Noi non siamo soli (purtroppo)
Alle persone per bene capitano belle cose. Di questo è convinto il borghese piccolo piccolo Evan (Ben Stiller), una vita serena nei confini angusti del sobborgo che è il suo universo, di cui si sente parte vitale. Direttore del centro commerciale del posto, un affiliato alla nota catena Costco, cattedrale del consumismo, Evan è caratterialmente un passivo-aggressivo da manuale. Fermamente convinto dei valori della Costituzione, si fa paladino della più sana way of life made in Usa. Logico che quando una notte gli ammazzano orribilmente un guardiano ispanico, fresco di agognata cittadinanza americana, si senta chiamato direttamente in causa per scoprire il colpevole, data l'inettitudine della locale polizia. Decide di mettere in piedi una ronda di vigilanti per proteggere e servire, fra l'indifferenza/ostilità del vicinato.
Ritorno a Sarajevo
Gemma, una bella e riservata signora non più giovane, parte da Roma per Sarajevo insieme al figlio sedicenne Pietro. La donna, che non ha mai confessato al ragazzo di non essere sua madre, è carica di ricordi vissuti diciannove anni prima ai tempi del sanguinoso conflitto etnico esploso nell'ex Jugoslavia. Viene invitata dall'amico Gojko a partecipare a una mostra in memoria delle vittime dell'assedio alla città, comprendente alcune fotografie scattate da Diego, il padre di suo figlio. Gemma rivive con emozione un passato doloroso, ma anche pieno di sentimenti. Proprio Gojko nel lontano 1984 aveva fatto incontrare e innamorare Gemma e Diego, fotografo geniale ma problematico.
Chi ha bisogno dei maghi?
Chi sono i guaritori, i sensitivi, i medium, i mentalisti, personaggi ambigui, fra mago e truffatore, inventori di esperimenti e sedute spiritiche ambigue, che sfruttano la parapsicologia per fare cassa, utilizzando troppo spesso a scopo di lucro paure, nevrosi, lutti e problemi psichici di ingenui e vulnerabili clienti? Sono personaggi che riempiono i teatri, fanno ascolti nelle trasmissioni in tv. La decisa ricercatrice universitaria Margaret (Sigourney Weaver) e il suo assistente Tom (Cillian Murphy), un fragile ragazzo che è a sua volta un sensitivo ma a fin di bene, sono da anni impegnati in una sorta di crociata in stile Piero Angela, smascherare e mandare in galera i truffatori, quelli che non si limitano a fare spettacolo, ma accampano fondamenti scientifici come sostegno alle loro azioni.
Woody in Pink
Nella sua immensa saggezza, Woody Allen è stato eletto mentore virtuale di Alice, adolescente parigina di buona famiglia, alla ricerca della sua identità. Dialoga con lui, commenta i fatti della vita, chiede e riceve consigli, che puntuali arrivano attraverso le frasi dei film di Allen e ce n'è davvero una per ogni occasione. Dopo vari fallimenti, ritroviamo l'esigente ragazza ormai sui 35 anni, sempre single dati i suoi difficoltosi rapporti con l'altro sesso. La famiglia apprensiva la vorrebbe maritare a tutti i costi, mentre la sorella sembra felicemente accasata con un bell'uomo facoltoso. Dopo varie peripezie, Alice incontra uno che sembra l'amore perfetto, bel ragazzo di buona famiglia e ottimo mestiere, solo un po' troppo workaholic.
Chi sono i veri mostri?
Qual è il più grande terrore per un padre di famiglia, il rischioso evento di delicata gestione, l'aborrito momento che sempre si vorrebbe rimandare? La prima uscita in solitaria della propria figlia femmina, naturalmente, e subito dopo il primo flirt. In queste ambasce si trova anche Dracula, il noto Conte vampiro, che per proteggere la piccina Mavis, dopo essere rimasto vedovo, fa erigere in un luogo inaccessibile un gigantesco, inespugnabile maniero. Là, per non far sentire troppo isolata la figlioletta, infelice come tante principesse recluse, organizza colossali feste, invitando tutti gli altri mostri dell'immaginario umano, finalmente liberi di aggirarsi fra amici e di essere finalmente se stessi. Per il 118 compleanno di Mavis, diventata una ragazzina tipo Christina Ricci, il castello è sold out e si annuncia una festa epica, in compagnia di zietti affettuosi come la Mummia, l'Uomo Invisibile, il Lupo Mannaro e il colossale Mostro di Frankenstein.
