Vacanze di Natale con i Fotters italiani
In periodo di crisi, chissà come sarà il nostro Natale, quest'anno. A farci entrare nel mood giusto, ci prova con largo (anche troppo) anticipo Alessandro Genovesi con Il peggior Natale della mia vita, il sequel del suo film precedente, La peggiore settimana della mia vita. I personaggi sono rielaborati dalla serie tv inglese The Worst Week In My Life, ma ricordano inevitabilmente la fortunata "saga" dei Fotters (Fockers), quelli di Stiller/De Niro. Anche questa volta lo Stiller italiano è Fabio De Luigi, il super-imbranato Paolo, un uomo in guerra con gli oggetti da far sembrare Clouseau un agile prestigiatore, goffo ma affettuosissimo partner della sua amata Margherita (Cristina Capotondi), che sta per farlo diventare padre. Entrambi, più i suoceri (Catania/Bonaiuto), sono ospiti per le vacanze di Natale nel castello di Alberto Caccia (Diego Abatantuono), un riccone che il padre di Margherita ci tiene a ingraziarsi.
La sottile linea blu
I poliziotti sono la sottile linea blu che separa il Male dagli onesti cittadini, unica barriera contro le belve che si aggirano intorno alla società civile. Il che detto a South Central, intorno alla Newton Police Station, una delle aree più violente del paese, quella in cui avviene il maggior numero di omicidi e crimini, sembra in effetti più plausibile che altrove. Partendo da questo assunto si può andare a parare in varie direzioni. End of Watch purtroppo va nella direzione più scontata. Brian, americano bianco (Jake Gyllenhaal) e Mike (Michael Peña), ispanico, sono due grandi amici dai tempi dell'Accademia, insieme pattugliano le strade di Los Angeles, dove l'assegnazione delle zone da controllare è affidata al Tenente del Distretto e al Destino. Svolgono il loro lavoro con convinzione un po' spaccona ma animati dal sacro fuoco della loro missione. Durante gli spostamenti nella pericolosa zona, fra chiacchiere e battute varie, i problemi da affrontare variano da futili, come in ogni quartiere "normale", a drammatici o tragici.
Amore e morte
E non c'è sesso senza amore, così cantava il nostro Antonello Venditti (mentre la bella canzone del titolo è del compianto Bruno Martino). Così invece non la pensano Dino e Anna, due soggetti danneggiati da pregressi traumi: il vero amore è senza sesso. Dopo varie avventure con altri partner si sono scelti e presi. Sono una coppia adulta, bellissima esteticamente, affermata professionalmente, che nasconde abissi di infelicità. Dino infatti non ha mai avuto rapporti sessuali con Anna, che accetta la situazione, affermando di non risentirne, anche se ogni tanto si concede qualche distrazione, macerandosi poi nei rimorsi. Dino si annienta con rapportacci occasionali con prostitute e biechi scambisti, mentre cerca invano di indurre gli ex di Anna a tornare per darle una botta (di consolazione?).
Una vita, e una sola
I migliori documentari sulla natura provengono sempre dai paesi anglosassoni, gli spettatori più adulti sono cresciuti con gli edulcorati prodotti Disney (mai si vedevano morire gli animali, al massimo pesci o insetti), per poi arrivare poco alla volta al realismo anche choccante dei prodotti National Geographic e ai mirabili documentari della BBC. Proprio da questa gloriosa casa arriva su grande schermo One Life, bel documentario che attraverso una quantità di sequenze originali veicola il suo discorso ecologista. Infinite sono le specie del regno animale, mammiferi, rettili, uccelli, pesci e insetti, che nel corso dei secoli si sono mirabilmente adattati all'ambiente, modificandosi anche fisicamente, per propagare la propria specie e non soccombere nella dura lotta per la selezione naturale.
I vampiri dell'establishment
E così se a Gettysburg non si fossero usate munizioni e armi in argento, la storia sarebbe stata tutta da riscrivere? Perché a guidare all'assalto le truppe dei confederati c'erano battaglioni di immortali e famelici vampiri, ricchissimi e impuniti, pronti a fermare il progresso di un Grande Paese, alleandosi con i "poteri forti" che invece volevano mantenere il proficuo status quo. Quindi spiritosamente possiamo dire che, almeno secondo Timur Bekmambetov, il destino dei Presidenti americani è stato sempre quello di combattere contro gli spietati succhia-sangue, nei quali oggi si sono incarnate banche e grande finanza? Fox presenta La leggenda del cacciatore di vampiri anche in un'edizione su Blu-ray 3D, come era in sala.
