Il potere è la connessione
Sono sempre buie e piovose, e a maggioranza orientale, le megalopoli del futuro, illuminate da gigantesche pubblicità che non incombono dalle facciate dei palazzi o da dirigibili galleggianti nel cielo, ma si espandono in ologrammi giganteschi dai grattacieli, galleggiano lungo le strade insieme a un’umanità indifferente. In questo mondo che brulica di vite solitarie agisce il Maggiore (Scarlett Johansson), corpo artificiale in cui è innestato un cervello umano, esperimento d’avanguardia sposorizzata dalla Hanka Robotic, accudita amorosamente dalla Dottoressa Ouelet (Juliette Binoche).
Nello spazio si urla
Bene conosciamo la sete di conoscenza che contraddistingue la razza umana, in nome della quale molte vite sono state sacrificate, molti rischi si sono corsi. Uno degli imperativi più pressanti, che vuole rispondere al poetico, spielberghiano “noi non siamo soli”, consiste nella ricerca di altre forme di vita in giro per il vasto Universo, fin dove riusciamo ad arrivare per lo meno, forme di vita compatibili con la nostra comprensione, con i nostri strumenti di indagine.
Clone contro clone
Nel caso uno si sentisse confuso, a 14 anni dal primo capitolo, sovrastato dai molti altri film visti nel frattempo, con zombi, apocalisse e multinazionali perfide, il nuovo, ultimo (forse) film della saga nata dal famoso videogioco, si apre con un veloce excursus, per rinfrescare le idee a chi non ricordasse bene quante ne ha passate la sempre bellissima Alice/Milla, nella sua trafficatissima esistenza.
The Circle of Life
In dodici diversi punti del nostro pianeta compaiono 12 misteriose astronavi dall'aspetto insolito, un criptico mezzo uovo levigato come un ciottolo di fiume, che gigantesco si libra lieve nell'aria. Nulla emana dai gusci, né emissioni né segnali di nessun tipo. Per i terrestri i problemi sono i soliti: come capire cosa fare? Come capire cosa vogliono da noi i misteriosi estranei? Per noi la sola presenza implica aggressione, invasione.
Romanticismo spaziale
La gigantesca astronave Avalon, dalle eleganti forme ellittiche, veleggia maestosa nello spazio verso il lontanissimo pianeta Homestead II, con il suo carico di 5000 passeggeri, tutti immersi in un sereno sonno criogenico. Il viaggio dalla terra al nuovo pianeta da colonizzare durerà 120 anni, ma nessuno se ne accorgerà, cullato nella sua comoda capsula.
Chi ci ammazza….
L’America è un paese che si ama o si odia (o che si ama e si odia), perché contiene tutto e il contrario di tutto. Un marketing incredibilmente abile, prima ancora che venisse inventato questo termine, ha confezionato e venduto, e con successo, un’immagine (il Sogno) che è diventata mito, che poi ha barcollato, che oggi è crollato, che resta però in fondo ai cuori, specie di chi con la cultura americana e con l’intrattenimento americano è cresciuto.
Rock Rocks
Mentre Kirk si dibatte in qualche sopraggiunta ambascia esistenziale e Spock si confronta con i problemi connessi ad una relazione amorosa, l’Enterprise continua a veleggiare solenne negli oceani dello spazio, portando fratellanza, conoscenza, unità. Non sempre funziona, come si vede nel divertente incipit, ma almeno ci si prova. Nel corso di una missione di soccorso però, Kirk si lascia trascinare in una trappola e l’astronave finisce distrutta in un devastante combattimento con un misterioso nemico.
Is There Anybody Out There?
Michelle è una giovane donna in fuga dalla casa dove viveva con il fidanzato, per una lite di cui non sappiamo (non importa) il motivo. Mentre guida a rotta di collo nella notte, lungo una provinciale fuori mano, viene colpita da qualcosa di imprecisato e finisce fuori strada. Quando si risveglia ha una flebo al braccio e una catena alla gamba. Si trova in un bunker sotterraneo e a tenerla prigioniera è Howard, un omaccione inquietante, che per calmarla le spiega che il mondo esterno non esiste più, spazzato via da un attacco di forze sconosciute, forse aliene, e che solo nel suo rifugio sotterraneo c’è la salvezza.
Alla ricerca dello Skywalker perduto
Dall’amore dei fan, dal collezionismo, la Saga di Star Wars trae linfa vitale. Attesissima era dunque l’edizione su Blu-ray di Star Wars – Il risveglio della forza (ormai anche solo citare il DVD per certi film è obsoleto). E crediamo che saranno tutti soddisfatti. Tecnicamente ci si aspettava qualcosa meno della perfezione? Come ormai in tutti i prodotti di questo livello, la resa è altissima, sia sul versante video che su quello audio. L’immagine restituisce ogni scenario alla perfezione, che siano gli accecanti deserti dell’inizio o le più buie atmosfere delle astronavi o gli altri scenari successivi, anche in condizioni di luminosità scarsa.
Strane idee
L’eroico agente Bill muore sotto le inumane torture di un criminale spagnolo, noto miliardario che si atteggia a V per vendetta delle masse, mentre in realtà vuole impossessarsi dei codici di accesso all’armamento americano, per poter sparare demagogicamente missili a destra e a manca. I piani sono stati sottratti dal solito hacker alla Snowden e il responsabile, che non si era ben reso conto del pasticcio in cui si andava a cacciare, è braccato da tutti e aspetta invano aiuto dall’eroico defunto Bill, pianto nel frattempo dall’amatissima moglie e dalla tenera figlioletta.