Di Giuliana Molteni   |   17 Marzo 2017
La Bella e la Bestia: Recensione

 Io ti salverò

Quante cose fa Disney, film in CG con soggetti nuovi, con maggiore o minore impiego di musiche (si passa da Frozen, uso parco, a Oceania, uso più invadente); versioni in live action che riprendono vecchi film in animazione; rifacimenti in CG di sue vecchie storie in animazione tradizionale. Questa volta riprende un sempiterno classico, La Bella e la Bestia, favola di antichissime origini (si parla di Apuleio), la cui versione più popolare resta quella del 1756, scritta da Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, che rielabora lo scritto di Madame Villeneuve del 1740.

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Di Giuliana Molteni   |   15 Dicembre 2016
Rogue One: Recensione

 Rebels with a Cause

Cosa si nasconde dietro la riga di testo del primo film del 1977, che sfumava verso l’infinito (“i piani sono stati rubati”)? Da chi, come? E come erano finiti dentro R2-D2? Rogue One, primo degli spin-off derivanti dall’universo di Star Wars (in realtà un perfetto prequel situato fra La vendetta dei Sith e Una nuova speranza), ce lo racconta, primo di una saga che ruota intorno al moltiplicabile mondo inventato da George Lucas in quegli anni lontani lontani.

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Di Giuliana Molteni   |   12 Dicembre 2016
Il Drago invisibile Blu-ray: Recensione

 Credere nei Draghi Verdi

Bella edizione su Blu-ray Disney per Il Drago Invisibile, film davvero natalizio, distribuito invece in pieno agosto, qualche mese fa. Nel BD l’immagine è sempre nitida e di buona definizione, mai particolarmente tagliente, ma sono anche scelte della fotografia originale. L’audio originale è in uno spettacolare DTSHD Master Audio 7.1, ma se la cava con onore anche la traccia doppiata in DTS 5.1, con una coinvolgente resa di ambiente ed effetti sonori.

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Di Giuliana Molteni   |   28 Ottobre 2016
Doctor Strange: Recensione

 La magia è una roba seria

Ovvero: quando il barile è di qualità, anche a raschiarlo se ne ricava roba buona. Questa volta incontriamo un altro personaggio della bella famiglia Marvel (quanto continua a divertirsi Stan Lee con i suoi innumerevoli camei), creato da Steve Ditko negli anni ‘60. Doctor Strange è Steven Strange, ambizioso neurochirurgo, mani d’oro, imperiale loft sulle luci di New York, guardaroba e accessori all’altezza, Lamborghini pronta in garage. Ma è proprio nel suo amato bolide che si infrangono tutti i suoi sogni di gloria.

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Di Giuliana Molteni   |   09 Agosto 2016
Il Drago invisibile: Recensione

 

Credere nei Draghi Verdi

Con il suo solito stile, squisitamente sentimentale, la Walt Disney Pictures, “ditta” sempre attenta ai sentimenti tanto quanto Steven Spielberg, torna a raccontarci la storia del drago invisibile Elliott e del suo amico, il bambino Pete. Scordatevi completamente il film del 1977, in “piatta” animazione e live action, che raccontava con l’ausilio di molte canzoncine una storia completamente diversa. Qui la sceneggiatura dello stesso regista David Lowery, di estrazione artistica indie (Senza santi in Paradiso), al suo primo lavoro per una major, scritta insieme a Toby Halbrooks, della storia originale riprende solo il tema del drago che riesce a rendersi invisibile grazie alle sue capacità mimetiche, ma l’avventura è ben diversa.  Il piccolo Pete, 5 anni, resta drammaticamente orfano, sperduto in una buia foresta minacciosa. In suo soccorso compare l’enorme drago, verde e peloso che, intenerito e forse anche lui stanco della solitudine, lo adotta. Pete cresce libero e selvaggio con il miglior amico che si possa avere, finché nella foresta non arriva la solita Company a rastrellare più legname possibile. Pete si fa vedere da una ragazzina e, forzosamente “adottato”, si ritrova a vivere con gli umani. Ma Elliott non può lasciarlo andare e Pete non può abbandonare il suo più grande amico. La piccola comunità però non può accettare la presenza di un vero drago, mitica creatura di cui parlano tante leggende, senza che nessuno ne abbia mai visto uno. E si sa che quando l’essere umano si attrezza per fare del male, ha i mezzi per riuscirci. Il drago invisibile è un bel film, fiabesco e avventuroso, che emoziona il piccino facendo sorridere teneramente l’adulto, dal cuore non troppo indurito. Perché ci sarà sempre un Drago verde e peloso (o un alieno piccolo e rugoso o un popolo di giganti azzurri, o qualunque altra magica e simbolica creatura che la nostra fantasia possa produrre) da salvare dalla ottusa brutalità dell’essere umano, che invece vuole sempre nuove foreste da desertificare e alberi secolari da abbattere e creature sconosciute da studiare, da strumentalizzare. Che vuole insomma tutto dominare e catalogare. Dovremo salvarlo e farlo volare via libero, quel drago, perché insieme a lui si salverà la nostra capacità di emozionarci, di entusiasmarci, di credere insomma in qualcosa che trascende le nostre capacità. Come le foreste anche le nostre anime dovrebbero avere una zona selvaggia, intatta e intoccabile, dove lasciar crescere le meraviglie che la ragione non permette, dove credere in ciò che non si può vedere. Il film è in live action e CG affidata alla mitica Weta e non c’è altro da aggiungere. Elliott essendo peloso, somiglia a tratti a un enorme, affettuoso San Bernardo che si esprime con vocalizzi stile Chewbecca, ben diverso da ogni drago visto in questi anni (ricordiamo Dragonheart, Eragon, Il regno del fuoco, Game of Thrones e lo Smaug dello Hobbit). Agli umani sono affidati personaggi elementari ma piacevoli, specie il vecchio, sgarduffato Robert Redford, che è il nonno che tutti i bambini si meriterebbero, padre di Bryce Dallas Howard, che con un papà così non poteva che finire a fare la guardia forestale. Il tenerissimo piccino Pete, che da grande è il “Ragazzo selvaggio” Oakes Fegley, è interpretato meravigliosamente da Levi Alexander, tenero frugolo sperduto nel minaccioso bosco di mille favole nere, mentre il radiatore di una macchina distrutta emette sbuffi di vapore, autorizzando una toccante lettura metaforica di tutta la bella fiaba. Anche se il film è ambientato nel verdissimo Nord-Ovest americano, è stato girano nelle stupende, impenetrabili foreste della Nuova Zelanda, alberi fittissimi alti come cattedrali. Bella colonna sonora di Daniel Hart, che enfatizza le emozioni. Infarcito di tanti riferimenti da fare la felicità di ogni spettatore provvisto di un bagaglio medio di cinema fantastico e anche no, il film sfiora/ cita/ ricorda Il libro della giungla e Tarzan, La storia infinita e Avatar, un po’ King Kong, inevitabilmente lo Spielberg di E. T. e anche un tocco di Incontri ravvicinati (e pure Sugarland Express), per cui ci sentiamo di annoverare Il Drago invisibile fra i film che faranno “effetto nostalgia” come Super 8 o la nuova serie tv Stranger Things.

