Is There Anybody Out There?
Michelle è una giovane donna in fuga dalla casa dove viveva con il fidanzato, per una lite di cui non sappiamo (non importa) il motivo. Mentre guida a rotta di collo nella notte, lungo una provinciale fuori mano, viene colpita da qualcosa di imprecisato e finisce fuori strada. Quando si risveglia ha una flebo al braccio e una catena alla gamba. Si trova in un bunker sotterraneo e a tenerla prigioniera è Howard, un omaccione inquietante, che per calmarla le spiega che il mondo esterno non esiste più, spazzato via da un attacco di forze sconosciute, forse aliene, e che solo nel suo rifugio sotterraneo c’è la salvezza.
Ogni 26 dicembre
Natale e Festa del ringraziamento, appuntamenti che per gli anglosassoni soprattutto sembrano motivo di infinito stress, per le obbligate odiate reunion con famiglie con le quali non si è chiaramente mantenuto un buon rapporto, dalle quali ci si era allontanati a tutta velocità. Negli USA le famiglie si frantumano e si disperdono nel vaso paese, abitualmente, in modo molto diverso da quanto avviene da noi. Sarà per questo motivo che la loro cinematografia è così ricca di storie di obbligati ritrovi festivi, fonte di rocambolesche avventure (per arrivare in tempo), di problemi culinari, di ambasce esistenziali, di ricordi poco lieti, di imbarazzanti rimpatriate.
All on Black
Arriva direttamente su Blu-ray Universal, The Gambler, film sulla carta interessante, in quanto remake di 40.000 dollari per non morire, diretto nel 1974 da Karl Reisz, allora interpretato da James Caan. L'immagine è molto pulita, sempre nitida in ogni frangente, nella resa della fotografia originale, alquanto morbida, che alterna momenti più spenti ad altri più brillanti (il film è stato girato in digitale).
Chi salva un'opera d'arte.....
George Clooney, come regista, co-sceneggiatore e interprete, prosegue nel suo discorso di un cinema classico, senza fronzoli estetici o trucchi speciali, che vuole intrattenere ma anche informare. In Monuments Men, il suo nuovo film, ci racconta un'avventura rimasta finora nascosta nelle pieghe della storia, romanzata ma non troppo. Nel 1944, con gli alleati già sbarcati ad Anzio a sud e in Normandia a nord, mentre sul fronte orientale premevano le forze russe, lo storico d'arte Frank Stokes (nella realtà si chiamava George Stout, interpretato da George Clooney) convince il Presidente Roosevelt che sarebbe stato un danno incalcolabile per l'umanità riconquistare un'Europa ridotta in macerie, ogni cattedrale e palazzo crollato a seppellire per sempre le infinite, irripetibili opere d'arte che rappresentano l'identità di un popolo.
The Wolfpack Is Back
Per la terza e ultima avventura del più folle gruppetto di amici mai portato sullo schermo, Warner pubblica un Blu-ray con un'immagine ottima per definizione e nitidezza, nella fedele resa delle calde tonalità della fotografia originale, molto naturale e morbida, con una leggerissima traccia di grana. Potente e coinvolgente l'audio, l'originale è sempre superiore ma anche la traccia doppiata si difende bene, con una resa efficace e ben distribuita di ambiente, musiche e dei numerosi effetti sonori, sempre molto dettagliati, con i dialoghi nitidi.
The Wolfpack Is Back
Meglio un giorno da leoni che cento da pecora. Inevitabile pensare alla nota massima ricordando le disavventure capitate al gruppetto di sconsiderati amici, già protagonisti dei due film precedenti, avventure affrontate stoicamente quanto le conseguenze delle loro sciagurate azioni. Del resto gli amiconi sono in perenne hangover, dove i postumi non sono di una banale sovraesposizione dall'alcool ma semplicemente per una agognata botta di vita fuori dalla routine quotidiana. Il successo planetario della breve serie è dovuto anche alla scelta dei protagonisti: il bel Bradley Cooper, il leader unanimemente riconosciuto del gruppo, la cui fama è finalmente esplosa a livello mondiale dopo il primo film del 2009; Ed Helms, il mite dentista condannato alle ingiurie fisiche più gravi, faccia prima sconosciuta; Justin Bartha, che pur entrando a far parte del cast in un ruolo minore, essendo il più civilizzato dei quattro, ha guadagnato pure lui un po' di notorietà; e soprattutto Zack Galifianakis, l'elemento destabilizzante del gruppo, la miccia dell'esplosivo, potenzialmente il Belushi del nuovo millennio.
L'immaginazione vince il potere
Arricchito dal valore dei tre Oscar appena ricevuti arriva su Blu-ray Warner Argo, l'interessante film diretto e interpretato dall'ormai definitivamente redivivo Ben Affleck. L'immagine è sempre di ottimo dettaglio, nell'assoluto rispetto delle scelte della fotografia originale, opera di Rodrigo Prieto (21 grammi, Brokeback Mountain, Biutiful), dalle tinte sempre naturali e volutamente vintage (il film è ambientato negli anni '70), con qualche traccia di grana ad ammorbidire il quadro. L'audio originale è ottimo, un coinvolgente e brillante DTS HD 5.1 dall'efficace spazialità, di buona potenza nella resa degli effetti sonori nelle scene più movimentate e delle belle musiche di Alexandre Desplat, sempre nitidissimi i dialoghi.
Ogni tanto si deve atterrare
Whip Whitaker è un veterano dell'aviazione civile, un ex pilota militare ricco d'esperienza e di ore di volo, pilota di linea da molti anni, un bell'uomo seduttivo con la passione per la musica soul, un brutto divorzio e molte avventure. Un uomo come tanti, un comune, normale lavoratore? Non proprio perché nella sua disordinata vita privata Whip beve moltissimo, si fa le canne e tira cocaina per darsi la botta necessaria a rimettersi in sesto, dopo qualche notte di eccessi. Un giorno, dopo un trattamento simile, si trova a pilotare un aereo che letteralmente cade a pezzi durante il volo. Solo grazie alla sua esperienza, al coraggio, alla lucidità e al sangue freddo, riesce a governare il rottame e a farlo planare su un campo deserto.
L'immaginazione vince il potere
Spesso realtà e finzione si mescolano e l'una sembra imitare l'altra. Un film, che è pura finzione della realtà, può essere anche la finzione di se stesso, ugualmente così forte da riuscire a salvare delle reali vite umane. Questo è successo a Tehran nel 1979 a sei addetti diplomatici americani, rifugiati clandestinamente preso l'Ambasciata canadese, mentre 52 loro colleghi venivano imprigionati dai seguaci di Komeini, che li avrebbe rilasciati solo in cambio di Reza Palhavi, l'odiato Scià in precedenza al potere, fuggito negli States (eventi che probabilmente sono costati la rielezione a Jimmy Carter). Mentre l'amministrazione tenta invano di gestire il gravissimo fatto (resteranno prigionieri per 444 giorni), per mettere in atto "l'estrazione" dei sei isolati viene chiamato l'agente della CIA Mendez, che partorisce la "best bad idea" vincente: mettere in piedi l'organizzazione di un film canadese, da girare in Iran, fingendo che i sei americani siano membri della crew.