Loro speriamo che se la cavino
La parte degli angeli è quel 2% di "spirito" che evapora dalle botti mentre il whisky sta invecchiando, impalpabile essenza che si può paragonare ai 21 grammi dell'anima. Anima della quale siamo (o dovremmo essere) forniti tutti, belli e brutti, buoni e cattivi. Distinzione difficile in alcuni casi. In una depressa e deprimente Glasgow, il giovane sottoproletario Robbie, una vita di violenze subite e inferte, viene condannato a 300 ore di lavori socialmente utili. La sua vita sembra senza speranza: disoccupato da sempre, sta aspettando un bambino dalla sua innamorata compagna, osteggiato dalla famiglia di lei. Come non bastasse, è anche braccato da un gruppetto di teppisti per vendetta, oppresso dai rimorsi per una sua immoentivata aggressione nei confronti di un innocente ragazzo. Privo di qualunque punto d'appoggio, di qualunque risorsa per migliorare la propria vita, che di possibilità non gliene ha mai offerte, è prossimo al crollo.
Si sa che la moda del remake è piuttosto in voga a Hollywood, specialmente per quel che riguarda il filone horror. Sembra infatti che Mark L. Smith, sceneggiatore di Vacancy e The Hole 3D, stia scrivendo il rifacimento di Martyrs, uno dei capisaldi della nuova ondata gore francese (insieme ad Alta tensione e À l’intérieur).
Confermando il trend positivo di questi ultimi anni, anche il 2009 si è dimostrato un anno decisamente fertile per il cinema horror. Oltre all’ormai assodata invasione di remake e di sequel (Saw VI, solo per fare un esempio), l’anno ha visto l’uscita di piccole/grandi gemme provenienti da diverse parti del mondo e ha incoronato Paranormal Activity come “il più grande successo commerciale nella storia della Paramount Pictures”. Ora, visto che l’Italia (sia in fase di distribuzione che, a maggior ragione, di produzione) ha vissuto un altro anno di triste immobilismo “dando alla luce” prodotti come Smile, la nostra classifica terrà conto (oltre che delle uscite nei cinema italiani nel corso del 2009) anche dei titoli usciti (in dvd o al cinema) nel resto del mondo. Il messaggio è esplicito: recuperateli!
Di solito, quando un film è talmente estremo (in tutte le eccezioni del termine) da dividere in modo radicale il giudizio del pubblico (dove per pubblico si intende critici, giornalisti, appassionati o semplici curiosi), allora ci troviamo di fronte a qualcosa di interessante. Non necessariamente di bello (chi scrive, per esempio, sta dalla parte di chi vorrebbe bruciare ogni copia esistente di Irréversible, film scandalo-snob di Gaspar Noé) ma, sicuramente, meritevole di attenzione e che si allontana, per diversi motivi, da quella “visione addomesticata” alla quale siamo, ormai, troppo abituati.
Gli appassionati di horror che già pregustavano il remake di Hellraiser molto probabilmente saranno destinati a rimanere delusi. Le parole del regista Pascal Laugier, oggi a Roma per presentare l'horror Martyrs, lasciano davvero poche speranze che il progetto vada in porto.
Il fanatismo e l'ossessione umana nella loro più cruenta ed estrema manifestazione. Questo è Martyrs, del regista francese Pascal Laugier (Saint Ange). Il film è un cruento horror che con le sue infinite linee narrative spiazza ad ogni istante lo spettatore, soprattutto perché poi non fa della violenza e delle immagini feroci la propria ragion d’essere. Alla base c'è infatti un'idea (questa illustre sconosciuta negli horror contemporanei), sviluppata in modo coerente ed equilibrato nel modo più folle e terrorizzante che vi possa essere.