Il rap hassidico
via della tolleranza, della pacificazione passa sempre attraverso la conoscenza, unico modo per gettare un ponte fra culture diverse, fra ambienti che sembrano lontanissimi, divisi da origini, fede, usanze e colore di pelle, se è accettabile che questi elementi siano ancora oggi, nel secondo millennio, motivo di divisione. Shneur Hasofer è DeScribe, un artista hip hop che nel cuore di Brooklyn con i suoi rap esprime, come tanti, le difficoltà del vivere. Niente di nuovo se non fosse che Hasofer è un ebreo hassidico. Ma se forte può essere il contrasto fra un ebreo che si impossessa di un genere musicale che sembra non appartenergli, ugualmente forte è lo stacco con l'ambiente nel quale si muove, quello degli afro-caraibici di Crown Heights, quartiere dove la divisione (ostilità) fra i due gruppi è fortissima. Il rap è un genere che più di ogni altro permette di dichiarare il proprio pensiero in forma musicale e Hasofer lo usa per raccontare il suo difficile viaggio di formazione, dopo un'infanzia "censurata", costretto a prestare servizio militare in Israele a 17 anni, partecipando alla Seconda Intifada, sottolineando l'assurdità del comportamento razzista da parte di chi per questioni di razza è stato perseguitato e sterminato, non accorgendosi di reiterare così uno schema nefasto.
I Queen negli anni '80
Nel 1986 i Queen si sono esibiti a Budapest al Nepstadium, nel corso del loro Magic Tour, l'ultimo a cui prenderà parte Freddie Mercury, davanti a 80.000 spettatori in delirio. Il film Hungarian Rhapsody, al cinema per solamente un giorno, il 20 novembre, è la registrazione di questo evento, rimasterizzata in alta definizione, insieme a 25 minuti di immagini inedite della loro visita in Ungheria e del backstage, dedicate a tutti i membri del gruppo. Le autorità ungheresi, consapevoli della straordinarietà dell'evento, avevano messo a disposizione un dispiegamento di cameraman e tecnici senza precedenti, per quello che era il primo concerto di una band occidentale oltre la cortina di ferro, tre anni prima della caduta del Muro di Berlino.
Storia di formazione (per sceneggiatori)
Los Angeles, eleganti appartamenti con vista su Downtown, dolci colline e ville di lusso ai piedi della mitica scritta candida, bar sulle terrazze di hotel di lusso, localini sulla spiaggia di Venice Beach: dolce è la vita e nessuno è disposto a perderla. Marty (Colin Farrell) è uno sceneggiatore in crisi, creativa e alcolica, afflitto da fidanzata bella ma troppo rigida (Abbie Cornish). A tirarlo sulla brutta strada contribuisce attivamente Billy (Sam Rockwell), l'amico dei primi tempi, attore disoccupato che per campare rapisce cani, che poi restituisce ai disperati proprietari dietro lauta mancia, con la collaborazione dell'anziano e (all'apparenza) mite Hans (Christopher Walken). Ma commettono un errore tragico: rubano l'adorabile Bonny, soffice cagnetto di razza Shih-Tzu di proprietà del crudelissimo boss Charlie (Woody Harrelson). A Marty, che sta cercando di scrivere una storia su un gruppo di psicopatici, sfugge che basterebbe osservare più attentamente la realtà che lo circonda.
Ridateci Dracula
Bella, dopo essere stata vampirizzata e avere partorito, si è ripresa e se la sta finalmente godendo, esplorando le infinite possibilità offerte dalla sua nuova condizione. Perché, diciamocelo, essere vampiri può essere una gran figata (anche se i Cullen son sembrano proprio degli allegroni). La piccina Renesmee cresce letteralmente a vista d'occhio, gli unici intoppi da superare sono i rapporti con Jacob, che è diventato una specie di padrino da imprinting, e con il papà di Bella, che continua a non capire cosa sia effettivamente successo alla sua bambina e cosa sia davvero la nipotina (per essere un poliziotto non è sveglissimo). Può tale pace durare a lungo? Certo che no. Infatti gli antipaticissimi Vulturi vengono a sapere dell'esistenza di una bimba con poteri sovrannaturali e temono che si tratti di una piccola resa immortale dal morso di un vampiro e non un ibrido (cosa che per loro ha gravità ben diversa) e decidono di farla fuori.
Amati immortali
Serie televisiva mirata al target degli appassionati di Twilight, The Vampire Diaries esce adesso su DVD Warner, che pubblica in un cofanetto a cinque dischi i 22 episodi della prima stagione, iniziata nel 2009. Piacciono sempre tanto, soprattutto al pubblico delle adolescenti, le storie di amori difficili, passioni osteggiate dal Fato, con problemi legati al rapporto con il mondo adulto e il trapasso verso una dimensione più matura, dopo i giochi dell'infanzia. Non senza segreti da scoprire, misteri da svelare, scoperte sulle proprie dolorose origini, sulle pulsioni più nascoste, sessualità in primis....E chi più di un vampiro può vantare amori controversi, un passato sterminato, origini dolorose, pulsioni inenarrabili? Quindi quale passione può essere più travolgente e sconvolgente di quella fra un umano e una di queste affascinanti creature notturne? Che ormai notturne non sono più perché per rendere più facile la scrittura delle storie gli sceneggiatori si inventano in continuazione nuovi trucchi, per poter far aggirare anche di giorno i fascinosi protagonisti delle loro storie.