Di Giuliana Molteni   |   25 Gennaio 2016
Everest Blu-ray: Recensione

Per aspera...

Bella edizione su Blu-ray Universal per Everest, la tragica storia vera di una spedizione sul "Tetto del mondo". Il video è di clamorosa nitidezza, ogni dettaglio è minutamente restituito, nei primi piani e negli infiniti panorami, in qualunque condizione di luminosità. La resa delle tonalità originali è perfetta, con le colorate carovane umane in contrasto con le fredde (anche quelle) tinte dello scenario naturale. L'audio italiano è in DD 5.1, soddisfacente pur nei limiti della sua codifica.

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Di Giuliana Molteni   |   25 Settembre 2015
Everest: Recensione

Per aspera...

La sfida fa parte della natura umana, andare sempre più avanti, più in alto, sempre oltre, esplorare le foreste, scalare le vette, solcare gli oceani, scandagliare gli abissi, sfidare la fisica, incrementare record, mettere piede sulla Luna, investigare l'atomo. Fa parte della nostra natura perché favorisce l'evoluzione, si dice. Ma anche la Natura, come gli Dei, ride, quando l'uomo fa i suoi piani, specie se la riguardano. E sembra che di recente rida di più perché l'uomo civilizzato è convinto che la sua tecnologia lo metta al riparo dalle conseguenze di eventuali sue manchevolezze, capace di rimediare agli errori che possa commettere nella sua fallibilità.

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Di Giuliana Molteni   |   21 Febbraio 2013
The Sessions: Recensione

Il senso della vita
A differenza degli altri appartenenti al regno animale, l'essere umano è bravissimo, votato alla conservazione dei propri simili. Scienza e medicina fanno sopravvivere individui che in altri tempi sarebbero defunti anzitempo. Inventiamo cure, inventiamo macchinari. Ci dimentichiamo però che l'oggetto di tanto accanimento è una persona alla quale non basta sopravvivere, allontanare il più possibile il decesso, i malati vorrebbe anche vivere una vita degna di tale nome, pertanto completa di tutto ciò che la rende piacevole per chi è in salute (tema già al centro del film Quasi amici, senza dimenticare Profumo di donna). Vorrebbero andare in giro, studiare, scrivere, vedere film, stare con gli amici, amare soprattutto. Perché gli handicappati non hanno il sesso degli angeli, sono normalissime persone rinchiuse però in un guscio che non risponde ai comandi centrali.

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Di Giuliana Molteni   |   27 Febbraio 2012
Esce in homevideo per Warner il thriller Contagion, diretto da Steven Soderbergh, non un film catastrofico né un thriller complottista, ma un ottimo esempio di cinema commerciale d’autore. Contagion è stato girato interamente in digitale  ad alta risoluzione con Red One, una scelta stilistica che caratterizza tutto il tono del film. Nel DVD l’immagine è così sempre molto pulita, senza rumore di fondo, nitida nella resa della morbida fotografia originale molto naturale. Contagion non è un film da effetti speciali, quindi l’audio in DD 5.1 è centrato sui dialoghi, con una buona resa della colonna sonora e dei rumori ambientali. Buona la traccia italiana, sempre più pulita e nitida quella originale. Peccato per gli extra, nel DVD c’è posto solamente per uno speciale, Come il virus ha cambiato il mondo, un veloce e spiritoso excursus sullo sviluppo delle epidemie (2 minuti scarsi), troppo poco. Continuiamo a dissentire dalla politica attuata da alcune case, che penalizzano pesantemente il DVD rispetto al Blu-ray. Nel caso di questo film però, anche nel supporto digitale gli extra non sono abbondantissimi, solo due altri brevi filmati.
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Di Giuliana Molteni   |   09 Settembre 2011
Contagion: Contagio, etimologia: cum tangere

Siamo circa sette miliardi, aggrappati sulla crosta terrestre, ammassati in aree urbanizzate che chiamiamo megalopoli, ci spostiamo velocemente da un capo all’altro del pianeta, siamo promiscui, ci mescoliamo, ci respiriamo addosso, ci tocchiamo e tocchiamo cose che altri toccheranno: noi, convinti di essere la specie vivente più forte, mentre lo sono i virus. Condensando e aggiornando i numerosi film precedenti sul tema del contagio, con il mestiere acquisito in anni di produzioni indipendenti ma anche di blockbuster come la serie Ocean’s Eleven, Steven Soderbergh ci racconta una storia scritta da Scott. Z. Burns (The Bourne Ultimatum, The Informant).

