Quei bravi ragazzi
Los Angeles, la L.A. Noir degli anni ’70 soffocata dallo smog; due Private Eyes, classici protagonisti di tante storie appassionanti di delitti, corruzione, pornografia, soldi e potere. Jackson Healy (Russell Crowe) è un Mr Wolf per clienti poveri, per pochi dollari “sistema” problemi, è un gorilla a pagamento per cause abbastanza presentabili. Holland March (Ryan Gosling) al contrario è un ex poliziotto, ufficialmente investigatore privato ma del tutto fallimentare.
“Welcome to Miami, Bienvenidos a Miami”
Sulle note di una cover di che toglie ogni mordente alla mitica Ain’t Nobody dell’altrettanto mitica Chaka Kahn, si apre il nuovo film di Enrico e Carlo Vanzina, parimenti privo di mordente, scritto da entrambi, diretto dal secondo. Miami Beach, città che ormai contiene un numero di italiani eccessivo, racconta la storia di un gruppetto di ragazzi e dei rispettivi genitori.
Fiabe…what else?
Ha già più di vent’anni il mondo di Warcraft, creato da Blizzard nel 1994 con Warcraft: Orcs and Humans, che si è sviluppato via via fino a diventare nel 2004 il MMORPG noto a tutti, anche ai non giocatori. Dopo anni di progetti presi e abbandonati, il trattamento è stato affidato a Duncan Jones (Moon, Source Code), nella difficile, penalizzante impresa di soddisfare i videogamer e il pubblico puramente cinematografico, appassionato di fantasy cruenti. Gli orchi sono dei fuggitivi in cerca di un territorio migliore.
Niente droni per Bengasi
Sull’onda della Primavera araba, iniziata fra il 2009 e il 20010, in Libia, con il massiccio (e molto interessato) appoggio esterno di Francia e Gran Bretagna, nell’ottobre del 2011 Gheddafi viene brutalmente ammazzato per strada. Fra gruppi di libici a favore del nuovo fragile governo appoggiato dagli occidentali e mille altri di impossibile individuazione, fra cui i nostalgici del Colonnello, l’ordine non viene ristabilito e il paese piomba nel caos, mentre il fondamentalismo islamico si rafforza. 13 Hours, il film diretto da Michael Bay, racconta fatti veri avvenuti lì l’anno successivo.
We Will Rock You
Partendo dal basso: stivali con zeppa e tacco 18 cm; fuseaux attillati, pelle, nera e argento, spandex, catene e lustrini, lamé e gilerini di pelle su torace villoso e tonico, chitarre lucenti bianche e nere, spalline spaziali, trucco bianco/nero glitterato e zazzera corvina arruffata. Una lunga lingua rossa. Vera, non disegnata. Sono i Kiss, la mitica band di hard rock, sulla piazza dai primi anni ’70, che non mostra segno di cedimento.
Il mondo in tasca
Imperdibile, per chi abbia amato il film al cinema e soprattutto per chi lo abbia perduto, esce l’edizione Universal per l’homevideo di Steve Jobs, per molti un santone, un guru, un ispiratore, per altri una specie di Satana che ha avviluppato l’umanità nei cavi dei suoi Mac, dei suoi iPhone.
Né la città, né il profumo
Di film su Cile di Pinochet ne abbiamo visti molti, di storie ne abbiamo sentite altrettante. Eppure c’è sempre qualcosa da imparare. Il film Colonia scritto e diretto da Florian Gallenberger, tratto dal libro di Erwin Wickert, ci racconta una nuova pagina di orrori, che però fanno da cornice a una grande storia di amore e sacrificio. Si inizia sulle bellissime note di Ain’t No Sunshine (when she’s gone, di Bill Withers e la Lei che se ne è andata potrebbe anche essere la democrazia).
Vavá, Didì, Pelé
Edson Arantes do Nascimiento, soprannominato Dico dai genitori, noto al mondo come Pelé, è stato un calciatore leggendario. Rappresentante di quel “bel gioco” che fa la felicità degli stadi, in tutto ha realizzato 1283 gol in 1366 partite e collezionato 92 presenze internazionali. È riuscito perfino nell’impresa di rendere popolare il calcio negli USA. Considerato da Time una delle venti persone più importanti del XXI secolo, nominato dalla FIFA “Il giocatore del secolo”, ha ricevuto il pallone d’oro alla carriera, creato appositamente per lui.
Mai una gioia
Julieta è una ancor bella donna sulla cinquantina che conosciamo mentre organizza il trasloco da Madrid al Portogallo, per seguire l’uomo che adesso, in età matura, ama. Ma non ce la fa a concedersi quella felicità, perché la sua vita, come apprenderemo nel lungo flashback di cui è costituito tutto il film, è sovrastata da una scura ombra fin dagli inizi.
Ma Carroll è un'altra cosa
Alice è diventata un eroico Capitano di Marina commerciale, dal virile piglio. Al ritorno da un viaggio avventuroso alle Indie, si trova però espropriata della nave dal viscido Lord Ascott. Attirata dal Brucaliffo (ultima apparizione, anche se in CG, di Alan Rickman), finisce di nuovo attraverso lo specchio dove ritrova tutti i personaggi a lei cari: il Bianconiglio col panciotto, il gigantesco Stregatto che compare e scompare fluttuando nell'aria, i Gemelli Pinco Panco, le due Regine, la Rossa, e la Bianca.