Fiabe…what else?
Ben cinque edizioni ha rilasciato Universal per Warcraft – L’inizio, primo film della nota saga tratta dall’universo creato da Blizzard nel 1994 con Warcraft: Orcs and Humans, che si è sviluppato via via fino a diventare nel 2004 il MMORPG noto a tutti, anche ai non giocatori. Dopo anni di progetti presi e abbandonati, il trattamento è stato affidato a Duncan Jones (Moon, Source Code), nella difficile, penalizzante impresa di soddisfare i videogamer e il pubblico puramente cinematografico, appassionato di fantasy cruenti.
Fiabe…what else?
Ha già più di vent’anni il mondo di Warcraft, creato da Blizzard nel 1994 con Warcraft: Orcs and Humans, che si è sviluppato via via fino a diventare nel 2004 il MMORPG noto a tutti, anche ai non giocatori. Dopo anni di progetti presi e abbandonati, il trattamento è stato affidato a Duncan Jones (Moon, Source Code), nella difficile, penalizzante impresa di soddisfare i videogamer e il pubblico puramente cinematografico, appassionato di fantasy cruenti. Gli orchi sono dei fuggitivi in cerca di un territorio migliore.
Dracula o del sacrificio eroico
Il gradimento dimostrato dal pubblico nei confronti della nuova rivisitazione di Dracula, un mito davvero immortale proprio come i vampiri, ha invogliato Universal a realizzare un Blu-ray da grandi occasioni, subito vendutissimo. L'immagine è di elevata definizione e nitidezza specie nelle scene diurne, con una leggerissima flessione in quelle più buie, con i numerosi interventi in CG sempre ben omologati al girato in live action. L'audio italiano in DTS Surround Master Audio regala grandi soddisfazioni, con una resa potente e puntualissima dell'ambiente, delle musiche e dei numerosi effetti sonori, con un risultato molto coinvolgente.
Dracula leghista?
L'unico turco buono è un turco morto. Sappiamo che Vlad III, nato in Transilvania nel 1431, nella sua drammatica infanzia aveva soggiornato per sei anni alla corte del Sultano di Costantinopoli, costretto poi da sovrano a bilanciarsi fra cristiani e mussulmani per mantenere l'indipendenza del suo regno.
Motori e vendetta
America, macchine, motori, velocità, un connubio eterno. E strade infinite e Road Movie e Punto Zero e Sugarland Express, e buoni e cattivi che si inseguono col vento nei capelli, nel rombo dei motori. E Grand Prix e Bullitt e Fast and Furious. Arriva oggi sui grandi schermi Need for Speed, film ispirato al più venduto gioco di corse automobilistiche, che si rifà a uno stile anni '70, meno iperbolico di F&F, più Steve McQueen che Vin Diesel.
Un irragionevole thriller
Mitch, un rampante giovane assistente procuratore distrettuale, che colleziona condanne per far carriera, incappa in un incidente in cui investe un uomo già ferito e lo uccide. Fugge senza prestare soccorso e, per sua fortuna, un altro uomo viene accusato del delitto.
BBC America sta per mandare in onda una mini serie di quattro puntate dedicata alla vita di Ian Fleming, scrittore noto soprattutto per essere il papà di James Bond. Dominic Cooper interpreta il giovane Fleming che, prima di scrivere la saga dell'agente segreto più famoso del mondo, rimane coinvolto in curiose avventure.
La finestra di fronte
Prendiamo un gruppo di attori di buon nome e di discreta reputazione e un regista che ha all'attivo un successo come Uomini che odiano le donne e molte cose televisive. Aggiungiamo la location in una New York non banalmente turistica, ben fotografata da Paul Cameron (in altri film a fianco di Michael Mann e Tony Scott). Rivestiamo così la sceneggiatura (del non eccelso J. H. Wyman) che ci racconta una cupa storia di vendetta: un uomo, un ungherese emigrato in cerca di un mondo migliore, si ritrova la famigliola massacrata da biechi malavitosi. Creduto morto, si consacra alla vendetta. Si infiltra fra i malvagi tessendo trame arzigogolate e, da mite ingegnere che era, si tramuta in una macchina omicida stile Gerard Butler di Giustizia privata. Incrocia inopinatamente il suo cammino con una dirimpettaia, sfigurata da un incidente stradale, in cerca pure lei di una sua vendetta sul responsabile della sciagura. Fatalmente i due destini si intrecciano. Mettiamo insieme il tutto. Risultato:
I vampiri dell'establishment
E così se a Gettysburg non si fossero usate munizioni e armi in argento, la storia sarebbe stata tutta da riscrivere? Perché a guidare all'assalto le truppe dei confederati c'erano battaglioni di immortali e famelici vampiri, ricchissimi e impuniti, pronti a fermare il progresso di un Grande Paese, alleandosi con i "poteri forti" che invece volevano mantenere il proficuo status quo. Quindi spiritosamente possiamo dire che, almeno secondo Timur Bekmambetov, il destino dei Presidenti americani è stato sempre quello di combattere contro gli spietati succhia-sangue, nei quali oggi si sono incarnate banche e grande finanza? Fox presenta La leggenda del cacciatore di vampiri anche in un'edizione su Blu-ray 3D, come era in sala.