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Di Paolo Zelati   |   01 Settembre 2011
 La Warner Bros ha diffuso oggi 13 nuove clip di Contagion, thriller diretto da Steven Soderbergh che verrà proiettato fra qualche giorno a Venezia. Durante il recente tour promozionale del film, Soderbergh ha confermato la sua intenzione di lasciare la regia e dedicarsi ad un'altra tra le sue passioni: la pittura. Se la cosa non dovesse funzionare, ha dichiarato Soderbergh, "tornerò a fare un'altro film nella saga di Ocean's". 

Contagion racconta dell'insorgere di un misterioso virus mortale che, in poco tempo, si diffonde in tutto il mondo creando uno scenario apocalittico. Il cast, di tutto rispetto, può contare su Matt Damon, Kate Winslet, Gwyneth Paltrow, Jude Law, Marion Cotillard, Lawrence Fishbourne, Bryan Cranston, Demitri Martin ed Elliott Gould.





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Di www.MovieSushi.it   |   21 Luglio 2011

La Warner Bros ha diffuso oggi il primo teaser poster di Contagion, ultima fatica di Soderbergh. Lo script è firmato da Scott Z. Burns (The Informant!) e racconta di un virus letale che si trasmette per via aerea e che inizia a diffondere il panico tra la popolazione.

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Di www.MovieSushi.it   |   14 Luglio 2011
Contagion: Trailer
Contagion segue il rapido evolversi di un virus letale che si trasmette per via aerea che uccide in pochi giorni chi ne è affetto. Con il rapido diffondersi dell'epidemia, la comunità medica mondiale cerca disperatamente di trovare una cura e controllare il panico che si diffonde tra le persone ancora più rapidamente del virus stesso. Nello stesso tempo le persone comuni cercano di sopravvivere in una società che degenera sempre più verso la disperazione e la paura.
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Di www.MovieSushi.it   |   04 Luglio 2011
Un gelido inverno: Blu-ray Review - This is (not) America

L’edizione su Blu-ray Gori di Un gelido inverno (Winter’s Bone) offre l’occasione per recuperare uno dei migliori titoli della recente stagione cinematografica. L’immagine è perfetta, da riferimento, (il film era stato girato con una camera Red One e il bd è tratto da un master ottimo), sempre nitidissima e del tutto priva di difetti. L’audio è centrato sui dialoghi, con qualche leggero effetto ambientale e le musiche a chiamare in causa i canali posteriori. Da privilegiare la traccia originale, per gustare la cantilena degli accenti locali. Purtroppo sono assenti gli extra.

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Di Giuliana Molteni   |   17 Febbraio 2011
Un gelido inverno: This is (not) America
 Così anche questa è Lamerica, il paese delle possibilità, del Sogno. In un Missouri in endemica depressione, nelle gelide lande dell’altopiano d’Ozark, vive la diciassettenne Ree, in condizioni da Frontiera. Una casetta di legno vicino ad un bosco, è tutto quello che la sua famiglia ha mai posseduto. Intorno capanni abbandonati e cadenti, e un terreno che sembra una discarica. Incombe la miseria più nera, è festa quando si riesca a sparare a qualche scoiattolo. Ree manda avanti la famiglia, due fratellini e la madre psicologicamente instabile. Il padre, come tanti nella zona, era un fabbricante di metanfetamina (la vera risorsa economica locale di tutte le zone depresse del paese, vedi serie tv come Breaking Bad o Justified), ma è scomparso dopo essere uscito sotto cauzione, in attesa del processo. Ma come garanzia ha dato casa e terreno e, se non si presenterà all’udienza, lo Stato si prenderà tutto. La ragazza disperata comincia a cercarlo ma si scontra subito con l’omertà malavitosa della zona, dove tutti sono imparentati ma vivono arroccati in piccole enclave ostili l’una all’altra, in un sistema quasi feudale, e andare in giro a fare domande può scatenare reazioni di inusitata ostilità. Nessuna pietà, nemmeno per i più indifesi, nessuna solidarietà di sesso (memorabile la sequenza della “punizione” inflitta dalle donne del clan del boss locale), non c’è spazio per i sentimenti, conta solo la spietata sopravvivenza in un ambiente durissimo: l’omertà malavitosa è la stessa sotto qualunque latitudine. Mentre la ricerca procede, comunicando un senso di costante, sotterranea minaccia che incombe sulla ragazza, tappa dopo tappa come una sventurata Alice nel paese degli orrori, Ree dovrà, ma anche vorrà, andare fino in fondo. Sui titoli di coda fotogrammi di una vita lontana, normale, che avrebbe potuto essere normale. Sperarlo, auguralo almeno, dipenderà dal pessimismo dello spettatore. Chissà una vera Ree cosa penserebbe.
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