Una vita spericolata
Dalla vetta innevata di un'altissima montagna sembra esplodere una gigantesca soffice nube di neve, dalla quale fuoriesce un uomo su un paio di sci, che si lascia cadere quasi in verticale lungo il pendio verticale, zigzagado leggerissimo, precipitando per lunghi tratti quasi in caduta libera, riprendendo possesso della sua gravità, sfuggendo agilmente allo sfarinare delle superficiali valanghe che si formano alle sue spalle. È Candide Thovex, il re del freerider, già autore di due video, quasi dei mini-film, sulle sue avventure, Restafaride e Candide Kamera. Few Words è invece il suo primo lungometraggio. Dopo aver conquistato tre medaglie d'oro in tre differenti specialità di freestyle ai Winter X Games (Big Air nel 2000, Super Pipe nel 2003 e Slopestyle nel 2007) Candide è diventato un'icona, ispirando generazioni di sciatori e snowboarder.
L'immaginazione vince il potere
Spesso realtà e finzione si mescolano e l'una sembra imitare l'altra. Un film, che è pura finzione della realtà, può essere anche la finzione di se stesso, ugualmente così forte da riuscire a salvare delle reali vite umane. Questo è successo a Tehran nel 1979 a sei addetti diplomatici americani, rifugiati clandestinamente preso l'Ambasciata canadese, mentre 52 loro colleghi venivano imprigionati dai seguaci di Komeini, che li avrebbe rilasciati solo in cambio di Reza Palhavi, l'odiato Scià in precedenza al potere, fuggito negli States (eventi che probabilmente sono costati la rielezione a Jimmy Carter). Mentre l'amministrazione tenta invano di gestire il gravissimo fatto (resteranno prigionieri per 444 giorni), per mettere in atto "l'estrazione" dei sei isolati viene chiamato l'agente della CIA Mendez, che partorisce la "best bad idea" vincente: mettere in piedi l'organizzazione di un film canadese, da girare in Iran, fingendo che i sei americani siano membri della crew.
Una canzone ci salverà
Warner pubblica su Blu-ray Rock of Ages in una versione estesa di 13 minuti, occasione imperdibile per gustarsi un titolo che non ha avuto l'adeguato riscontro al botteghino italiano, una romantica storia corale di riscatto vivacizzata dall'impagabile prestazione di un Tom Cruise e da altri riusciti personaggi di contorno, accompagnata da una colonna sonora entusiasmante. L'edizione è davvero splendida, l'immagine è smagliante, per definizione e dettaglio, nella resa della fotografia originale dalle tonalità molto vivaci. L'audio, importantissimo in un film che è una commedia musicale, è all'altezza dell'occasione. Come sempre la traccia originale in DTS HD è superiore per brillantezza e potenza al DD 5.1 italiano, comunque sempre ben distribuita su tutti i diffusori, con una resa coinvolgente della scena. Ma la versione in inglese è sempresuperiore anche nella resa dei dialoghi, sempre più ovattati nel doppiaggio.
L'America alla riscossa
"Buonasera. Stasera posso annunciare agli americani e al mondo che gli Stati Uniti hanno condotto un'operazione che ha portato alla morte di Osama bin Laden, il capo di al-Qaeda e un terrorista che è responsabile dell'uccisione di migliaia di uomini, donne e bambini innocenti". Erano le 23, 35 del 2 maggio 2011, quando il Presidente Obama davanti alle telecamere annunciava l'avvenuta eliminazione del leader del terrorismo islamico braccato da tempo dall'intelligence e dalle forze speciali statunitensi. Code Name: Geronimo, l'avvincente film diretto da John Stockwell e scritto dal giovane promettente sceneggiatore Kendall Lampkin, ricostruisce nei dettagli l'operazione che portò un addestratissimo reparto dei Navy Seals (truppe scelte della Marina) a compiere un'irruzione preparata con cura, all'interno di una casa del Pakistan dove tutti i riscontri effettuati con sofisticatissimi mezzi informatici davano per certa la presenza di bin Laden.
In the Mist
Silent Hill, il film del 2006, diretto da Christophe Gans, era stato una delle migliori trasposizioni cinematografiche di un videogame, in questo caso dell'omonimo, notissimo gioco della Konami. Oggi con la regia di Michael J. Bassett (Solomon Kane, Deathwatch) ritroviamo la povera piccina Heater ormai diciottenne. La ragazzina era riuscita a tornare fra i vivi, sfuggendo dalla letale Silent Hill grazie al sacrificio della madre adottiva, che lì invece era rimasta intrappolata. Ora vive con l'amato padre, in perenne fuga dagli appartenenti alla setta feroce che per misteriosi motivi vuole la sua morte, oppressa da orribili incubi, che le fanno confondere fantasia è realtà. Quando il padre le viene rapito, a Heater non resta che tornare a Silent Hill per fronteggiare una volta per tutte i suoi carnefici.