nella resa fedele della fotografia originale, dalle diverse dominanti a seconda dell’ambientazione (Miami, Albania, Las Vegas).
Lui e la vacca
Si può ancora fare un film dove tutto va per il verso giusto, dove tutti sono buoni, dove gli ostacoli si superano e alla fine della strada ci sarà la giusta soddisfazione e tutti vivranno felici e contenti o perlomeno meglio di prima? Si può, in questi nerissimi tempi di violenza, intolleranza, sfiducia e diffidenza e carognerie di ogni genere, basta averne in coraggio.
L’occasione, il tradimento
Erano quattro amici al bar, anzi quattro più uno, anche se era meno amico. E non erano al bar, erano al pub in attesa di chiudersi in casa a strafarsi di eroina. E non erano neanche tanto amici. Vent’anni dopo Renton (McGregor) torna a Edimburgo, per un lutto. Ha un bell’aspetto, l’aria di uno ripulito e sistemato. Ma è tutta facciata. Ritrova Simon-Sick Boy (Miller), ritrova lo sciagurato Spud (Bremner) e dopo poco il sempre detestabile Begbie (Carlyle) ritrova loro.
L’esclusione genera mostri
Troy è netturbino a Pittsburgh, siamo negli anni ’50, ancora di forte discriminazione. È un uomo che ha vissuto la Grande Depressione, che ha vagato in cerca di fortuna, che è finito a lungo in galera, che ha trovato un’amorevole moglie e ha messo su una famiglia custodita con determinazione.
Se non lo sai, sallo
In fondo siamo qui a farci raccontare la storia di due uomini, due migliori amici fin da piccini, che hanno diviso tutto dall’adolescenza. Poi è arrivato l’amore per la stessa donna a dividerli. Tanti, tanti anni dopo, ormai ultra-quarantenni, si ritrovano insieme a insegnare nello stesso liceo, Ernesto è un burbero insegnante di lettere alquanto trombone, Filippo un insegnante di matematica superficiale e vanesio.
Meglio orfani?
Mamma e papà si sono amati molto, fin da giovani, hanno fatto tre figli e pure carriera, lei ingegnere in una raffineria, lui ostetrico rinomato. E sono arrivati pure i soldi, che hanno donato un certo benessere. Ma gli anni passano, l’amore finisce, si resta amici ma non basta. E allora si pensa di divorziare.