 

 

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Di Giuliana Molteni   |   26 Maggio 2016
Alice attraverso lo specchio: Recensione

Ma Carroll è un'altra cosa

Alice è diventata un eroico Capitano di Marina commerciale, dal virile piglio. Al ritorno da un viaggio avventuroso alle Indie, si trova però espropriata della nave dal viscido Lord Ascott. Attirata dal Brucaliffo (ultima apparizione, anche se in CG, di Alan Rickman), finisce di nuovo attraverso lo specchio dove ritrova tutti i personaggi a lei cari: il Bianconiglio col panciotto, il gigantesco Stregatto che compare e scompare fluttuando nell'aria, i Gemelli Pinco Panco, le due Regine, la Rossa, e la Bianca.

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Di Giuliana Molteni   |   26 Aprile 2016
Captain America: Civil War : Recensione

 

Separati in casa

Il problema sono sempre i danni collaterali. Quando nel combattimento per sventare distruzioni apocalittiche da parte dei soliti folli malvagi, muoiono persone innocenti. Come ben sa Superman, anche gli Avengers sono messi sotto accusa. Del resto quando nel paesello c’è un bravo pistolero, arrivano da ogni dove per sfidarlo, creando scompiglio. L’opinione pubblica incalza i governi del mondo libero affinché limitino e regolamentino le incursioni dei Superuomini, anche se mirate al bene della stessa umanità (questo tema è molto sentito al cinema, perché nella vita vera dei civili morti ammazzati nelle varie parti del mondo in guerre varie sembra che non importi molto, specie se sono fuori dal proprio backyard).

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Di Giuliana Molteni   |   18 Aprile 2016
Star Wars: Il risveglio della Forza Blu-ray: Recensione

 

Alla ricerca dello Skywalker perduto

Dall’amore dei fan, dal collezionismo, la Saga di Star Wars trae linfa vitale. Attesissima era dunque l’edizione su Blu-ray di Star Wars – Il risveglio della forza (ormai anche solo citare il DVD per certi film è obsoleto). E crediamo che saranno tutti soddisfatti. Tecnicamente ci si aspettava qualcosa meno della perfezione? Come ormai in tutti i prodotti di questo livello, la resa è altissima, sia sul versante video che su quello audio. L’immagine restituisce ogni scenario alla perfezione, che siano gli accecanti deserti dell’inizio o le più buie atmosfere delle astronavi o gli altri scenari successivi, anche in condizioni di luminosità scarsa.

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Di Giuliana Molteni   |   13 Aprile 2016
Il libro della giungla: Recensione

 

 

Il ragazzo che correva con i lupi

Il notissimo libro di Rudyard Kipling, scritto nel lontano 1894, era già stato trasposto su grande schermo nel 1942, con attori veri. Ma soprattutto a restare nella storia è stata la “storica” versione fatta dalla Disney nel 1967, un “cartone animato” entrato di diritto nei grandi classici della benemerita ditta (rifatto in forma di sequel sempre in animazione “piatta” nel 2003). Ricordiamo anche un’altra versione nel ’94 con un Jason Scott Lee un po’ Tarzan e animali veri.

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Di Giuliana Molteni   |   15 Febbraio 2016
Inside Out: Recensione

 

Quei gran geni della Pixar

Attesissima, arriva da Disney la versione su Blu-ray del campione d’incassi (e bellissimo film) Inside Out. L’edizione su tre dischi è racchiusa in una splendida steelboook satinata. Qui parliamo del disco singolo in 2D. L’immagine è perfetta, con un dettaglio e una definizione che esaltano i brillantissimi colori della fotografia originale, contribuendo a comunicare una sensazione di profondità quasi tridimensionale anche nella versione “piatta”.

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