Di Giuliana Molteni   |   13 Dicembre 2012

Ridere per non piangere?
Se un film scritto più di un anno e mezzo fa è di massima attualità oggi, tanto da poter essere definito "il film di Natale" per la sua risposta a quanto sta accadendo nel nostro paese in questi giorni, dovrebbe dare da pensare. Ricordiamo che già il precedente Qualunquemente mentre veniva girato era in continuazione superato dalla realtà (correva l'anno 2011). I protagonisti di questa nuova commedia, o film di fantascienza, o horror che dir si voglia, sono due personaggi notissimi nel bestiario di Antonio Albanese, Cetto e Frengo, e uno nuovo, il terribile razzista venexiàn Rodolfo Favaretto, di asburgiche nostalgie, una vera fissa per le "bretelle" autostradali. Rodolfo fa lo scafista in laguna, trasportando clandestini "colorati" ai campi di addestramento para-militare, in preparazione di una prossima scissione dall'Italia. Frengo è sempre il solito assertore di libero amore in libero fumo, ben deciso a diventare "beato" in vita, scalando le gerarchie cattoliche.
 

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Di Giuliana Molteni   |   13 Dicembre 2012
La parte degli angeli: Recensione

Loro speriamo che se la cavino
La parte degli angeli è quel 2% di "spirito" che evapora dalle botti mentre il whisky sta invecchiando, impalpabile essenza che si può paragonare ai 21 grammi dell'anima. Anima della quale siamo (o dovremmo essere) forniti tutti, belli e brutti, buoni e cattivi. Distinzione difficile in alcuni casi. In una depressa e deprimente Glasgow, il giovane sottoproletario Robbie, una vita di violenze subite e inferte, viene condannato a 300 ore di lavori socialmente utili. La sua vita sembra senza speranza: disoccupato da sempre, sta aspettando un bambino dalla sua innamorata compagna, osteggiato dalla famiglia di lei. Come non bastasse, è anche braccato da un gruppetto di teppisti per vendetta, oppresso dai rimorsi per una sua immoentivata aggressione nei confronti di un innocente ragazzo. Privo di qualunque punto d'appoggio, di qualunque risorsa per migliorare la propria vita, che di possibilità non gliene ha mai offerte, è prossimo al crollo.

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Di Giuliana Molteni   |   11 Dicembre 2012
Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato 3D

Altri universi favolosi
Peter Jackson ormai pensa solo in grande, anzi in grandissimo. Non pago della trilogia de Il Signore degli Anelli, non poteva non ricondurre a questo format anche l'altra, attesissima trasposizione di Tolkien, Lo Hobbit, "storia della buonanotte" scritta nel 1937. Sessant'anni prima che avesse inizio la saga dell'Anello, prima che Frodo partisse per la sua incredibile avventura, un altro componente della famiglia aveva avuto il suo "viaggio inaspettato", lo zio Bilbo Baggins, al quale il Mago Gandalf cambierà la vita.

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Di Giuliana Molteni   |   11 Dicembre 2012
To Rome With Love Blu-ray: Recensione

Dolci vizi al Foro
Arriva la versione su Blu-ray Warner per To Rome with Love, l'ultima commedia di Woody Allen, film in sala davvero rovinato dal doppiaggio italiano, che aveva "smarmellato" ogni diversità linguistica. Dato che le parti in italiano sono quasi pari a quelle in inglese, si poteva ben distribuire in originale con i sottotitoli, invece che completamente doppiato. Fortunatamente adesso l'edizione per l'homevideo offre l'occasione per recuperare correttamente un film che vale sicuramente una rilassata visione, a patto di essere estimatori del caro Woody e della sua produzione degli ultimi anni: le vette di certi titoli non si raggiungono più, ma ogni tanto qualche piacevole sorpresa la riserva comunque. L'audio è di buona potenza, per essere una commedia di dialoghi, sempre ben dettagliato su tutti i canali, più brillante in inglese, come spesso accade. Buona anche l'immagine, che ripropone le tonalità calde della fotografia originale, dai colori molto saturi, sempre di buona definizione.

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Di Giuliana Molteni   |   11 Dicembre 2012
Biancaneve e il cacciatore Blu-ray: Recensione

Il triangolo no
Versione su Blu-ray Universal per Biancaneve e il cacciatore, la nuova versione di Biancaneve opera di Rupert Sanders, non Disney ma nemmeno Tarsem Singh. La famosa favola dei Fratelli Grimm, che è stata declinata perfino in chiave porno, qui viene riproposta in una lettura più fedele, dark e sanguinosa, perché si sa bene che tutte le fiabe più classiche sono le più truci proprio nelle versioni originali, rivolte ai più piccini. Il film è proposto anche in una versione estesa di quattro minuti. Nel Blu-ray l'immagine è perfetta, nel rispetto delle scelte della bella fotografia di Greig Fraser, che alterna tinte cupe e desaturate ad altre calde e brillanti, molto naturali. La definizione è sempre elevata pur nella morbidezza delle scelte originali. Spettacolare l'audio, di grande potenza, con ottimo dettaglio e spazialità di tutti gli effetti sonori, a ricreare una scena ambientale molto coinvolgente. Nettamente superiore, in tutto, la traccia originale.

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Di Giuliana Molteni   |   06 Dicembre 2012
Troppo Amici: Recensione

Parenti serpenti?

