Di Giuliana Molteni   |   06 Dicembre 2012

Ballare con i lupi
La nostra vita ci appartiene e noi e solo noi vogliamo (vorremmo) decidere se e quando dovrà finire. Nascosto in profondità, sepolto sotto strati di civilizzazione, ringhia ancora l'istinto animalesco a difenderla, anche quando poco prima ci era sembrata così insopportabile da desiderare di farla finita. Un gruppetto di sopravvissuti a un incidente aereo in Alaska inizia una durissima marcia nella neve verso l'agognata salvezza. Sono dipendenti di una società petrolifera, John (Liam Neeson) è un tiratore scelto, addetto a difendere la comunità dagli attacchi dei lupi. Il gruppo, subito messo a durissima prova, per ferite, fame, freddo e soprattutto per l'assedio spietato di un branco di lupi che lo tallona, viene decimato crudelmente, misera carne in fuga sulla tundra gelata. A lottare con più forza sarà quello al quale meno interessa quella vita data da tanti per scontata, così come tutti gli altri personaggi riveleranno risvolti inattesi, opposti all'atteggiamento iniziale, perché è quando si è spinti all'angolo che si dismettono le maschere ed emerge la vera natura.

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