Enigmi col morto
L’umanità, cancro per il suo stesso corpo, è la malattia, l’Inferno è la cura. Cosa intenderà l’enigmatico miliardario ambientalista Zobrist, pure pericolosamente ingegnere genetico, nel pronunciare queste parole davanti al mondo intero? Il feuilleton tira sempre, così sembra a guardare le vendite dei libri e gli incassi dei film. La “ggente” vuole, ama, storie elementari dove i buoni vincono sempre dopo averne passate di tutti i colori, e i cattivi pagano il fio delle loro colpe.
Un personale black hole---
Chiariamo subito una cosa: La teoria del tutto non è un film sull'astrofisico Stephen Hawking, è un film su sua moglie e sul loro matrimonio. Forse è così perché la sceneggiatura, scritta da Anthony McCarten, è tratta dal libro Hawking - Verso l'infinito, scritto da Jane Wild, prima amatissima moglie dello scienziato, prontamente lasciata però per un'interessata infermiera, appena Hawking già totalmente paralizzato e impossibilitato persino a parlare è entrato in contatto con una diversa figura femminile.
Empire ha pubblicato oggi le prime foto di The Invisible Woman, seconda opera diretta da Ralph Fiennes che, in questo caso, è anche uno dei protagonisti. Accanto a lui troviamo Felicty Jones.
Dopo The Reader, arriva nelle nostre sale un’ altra opera che, messe da parte le ambizioni storiche (la Parigi degli anni Venti qui è mera cornice), si concentra sulla morbosità di un rapporto fra un giovane inesperto (lo “Chéri” del titolo, alias Rupert Friend) e una donna più matura - sia in termini di anni che, soprattutto, di ars amatoria -, decisa a svezzarlo. Ma guai a sottovalutare le conseguenze dell’amore: ci si potrebbe ritrovare prima canzonati da una Kathy Bates in veste suocera, poi subire una crisi sentimentale-esistenziale senza ritorno.
Ha attraversato il tappeto rosso della Berlinale con un ombrellino bianco, sotto la neve ha firmato autografi e sorriso ai flash, il passo felino come ai tempi di Batman Returns, la stessa fragile bellezza che da Le relazioni pericolose in poi l'ha resa una delle icone di fascino della Hollywood anni '90: a Berlino con Chéri, suo ritorno al dramma in costume firmato Stephen Frears, Michelle Pfeiffer è la star della sesta giornata. Salutata da un lungo applauso, «è stato un onore tornare a lavorare con Frears», ha detto, «mi sono così emozionata nel ricevere la sua chiamata. Tornare insieme vent'anni dopo Le relazioni pericolose e' stato come avere una seconda possibilità».