A distanza di quasi tre anni esce sugli schermi Troppo amici, titolo che vorrebbe alludere al grande successo Quasi amici, film successivo che ha dato gloria e incassi alla coppia Eric Toledano e Olivier Nakache, i primi a scoprire l'appeal cinematografico di Omar Sy, prima noto solo come comico televisivo, che aveva già lavorato con loro in Those Happy Days. Per sfruttare appunto la sopraggiunta popolarità del simpatico attore, si è anche deciso di distribuire il film con questo titolo, mentre l'originale era Tellement proches (così vicini). Il film mette insieme un nutrito gruppetto di personaggi, tutti ugualmente importanti nell'economia del racconto corale. Alain, ex animatore di villaggio turistico, è scontento del suo matrimonio con Nathalie ed esasperato dal caratteriale figlioletto. Inoltre si ritrova a dover frequentare il detestato cognato Jean-Pierre, avvocato fallimentare afflitto a sua volta dall'insopportabile consorte Catherine, che cerca di allevare un'odiosa figlia come una bambina–prodigio.

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Di Giuliana Molteni   |   06 Dicembre 2012

Ballare con i lupi
La nostra vita ci appartiene e noi e solo noi vogliamo (vorremmo) decidere se e quando dovrà finire. Nascosto in profondità, sepolto sotto strati di civilizzazione, ringhia ancora l'istinto animalesco a difenderla, anche quando poco prima ci era sembrata così insopportabile da desiderare di farla finita. Un gruppetto di sopravvissuti a un incidente aereo in Alaska inizia una durissima marcia nella neve verso l'agognata salvezza. Sono dipendenti di una società petrolifera, John (Liam Neeson) è un tiratore scelto, addetto a difendere la comunità dagli attacchi dei lupi. Il gruppo, subito messo a durissima prova, per ferite, fame, freddo e soprattutto per l'assedio spietato di un branco di lupi che lo tallona, viene decimato crudelmente, misera carne in fuga sulla tundra gelata. A lottare con più forza sarà quello al quale meno interessa quella vita data da tanti per scontata, così come tutti gli altri personaggi riveleranno risvolti inattesi, opposti all'atteggiamento iniziale, perché è quando si è spinti all'angolo che si dismettono le maschere ed emerge la vera natura.

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Di Giuliana Molteni   |   06 Dicembre 2012
Scusa mi piace tuo padre: Recensione

Ogni età ha la sua crisi
David (Hugh Laurie) e Terry (Oliver Platt) sono una coppia di amiconi inseparabili. Da vent'anni vivono con le rispettive famiglie nelle loro belle case a West Orange, New Jersey, genere sobborgo elegante, curate villette una di fronte all'altra, col verde fraticello. Buoni mestieri, bella gente insomma. Sembra tutto ok. Ma così non è e a fare da detonante sarà Nina, figlia ventiquattrenne di Terry ed ex migliore amica di Vanessa, figlia di David. La ragazza torna per le vacanze di Natale, per riprendersi dalla sua vita spericolata, e un po' per gioco, un po' per dispetto, un po' per vero interesse seduce David, già in crisi nel suo legame con una moglie sempre più distante. Pur conscio che non sono cose da fare, David si lascia prendere dall'entusiasmo, come se una ventata di vita fosse arrivata a scompaginare carte già assegnate.

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Di Giuliana Molteni   |   06 Dicembre 2012
Grandi Speranze: Recensione

Grandi sentimenti
Grandi speranze è un romanzo scritto da Charles Dickens intorno al 1860, che ha avuto circa 250 adattamenti sul palcoscenico e sullo schermo. Si fa rientrare nella categoria "bildungsroman" in quanto segue le avventure del protagonista dalla giovane età alla maturità. Con gli occhi di oggi sembra un gran romanzo d'appendice, con il consueto avvicendarsi di ingiustizie e sofferenze, fino alla catarsi finale in cui tutti i conti tornano, il malvagio paga il fio, i buoni ricevono il loro premio, mentre qualcuno muore, anche fra i buoni. In Great Expectations avremo così grandi aspettative ma anche grandi patimenti, grandi fraintendimenti, grandi dolori, grandi soprusi. E sul filo di lana, un lieto fine, almeno per alcuni. Il ragazzino Pip vive un'umile esistenza nella famiglia che lo ha adottato dopo la morte dei genitori. Dato che è un bravo ragazzino, aiuta un misero evaso che però viene prontamente catturato.

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Di Giuliana Molteni   |   06 Dicembre 2012
Diana Vreeland – L’imperatrice della moda: Recensione

Lo stile è tutto
Ci sono personaggi la cui vita è già sceneggiatura perfetta per un film. Uno di questi è Diana Vreeland, nata a Parigi nel 1903 da famiglia altolocata, vissuta in Francia per i primi dieci anni (tanto da non avere mai imparato alla perfezione l'inglese), trasferita negli Stati Uniti dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Diana Vreeland è passata dalla Belle Epoque ai ruggenti anni '20 e alla Swinging London degli anni '60 con immutato entusiasmo e avidità di vita. Nel 1937 diventa responsabile di un'eccentrica rubrica su Harper's Bazaar, "Why don't you?", una specie di blog ante litteram, dove a saggi consigli come " Perché non... dipingi un planisfero nella stanza di tuo figlio così che non cresca con un punto di vista provinciale?" alternava "Perché non... lavate i capelli biondi di vostro figlio nello champagne della sera prima per farli diventare dorati come fanno in Francia?". Diventa poi fashion editor, con un rivoluzionario approccio creativo, dirigendo servizi di moda come reportage in giro per il mondo, strutturandoli come vere e proprie storie, capaci di suscitare una visione romantica della moda (il sottotitolo originale del documentario è infatti The Eye has to travel).

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