Ai noti personaggi si aggiunge il Tempo, che non può essere solo accusato di portare via ma anche di regalare tante cose, che è il personaggio più interessante di questa nuova versione (affidato a Sacha Baron Cohen). Ma soprattutto incontra il Cappellaio, che deve aiutare a ritrovare la sua famiglia che credeva defunta. Dovrà recuperare la Cronosfera, che Alice ruba al Tempo, grazie alla quale potrà fare ritorno al passato, scoprendo le cause di diversi problemi attuali. In una drammatica corsa contro il Tempo che (materialmente) la insegue, Alice compie una serie di andirivieni attraverso l'Oceano del Tempo per rimettere le cose a posto, evitare la rottura e l'ostilità fra le due sorelle Regine e per ridare la voglia di vivere al suo amato Cappellaio, che deve ritrovare la sua "moltezza". Di questo secondo episodio, di cui Tim Burton è solo produttore, la regia è affidata James Bobin, su sceneggiatura di Linda Woolverton, che al suo secondo trattamento di Alice e responsabile del "reboot" di Maleficent, conferma di essere decisamente virata su tematiche femministe (del resto è un'assodata tendenza Disney), allontanando molto i personaggi di Lewis Carroll dalle loro storie originali. Si evince che: i paradossi temporali valgono anche per le Regine Rosse; il Tempo si può ingannare per davvero; in epoca vittoriana le ragazze se la passavano davvero male; Johnny Depp può anche essere in CG che non si vede la differenza; la Famiglia è la fonte di tutti i traumi. Ancora una volta punto forte dell'operazione è l'ambientazione, sono i mille dettagli di cui sono saturi i mondi che Alice percorre, con i meravigliosi costumi (la mitica veterana Colleen Atwood), la visionaria scenografia e i "trucchi" in CG sontuosi. Alice attraverso lo specchio è un film bello da vedere, come lo era quello del 2010 ma ripetitivo nel percorso narrativo, nell'evoluzione di Alice, che sembra ripercorrere il cammino del film precedente con una certa monotonia, anche se con variazioni tali da permettere nuovi scenari. Ma la sostanza manca e l'insieme non appassiona.