Pochi modi per ridere
Dura la vita nell'Old Wild West, si sa, per i pacifici e i non violenti. Arizona, fine '800. Alan (Seth MacFarlane), inetto proprietario di un gregge di pecore, viene lasciato dalla più ambiziosa fidanzatina (Amanda Seyfried), che gli preferisce l'arrogante coiffeur per baffi Foy (Sean Patrick Harris). Invano Alan cerca conforto nel fedele amico, il mite ciabattino Edward (Giovanni Ribisi), fidanzatino alla Peynet di Ruth, molto professionale puttana da saloon (Sarah Silverman).
Tengo famiglia
Ottima edizione su Blu-ray Universal per Contraband, interessante film diretto da Baltasar Kormákur, remake del suo stesso Reykyavik-Rotterdam del 2008 di cui era anche protagonista. Il ruolo qui è stato affidato a Mark Wahlberg, che anche produce. Ottima la definizione con una resa della fotografia di Barry Ackroyd, dalle tonalità fredde e desaturate, sempre nitida nonostante molte riprese con la camera a mano con bruschi movimenti della macchina da presa, in stile documentaristico, e una lieve grana, per una scelta estetica che si rifà allo stile degli anni 70/80, di riferimento anche per quanto riguarda il tono della storia. Sempre elevato il dettaglio sia nei primi piani che nei campi lunghi.
Tengo famiglia
Mark Wahlberg non è un attore da cineclub. Con titoli come Three Kings, Planet of Apes, Shooter, The Italian Job, Max Payne, ha confermato la sua dedizione a un genere più facile, film commerciali di genere di medio livello, dando il suo meglio in qualche eccezione d'autore come Boogie Nights, The Yards e I padroni della notte, Four Brothers, The Departed, Amabili resti e The Fighter. Attore senza pretese da Oscar, galleggia da sempre in un giro medio, più bravo forse come produttore (Entourage, In Treatment, Boardwalk Empire). Sta insomma facendo una sua decorosa carriera, da ragazzo povero finito anche in galera, ex rapper e modello di mutande che era, migliorando con l'età quanto a recitazione. Anche in Contraband la situazione è la stessa, con l'attore protagonista di una convenzionale storia di trafficanti buoni e cattivi ambientata fra New Orleans e Panama City, un film con una sua dignità di genere, però, ben interpretato da un bel cast ed essenzialmente diretto da Baltasar Kormákur.