La vita è bella
Famiglia all’improvviso è un film diretto da Hugo Gélin, remake del messicano Instructions Non Included, afflitto da un generico titolo italiano che fra l’altro è quasi uguale a Una famiglia all’improvviso del 2012, mentre molto più puntuale è quello originale francese Demain tout commence. Bisogna non lasciarsi fuorviare e non inganni nemmeno la presenza di Omar Shy, attore dalla straordinaria fisicità, di rara empatia, che potrebbe far pensare a una commedia più leggera di quanto non sia (e non guardate il trailer che ingannevolmente spoilera troppo).
La banalità del Male
15 aprile 2013, a Boston fra il pubblico che assiste alla storica maratona, scoppiano due bombe artigianali ma non per questo meno devastanti. I morti sul posto sono miracolosamente solo tre (di cui un bambino di otto anni), ma ci sono 264 feriti, dei quali molti subiranno tragiche mutilazioni (un poliziotto sarà ucciso in seguito). Oggi Peter Berg insieme a Mark Wahlberg (di nuovo insieme dopo Lone Survivor e Deepwater Horizon) ci racconta quelle drammatiche quattro giornate, che si sono concluse con l’uccisione di uno degli attentatori e la cattura dell’altro.
Elogio della fratellanza
Tim è un immaginoso ragazzino di 7 anni, fulcro dell’esistenza dai suoi amorevoli genitori, suoi compagni in tutte le iperboliche avventure in cui il ragazzino tramuta ogni momento delle sue giornate felici. Finché un orribile giorno, nella perfezione della sua vita irrompe un fratellino, un paffuto e odioso bebè biondo, che catalizza su di sé tutta l’attenzione dei genitori. La cosa più orribile è però la scoperta (che solo Tim compie) che il neonato in realtà nasconde un’identità segreta, è un piccolo manager in miniatura inviato nella famiglia per sventare un piano che, se andasse a buon fine, nuocerebbe alle future nascite del genere umano.
Invertirsi può servire?
Fin dall’alba dei tempi profonde diversità rendono arduo il rapporto fra uomini e donne, differenze proprio strutturali, intrinseche nella specie. Scoglio che l’attrazione sessuale, l’innamoramento iniziale, illudono di poter superare quando il rapporto diventa prolungato, quando si fa famiglia. Speranza (illusione) che spesso si infrange nel logorio della convivenza, quando il ricordo dei bei tempi non riesce a compensare la negatività sopraggiunta.
Lasciarsi per ripigliarsi
E’ tutta questione di prospettive, che ci si trovi sdraiati sul lettino di uno psicanalista o sul tappetino di una palestra, la visione della vita è ben diversa. Elia è un ricco psicanalista ebreo, avaro negli affetti come nelle questioni finanziarie, afflitto da abbondante dose di spleen, che passa la vita accoccolato sulla sua poltrona abbuffandosi di dolci mentre finge di ascoltare i suoi pazienti, che è incapace di curare.
Padri e figli
Viviamo in tempi duri, senza punti di riferimento, ciò in cui credevamo è stato messo in dubbio, molte certezze sono cadute, vaghiamo destabilizzati in un mondo spietato. Un solo valore resiste, ancor più che l’amore, soggetto a tante variabili, la Famiglia. Sulla Famiglia ha fondato i pilastri della sua esistenza Dominic Toretto ed erano fondamenta solide, come i suoi possenti bicipiti, il suo immenso torace, il suo collo taurino.
Dal Giappone con nostalgia
Un gruppetto di diversamente emarginati, di ragazzi in crisi con la famiglia, con la società (ma blandamente), diversamente “colorati” (ah, il melting pot!), si trova coinvolto in un antichissimo conflitto che riporta in vita una perfida strega, Rita Ripulsa, che fin da ere preistoriche vuole dominare la Terra. A ostacolare il suo piano c’è solo Zordon rimasto però intrappolato nei circuiti della sua astronave, che viene casualmente portata alla luce dal gruppetto di ragazzi.
Caccia alla strega
Facendo i conti, siamo negli anni ’90 circa. In Irlanda un manicomio sta per essere chiuso, i pazienti trasferiti. Uno psicologo (Eric Bana) viene chiamato per valutare un’anziana paziente (Vanessa Redgrave), ricoverata da 50 anni. La donna colpisce l’attenzione del dottore, che la trattiene nella sede e inizia ad ascoltare la sua lunga e tormentata vicenda, iniziata durante la guerra.
La forma più della sostanza
Dopo un veloce riassunto delle cinque puntate precedenti che non tutte sono rimaste impresse nella memoria, inizia la nuova avventura di Selene, vampira che, innamorata di un Lycan, ha partorito una figlia ibrida, contesa dalle due fazioni per le inarrivabili qualità del suo dna.
L’on the road fa bene
Chi andrà a vedere un bel film come Il viaggio? Gente adulta, che per motivi anagrafici si ricorda della guerra civile irlandese, conflitto interno devastante che ha insanguinato il Regno Unito, mai disunito come allora, dagli anni ’20 fino ai primi accordi sofferti del 1998. Eventi oggi dimenticati, come appartenessero alla storia antica.