Per aspera...
La sfida fa parte della natura umana, andare sempre più avanti, più in alto, sempre oltre, esplorare le foreste, scalare le vette, solcare gli oceani, scandagliare gli abissi, sfidare la fisica, incrementare record, mettere piede sulla Luna, investigare l'atomo. Fa parte della nostra natura perché favorisce l'evoluzione, si dice. Ma anche la Natura, come gli Dei, ride, quando l'uomo fa i suoi piani, specie se la riguardano. E sembra che di recente rida di più perché l'uomo civilizzato è convinto che la sua tecnologia lo metta al riparo dalle conseguenze di eventuali sue manchevolezze, capace di rimediare agli errori che possa commettere nella sua fallibilità.
Meno male che c'è Arnold
Fra i tanti modi usati per definire la ripresa di un'idea forte, che si era rivelata vincente in campo cinematografico, dopo remake, prequel e sequel, era arrivato il reboot. Per Terminator Genisys ci viene detto che si tratta di un reset. Si prendono cioè i noti e amati personaggi della lunga saga (4 film e una serie tv) e si rimettono in scena eventi già noti, apportando però molte variazioni.
Era meglio morire da piccoli
Si moriva di fame nella Russia stalinista del 1933. Il piccolo Leo come tantissimi altri bambini resta orfano, finisce in un orfanatrofio che è un girone infernale, fugge, viene preso sotto l'ala protettiva di un militare e diventa un eroico combattente contro i nazisti nella Seconda Guerra. Al suo ritorno a Mosca lo attende un posto da capo nei Servizi di sicurezza nazionale, il famigerato MGB, specializzato nella caccia ai dissidenti. Il regime stalinista è al suo massimo (reale) dispiegamento di follia, delazioni, tradimenti, sospetti avvelenano l'anima di tutti costringendo la popolazione a vivere sotto una cappa di opprimente terrore.
Cesare deve morire
Secondo capitolo del reboot-prequel della famosa serie di film sul Pianeta delle scimmie, serie celeberrima, ricca a sua volta di sequel e serie tv, tutti derivati dal fortunato romanzo di Pierre Boulle. Matt Reeves (Cloverfield, Blood Story) aggiunge un ulteriore tassello al percorso tragico che ci porterà al punto in cui si era ritrovato Charlton Heston nel famoso film del 1968. Ritroviamo la scimmia Cesare (Andy Serkis), eretta e in grado di parlare, leader indiscusso di uno sterminato branco di primati di vario tipo, che hanno trovato rifugio nelle foreste di Muir e lì si sono moltiplicati in pace, dopo la rivolta che concludeva il film precedente, L'alba del Pianeta delle scimmie.
Ma non è una cosa seria
Diciamocelo subito: Sotto assedio è uno Scary Movie del superomismo patriottico/eroico. Un gruppo di cattivoni, misto fra reduci delusi, politici traditori e dipendenti fedifraghi, occupa (con estrema facilità, va detto) la Casa Bianca, per catturare il Presidente. Forse vogliono solo un riscatto milionario, forse si vogliono togliere molti sassolini dalle scarpe, forse vogliono un finale alla Dottor Stranamore, forse un po' tutto.
Il sogno è una luce verde
Ruggivano gli anni '20, con la loro già allora insostenibile leggerezza, mentre l'America, dopo la cupezza della Prima Guerra Mondiale, si avvicinava danzando al baratro della Grande Depressione. Con l'incrollabile certezza in quella felicità garantita nella Costituzione, Jay Gatsby lotta da quando è ragazzo per riscattarsi dalle sue umili origini, per accumulare abbastanza denaro da poter essere accettato da quella "buona società" che lo ha sempre respinto e che lo ha allontanato dall'unico amore della sua vita, Daisy, troppo distante da lui nella scala sociale. Il narratore della vicenda è il giovane Nick Carraway, broker poco convinto nel boom di Wall Street, aspirante scrittore di buona famiglia ma calvinisticamente sobrio e moralista. Il giovane uomo viene ad abitare per un'estate a Long Island, in una casetta nei pressi dell'immensa villa di un misterioso proprietario, in cui ogni notte si tengono party sfrenati, veri baccanali affollati di quella fauna parassitaria che sempre gravita intorno ai ricconi.
Half Past Midnight
Ci chiedevamo come doveva essersi sentito Barack Obama mentre alle 00,30 del 2 maggio 2011 assisteva in diretta all'uccisione del Nemico Numero1, Osama Bin Laden, nella luce verde della visione notturna dei suoi soldati. Anche se in notevole differita oggi ci possiamo fare un'idea precisa anche noi. I fatti sono quelli che già sappiamo dai mass media, sono la verità ufficiale. I dubbi di chi non crede, come non ha creduto nemmeno alle meccaniche del crollo delle Torri, permarranno (ricordiamo le polemiche ai tempi dell'uscita sugli schermi di United 93). Sfrondando il campo da queste polemiche, politiche, ideologiche o complottiste, l'ultima fatica di Katherine Bigelow, regista spesso citata con accompagnamento di aggettivi quali "muscolare" o e "virile", non pone interrogativi etico-morali, non è sua intenzione. Del resto il film inizia su schermo nero con le registrazioni telefoniche, strazianti, delle persone intrappolate nel World Trade Center la mattina di un 11 settembre impossibile da dimenticare.
Alcool, sangue e soldi
Nella disperata miseria della Depressione, negli anni del proibizionismo, gli unici a fare soldi erano quelli che trafficavano in alcool, i produttori e i gangster che gestivano la distribuzione. Lawless racconta la storia di una famiglia realmente esistita, i Bondurant nella contea di Franklin, in Virginia. I tre fratelli sono Famiglia completa: Forrest (Tom Hardy) e Howard (Jason Clarke) fanno da padre e madre e zio del "cucciolo" Jack (Shia LaBeouf), che però vive male il suo ruolo subordinato. Tenuto in seconda fila anche per proteggerlo, scalpita per conquistarsi il rispetto che incutono i due fratelli maggiori, personaggi mitici nella zona fra gli altri distillatori clandestini, temuti anche dalla Polizia locale.
ShockTillYouDrop.com mostra, in esclusiva, il nuovo poster del film della Universal Pictures Death Race, che uscirà nei cinema americani il 22 agosto. L'action-thriller, diretto da Paul W.S. Anderson, ha nel cast, Jason Statham, Joan Allen, Tyrese Gibson, Ian McShane, Natalie Martinez and Jason Clarke.