Neeson è Jimmy Conlon, ex braccio destro del boss irlandese Shawn Maguire (Ed Harris), col quale ha diviso i tempi in cui delinquere era quasi una strada obbligata, per cavarsela nella giungla che era New York per gli emigrati. E forte è rimasto il loro legame, anche adesso che il boss è stanco e vorrebbe allentare la presa, per invecchiare in famiglia, e Jimmy è diventato un ubriacone solitario, sbeffeggiato dalle nuove leve. Ma il loro passato viene negato dai figli: Shawn si ritrova Danny, un cocainomane con smanie di grandezza e manie omicide, mentre Jimmy è stato rinnegato da Michael che lo ha escluso dalla propria onesta vita. Ma una notte il destino rimescola le carte e in quelle uniche, fatidiche ore obbliga tutti a una resa dei conti che li condurrà a fare i conti con le proprie scelte, a pagare il fio delle proprie colpe. Tema che aleggia nel film, perché essendo tutti irlandesi è ovvio che sono anche cattolici e Jimmy sta sprofondando sotto il peso di tutti i cadaveri di cui è stata disseminata la sua vita da killer. Pur adeguandosi a ogni stereotipo di genere, all'interno di schemi consolidati e grondanti retorica di genere, i singoli caratteri sono ben descritti e assai ben resi dagli interpreti, davvero con una convinzione e un'intensità degna di miglior causa. Le cupe atmosfere sono fotografate in modo suggestivo da Martin Ruhe, mentre la regia di Collet-Serra fa correre l'azione in una notte piovosa fra le luci sbieche di New York, brulicante di folla, e un'alba nebbiosa sulla riva di un lago deserto, alternando inseguimenti, sparatorie, scazzottate a vertiginose panoramiche in CG. Purtroppo è sul versante thriller che il film crolla, perché la sceneggiatura mette in fila una serie di consequenzialità già dure da digerire, condite con dettagli improbabili, con incastri approssimativi, tali da saltare vistosamente all'occhio e da infastidire lo spettatore più attento. Brad Ingelsby, già autore della sceneggiatura di Out of the Furnace, conferma di essere più attento ai dilemmi morali dei suoi personaggi che ai meccanismi logici delle loro azioni. Si spreca così anche il resto dell'ottimo cast, che vede Vincent D'Onofrio nei panni dell'unico poliziotto non corrotto che incalza il peccatore Conlon, e Nick Nolte che interpreta brevemente un ostile parente, mentre Common fa un sicario letale sopra le righe. Sarà il senso di protezione paterna ad avere la meglio su ogni senso di lealtà professionale, e nella contrapposizione fra i legami di sangue, biologici e mafiosi, la famiglia vincerà sulla Famiglia.