Notte e redenzione
Run, Liam, Run. In questa seconda parte della sua carriera, Liam Neeson ha dimostrato di trovarsi molto a suo agio nei panni di un certo tipo di eroe maturo, che sia l'imprendibile papà della serie Taken o il perdente afflitto da sensi di colpa per una vita male spesa di altre storie. Così è stato anche nei due film precedenti in cui era stato diretto da Jaume Collet-Serra, Unknown e l'inedito Non – Stop, e così è in questo Run All Night.
Vite o storie?
L'amore, l'amore, quante cose fa fare l'amore. Di qualunque genere esso sia. Nel suo ultimo film Paul Haggis mette in scena una ronda di coppie diversamente scoppiate o perlomeno male assortite, triangoli in cui il terzo angolo muta, sfumato o proprio fuori quadro, in cui uomini e donne si macerano variamente. Si tratta di tre storie, di moderato interesse umano quanto a empatia o coinvolgimento, mentre assistiamo al loro evolversi.
La Famiglia sotto attacco
Non c'è due senza tre e torna anche un altro "vendicatore" gradito alle platee. Dopo The Equalizer e John Wick ritroviamo infatti Bryan Mills, il papà più stressato del mondo, che non si capisce se sia lui una calamita per i guai o se sia semplicemente l'uomo più perseguitato dalla sorte sul pianeta. Questa volta nessun rapimento, ma un evento ancora più grave e devastante, con successivo tentativo di incastrarlo, scatenandogli alle calcagna tutta la polizia di Los Angeles.
Vite o storie?
L'amore, l'amore, quante cose fa fare l'amore. Di qualunque genere esso sia. Nel suo ultimo film Paul Haggis mette in scena una ronda di coppie diversamente scoppiate o perlomeno male assortite, triangoli in cui il terzo angolo muta, sfumato o proprio fuori quadro, in cui uomini e donne si macerano variamente. Si tratta di tre storie, di moderato interesse umano quanto a empatia o coinvolgimento, mentre assistiamo al loro evolversi.
Pochi modi per ridere
Dura la vita nell'Old Wild West, si sa, per i pacifici e i non violenti. Arizona, fine '800. Alan (Seth MacFarlane), inetto proprietario di un gregge di pecore, viene lasciato dalla più ambiziosa fidanzatina (Amanda Seyfried), che gli preferisce l'arrogante coiffeur per baffi Foy (Sean Patrick Harris). Invano Alan cerca conforto nel fedele amico, il mite ciabattino Edward (Giovanni Ribisi), fidanzatino alla Peynet di Ruth, molto professionale puttana da saloon (Sarah Silverman).
Il Male nella villetta accanto
Se per prendere i cattivi ci vuole la Polizia, per fermare i cattivi ancora più cattivi ci vuole Matt Scudder. Tratto dai romanzi di Lawrence Block, La preda perfetta (titolo originale A Walk Among the Tombstones) racconta una delle avventure di un eroe stanco e solitario, che accetta di buon grado e con autoironia di farsi paragonare ai grandi eroi hard boiled come Sam Spade e Philip Marlowe.
Another Brick in The Wall
A Brick City, nella sua città tutta fatta di Lego, l'omino Emmet è uguale a tutti gli altri omini. Ogni mattina si alza sorridendo, sempre sorridendo fa colazione, esce di casa e saluta con un sorriso tutti quelli che incontra, ancora con un sorriso paga il suo costosissimo bicchierone di caffè e sorridente entra nel posto di lavoro. Quale vita più felice di questa? Eppure si insinua un vago scontento, per l'omologazione con tutti gli altri, i troppi altri che la fanno sentire affogato in mezzo ai suoi troppo simili.
Giù le mani dalla famiglia
Taken – la vendetta, il secondo capitolo delle avventure della famigliola dell'iperprotettivo ex agente segreto Bryan, esce in homevideo Fox. Nell'edizione su DVD, che contiene anche una versione estesa del film (circa 6 minuti in più), l'immagine è sempre ottima, definita e dettagliata, ben contrastata nella fedeltà alle scelte cromatiche originali, con l'occasionale presenza di grana a sporcare volutamente certe sequenze. Potente e ben distribuito anche l'audio in DD 5.1, con i dialoghi nitidi e una costante, precisa spazialità. Molto coinvolgente la resa degli effetti sonori, dell'ambiente e delle musiche di Nathaniel Méchalv.
Ballare con i lupi
La nostra vita ci appartiene e noi e solo noi vogliamo (vorremmo) decidere se e quando dovrà finire. Nascosto in profondità, sepolto sotto strati di civilizzazione, ringhia ancora l'istinto animalesco a difenderla, anche quando poco prima ci era sembrata così insopportabile da desiderare di farla finita. Un gruppetto di sopravvissuti a un incidente aereo in Alaska inizia una durissima marcia nella neve verso l'agognata salvezza. Sono dipendenti di una società petrolifera, John (Liam Neeson) è un tiratore scelto, addetto a difendere la comunità dagli attacchi dei lupi. Il gruppo, subito messo a durissima prova, per ferite, fame, freddo e soprattutto per l'assedio spietato di un branco di lupi che lo tallona, viene decimato crudelmente, misera carne in fuga sulla tundra gelata. A lottare con più forza sarà quello al quale meno interessa quella vita data da tanti per scontata, così come tutti gli altri personaggi riveleranno risvolti inattesi, opposti all'atteggiamento iniziale, perché è quando si è spinti all'angolo che si dismettono le maschere ed emerge la vera natura.
Giù le mani dalla famiglia
Guai a far arrabbiare Bryan, cinquantenne ancora molto in forma, per anni nei servizi segreti USA come "preventore", ai massimi livelli di professionalità, in pensionamento a L. A. per stare vicino all'ex (ancora amata) moglie e alla figlia post-adolescente, nei cui confronti è accusato di essere iperprotettivo. Ma meglio così. Lo avevamo infatti visto nel film precedente, quando aveva messo a ferro e fuoco Parigi per riprendersi la ragazza, incautamente rapita da una bieca congrega di trafficanti di carne umana, che aveva giustamente massacrato durante il recupero. Figurarsi dunque la sua reazione, quando a essere sotto tiro è tutto il suo circolo degli affetti, il suo nucleo famigliare al completo. Dal misero paesino dove sono stati riconsegnati i corpi dei defunti, con strazio dei parenti (nessuno che si interroghi sulla cattiva educazione impartita ai pargoli) parte la Vendetta.