La minaccia che incalza
In questi tempi di grandi incertezze universali, tanto per gradire torna il tema della natura selvaggia e ostile, dell’animale selvatico nemico, che oppone la sua forza bruta all’intelligenza dell’umano, al quale nella sua minore forza fisica non resta che sopperire con la furbizia, la determinazione, il coraggio. Qual è il rappresentante del regno animale che ci fa più paura? Sorvolando su topi o insetti, sulla terraferma nessuno vorrebbe trovarsi davanti un leone o una tigre, personalmente siamo spaventati dagli orsi.
Notte e redenzione
Run, Liam, Run. In questa seconda parte della sua carriera, Liam Neeson ha dimostrato di trovarsi molto a suo agio nei panni di un certo tipo di eroe maturo, che sia l'imprendibile papà della serie Taken o il perdente afflitto da sensi di colpa per una vita male spesa di altre storie. Così è stato anche nei due film precedenti in cui era stato diretto da Jaume Collet-Serra, Unknown e l'inedito Non – Stop, e così è in questo Run All Night.
Spesso e volentieri i giornalisti di cinema che non hanno una vera passione per l’horror (o, perlomeno, non vantano un background di oscure visioni notturne frutto di VHS duplicate con tanto di sottotitoli in olandese) si dimostrano in difficoltà quando, messi di fronte allo “sdoganamento” di alcuni B movie (Tarantino, per esempio, è riuscito, negli Stati Uniti, a trasformare in cult assoluto La lupa mannara di Rino De Silvestro) vengono chiamati ad una recensione “seria”. Per amare l’exploitation, infatti, bisogna “stare al gioco”, abbandonare scetticismo, riserve autoriali e prepararsi con animo disteso a qualsiasi “nefandezza creativa” che la sceneggiatura sia in grado di proporsi. Purtroppo, questo procedimento catartico non sempre viene applicato con successo a meno che la succitata nefandezza non si trovi all’interno di una produzione mainstream: in questo caso molti recensori sono disposti a chiudere un occhio. Questo, visto l’esito di certe recensioni (soprattutto americane) è proprio quello che è successo con Orphan, pura exploitation travestita e portata sullo schermo da Jaume Collette-Serra (autore del divertente remake di La maschera di cera).
La storia ruota intorno ad una ragazzina che viene adottata da una famiglia composta da madre, padre e due figli. La piccola sembra essere un esempio di educazione e maturità e preoccupazione fondamentale dei genitori è quella di farla sentire il più possibile a casa. I problemi però non tardano ad arrivare, infatti un'oscura serie di incidenti apparentemente inspiegabile, inizia a susseguirsi intorno alla bambina danneggiando gravemente i suoi compagni di scuola e persino i suoi fratelli. Un segreto l'accompagna e la nuova mamma dovrà presto cercare di svelarlo se vuole salvare la sua famiglia.