“All Gone to Look for America”
Tracy (Lola Kirke) si trasferisce a NY per trovare la sua strada (vorrebbe fare la scrittrice) e, sola nella metropoli, va a cercare quella che diventerà la sua sorellastra, Brooke (Greta Gerwig), perché i rispettivi mamma e papà stanno per risposarsi, in cerca di una second chance in età avanzata (non si smette mai).
Strane idee
L’eroico agente Bill muore sotto le inumane torture di un criminale spagnolo, noto miliardario che si atteggia a V per vendetta delle masse, mentre in realtà vuole impossessarsi dei codici di accesso all’armamento americano, per poter sparare demagogicamente missili a destra e a manca. I piani sono stati sottratti dal solito hacker alla Snowden e il responsabile, che non si era ben reso conto del pasticcio in cui si andava a cacciare, è braccato da tutti e aspetta invano aiuto dall’eroico defunto Bill, pianto nel frattempo dall’amatissima moglie e dalla tenera figlioletta.
É tutto soggettivo
Negli ultimi anni si è spesso lamentato che il cinema rubasse trame, idee, personaggi e stili narrativi dal mondo dei videogames (detto ovviamente nell’accezione negativa), oltre ad abusare di computer grafica. Il pubblico qualche volta ha apprezzato, talvolta meno, a seconda del valore del risultato finale.
Il ragazzo che correva con i lupi
Il notissimo libro di Rudyard Kipling, scritto nel lontano 1894, era già stato trasposto su grande schermo nel 1942, con attori veri. Ma soprattutto a restare nella storia è stata la “storica” versione fatta dalla Disney nel 1967, un “cartone animato” entrato di diritto nei grandi classici della benemerita ditta (rifatto in forma di sequel sempre in animazione “piatta” nel 2003). Ricordiamo anche un’altra versione nel ’94 con un Jason Scott Lee un po’ Tarzan e animali veri.
La libera genesi di una favola
Baciato da poco successo in sala, arriva in Blu-ray Warner il film Pan e vale di sicuro un recupero. Nel BD l’immagine è perfetta, sempre nitida nella resa dettagliata delle scene, nella fusione impeccabile con le molte sequenze in CG. Anche la brillante fotografia originale è riprodotta alla perfezione. L’audio originale è in Dolby Atmos, eccelso, come potenza e fine dettaglio. Il DD 5.1 italiano resta inferiore ma rende con coinvolgente direzionalità e buona potenza.
Feccia del mondo unita!
Sacha Baron Cohen, un nome, un marchio. Cosa aspettarsi da questo personaggio, che si scrive addosso i personaggi, spingendo sempre più in altro l’assicella della “politica correttezza”, prendendo in giro tutto il prendibile, uomini e donne e bambini, arabi, inglesi, americani, europei, israeliani, russi, ogni religione e moda, idoli dello spettacolo e personaggi politici, lo sport, l’ecologia, la passione per le armi, le malattie, la pedofilia, e via enumerando qualunque tema sia d’attualità.
Il colore è per sempre
Chi è stato Rafael Padilla? Prima della visione del film Mister Chocolat lo ignoravamo (e crediamo di essere stati in buona compagnia). Rafael Padilla era un nero di origine cubana, venduto schiavo da bambino, fuggito, e dopo vari vagabondaggi approdato a fare “il selvaggio” in un misero circo di provincia in Francia. Siamo intorno al 1880 e anche i bianchi, se non sono ricchi borghesi o nobili privilegiati, non se la passanavano bene.
Pretty in Pink
Esiste una credenza popolare per cui i soldi non portano sempre la felicità, forse certe volte troppi soldi costituiscono un impegno difficile da gestire. Figurarsi se parliamo di casati reali, dove potere e ricchezza si associano a doveri di rappresentanza tali da strangolare la vita. Esemplare caso di questa categoria è universalmente Lady Diana, la principessa triste per antonomasia (chiaro che a fare questo discorso a una commessa che campa a stento con 800 euro al mese si rischia l’insulto).
Cold Cold Heart
Avendo da tempo capito che un “cattivo” ben scritto ha molto più appeal di qualunque “buono”, molti personaggi fin qui negativi vengono rimessi in scena indagando sulle origini del loro “male”. Esempio clamoroso è stata l’ultima Maleficent e anche la Regina Grimilde di Biancaneve, rinominata Ravenna, era piaciuta, donna ferita in un mondo che gira sulle regole degli uomini, di cui i maschi avevano disposto cinicamente.
Tuoni, fulmini e saette
Appena reduci dal trattamento operato da Bernard Rose, con il suo mostro di Frankenstein contemporaneo trash e horror, arriva un film che assume principalmente il punto di vista del creatore Victor Frankenstein e del suo aiutante, il mitico Igor Strausman (dimentichiamoci Marty Feldman ovviamente). In questa versione, scritta dal Max Landis di Chronicle, Igor è un povero gobbo senza nome, mostriciattolo in un circo di freaks, abituato a subire ingiurie di ogni tipo, che viene liberato e rapidamente riportato alla normalità dal giovane, geniale, iperattivo Dottor Frankenstein.