Lawless: Recensione
Di Giuliana Molteni | 29 Novembre 2012Alcool, sangue e soldi
Nella disperata miseria della Depressione, negli anni del proibizionismo, gli unici a fare soldi erano quelli che trafficavano in alcool, i produttori e i gangster che gestivano la distribuzione. Lawless racconta la storia di una famiglia realmente esistita, i Bondurant nella contea di Franklin, in Virginia. I tre fratelli sono Famiglia completa: Forrest (Tom Hardy) e Howard (Jason Clarke) fanno da padre e madre e zio del "cucciolo" Jack (Shia LaBeouf), che però vive male il suo ruolo subordinato. Tenuto in seconda fila anche per proteggerlo, scalpita per conquistarsi il rispetto che incutono i due fratelli maggiori, personaggi mitici nella zona fra gli altri distillatori clandestini, temuti anche dalla Polizia locale.
Ma la sua smania lo mette spesso nei guai, soprattutto quando nella zona arriva a far ordine un nuovo procuratore, con appresso Charlie Rakes, uno sceriffo di Chicago, una vera sadica carogna (Guy Pearce). Mentre Forrest e Jack vanno incontro anche a un'avventura sentimentale, Howard, reduce di guerra con quello che oggi si chiama stress post-traumatico, si sfoga solitario con micidiali bevute. Saranno tutti e tre solidali quando le cose volgeranno al peggio. Più che la storia, che non esce da canoni consolidati, il film è interessante per il cast attraente che mette insieme: Shia LaBeouf con la faccetta paffuta da quel bamboccio che deve essere nella storia, in cerca di vestiti e belle auto (sua è la voce fuori campo che racconta la vicenda); Tom Hardy (finalmente protagonista), uno spietato boss rurale con la fama di immortale, capace di timidezze inaspettate (il doppiaggio gli nuoce); ottimo Jason Clarke nel ruolo del solitario fratello Howard. Gary Oldman compare brevemente nei panni eleganti di un gangster già arrivato, mito agli occhi del ragazzo Jack, villico con ambizioni di scalata sociale. Jessica Chastain è la classica femmina di lusso, cittadina in fuga in cerca di una second chance fra i monti. Mia Wasikowska veste gli spartani panni della figlia del predicatore di zona, ovviamente attratta dal "ragazzo cattivo" Jack. La sceneggiatura, tratta dal romanzo The Wettest County in the World (e non si parla di pioggia), di Matt Bondurant, nipote proprio di Jack, è scritta da Nick Cave, autore anche della colonna sonora, nuovamente a fianco di Warren Ellis, con interessanti canzoni aggiunte. Dirige John Hillcoat, dopo l'interessante The Proposition e The Road (suo è anche il machinima di Red Dead Redemption), ispirandosi visivamente ad altri titoli di genere, come Nemico pubblico ma anche la serie tv Boardwalk Empire, mentre nella durezza della povertà di quegli anni riecheggia Gangster Story. Ben tratteggiato affresco d'epoca, Lawless è ambientato in anni tragici per gli Stati Uniti, anni in cui per la sopravvivenza era lecito ricorrere a qualunque traffico. Del resto anche oggi negli stati dove la miseria è più diffusa sono presenti numerosissimi laboratori di metamfetamina, perché è sempre dal desiderio di stravolgersi per dimenticare che si possono ricavare guadagni enormi. Con un'ambientazione filologicamente rigorosa, anche se nel complesso troppo patinata e senza personaggi memorabili, il film si ricava comunque un suo spazio fra altre storie ambientate in quel periodo, col suo tono da gangster story tinta di western.
Giudizio
- Godibile
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