Onda su onda
Il modo migliore di porsi nei confronti del remake di un film famoso, venuto già benissimo di suo, sarebbe quello di non avere mai visto l'originale. Inevitabile altrimenti l'effetto Nostalgia (letto con l'accento all'americana), che facilmente rovinerà il risultato. Per il "come eravamo", per il "candore" col quale un tempo guardavamo non solo i film ma forse anche la vita. Adesso siamo tutti cattivissimi, iper-critici, cinici e pignolissimi e vagheggiamo un passato in cui non lo eravamo ancora (chissà se c'è mai stato).
Una donna, uno strofinaccio, che altro?
Cosa aguzza l'ingegno? La necessità in genere, unita indispensabilmente a una mente creativa. Ma la strada è tutta in salita perché senza risorse finanziarie, senza i giusti consigli legali non solo non si può sfondare ma si rischia di finire annientati. Perché il mondo reale, il mondo degli affari, non è una bella favoletta e non tutti finiscono felici e contenti.
Ci vuole fede...
Il Male è fra noi. Talvolta a leggere la cronaca politica (estera per fortuna) e la nera, a sentire di immani stragi, di inspiegabili e crudeli delitti, ci si interroga pensosamente sulla natura ferina dell'essere cosiddetto umano. Comoda quindi l'invenzione del Demonio, cui attribuire tutte le responsabilità.
Non stupisce che lo script di questo Prospettive di un delitto fosse inizialmente stato pensato per il serial 24, il telefilm poliziesco che si sviluppa nell'arco temporale di un giorno, mescolando i punti di vista dei protagonisti che prendono parte alla storia. Il film infatti parte da un espediente narrativo tanto semplice quanto classico quale è l'attentato al Presidente degli Stati Uniti, per costruirvi poi intorno un rompicapo, in cui la prospettiva di ognuno degli otto personaggi protagonisti costituisce un tassello importante utile a ricostruire il puzzle.