An Englishman in Paris
Matthew, un anziano ex professore di Princeton, trapiantato a Parigi per amore dell'adorata moglie, resta inconsolabilmente vedovo. Su quel totalitario rapporto che escludeva ogni altra cosa, figli, lavoro, luogo (non ha mai voluto nemmeno imparare il francese), ha fondato una vita che adesso è crollata. Depresso e in preda a desideri di morte, rimasto solo in uno spazioso, luminoso appartamento pieno di libri e di ricordi, incontra per caso (destino) Pauline, una giovanissima ragazza insegnante di cha cha cha, solitaria anche lei, sensibile e semplicemente gentile.
Il peccato infetta
I potenti schiacciano i deboli, i ricchi comandano sui poveri, il Sistema spazza via ogni resistenza, umilia, colpisce, saccheggia. Per quanto tempo un cane subirà le frustate stretto all'angolo, prima di rivoltarsi e azzannare? Il tocco del peccato, diretto da Zhangke Jia (The World, Still Life) racconta quattro storie ad hoc, ispirate, si dice, a reali fatti di cronaca (e non ne dubitiamo affatto), legate fra loro da alcuni personaggi che fanno da ideale collegamento a chiudere un tragico cerchio.
Francia vs USA
Mettere insieme un uomo e una donna implica difficoltà epocali, la convivenza costringe a supreme capacità di mediazione, mentre i rapporti nel tempo si evolvono e niente è mai stabile. Se poi la famiglia è allargata, con ex e figli di altre unioni, con famigliari di diverso colore e origine etnica e diversa estrazione sociale, si arriva presto a situazioni degne di Ti presento i miei/ Mi presenti i tuoi.
Francia vs USA
Mettere insieme un uomo e una donna implica difficoltà epocali, la convivenza costringe a supreme capacità di mediazione, mentre i rapporti nel tempo si evolvono e niente è mai stabile. Se poi la famiglia è allargata, con ex e figli di altre unioni, con famigliari di diverso colore e origine etnica e diversa estrazione sociale, si arriva presto a situazioni degne di Ti presento i miei/ Mi presenti i tuoi. In attesa del terzo capitolo della storia d'amore (davvero lunga) con Ethan Hawke, che arriverà quest'anno con il titolo di Before Midnight (dopo Prima dell'alba del 1995 e Prima del tramonto 2004), Julie Delpy scrive, dirige e interpreta una specie di sequel di 2 giorni a Parigi, che risale al 2007, a modo suo un'altra romantica storia d'amore, sempre verbosa, sarcastica e anticonformista, di chiara derivazione "alleniana".
Prima della Rivoluzione
Come diceva Bernardo Bertolucci nel suo film Prima della Rivoluzione, citando Talleyrand, "Chi non ha vissuto negli anni prima della Rivoluzione non può capire che cosa sia la dolcezza del vivere". Nei primi anni '70 il diciassettenne Gilles studia, distribuisce giornali liberi, partecipa alle assemblee, frequenta i collettivi, protesta nelle manifestazioni di piazza scontrandosi con i poliziotti, compie alcuni gesti di "resistenza", resta coinvolto in un'azione che porta al ferimento di un vigilante. Viaggia, viene in Italia, partecipa a feste, conosce altra gente che arriva da oltre oceano con differenti realtà, si confronta, ascolta, guarda. Osserva il mondo, più che praticarlo. Dipinge, scrive. Ama anche ed è amato, anche se non sempre i sentimenti corrispondono. Soffre per amore ma dall'amore non si fa fermare, per seguire la sua strada lungo la quale certo altri amori troverà, ma senza lasciare che lo facciano deviare.
Amore e morte
E non c'è sesso senza amore, così cantava il nostro Antonello Venditti (mentre la bella canzone del titolo è del compianto Bruno Martino). Così invece non la pensano Dino e Anna, due soggetti danneggiati da pregressi traumi: il vero amore è senza sesso. Dopo varie avventure con altri partner si sono scelti e presi. Sono una coppia adulta, bellissima esteticamente, affermata professionalmente, che nasconde abissi di infelicità. Dino infatti non ha mai avuto rapporti sessuali con Anna, che accetta la situazione, affermando di non risentirne, anche se ogni tanto si concede qualche distrazione, macerandosi poi nei rimorsi. Dino si annienta con rapportacci occasionali con prostitute e biechi scambisti, mentre cerca invano di indurre gli ex di Anna a tornare per darle una botta (di consolazione?).
Vivere con un fardello
In una Montreal di incolore luminosità, una giovane insegnante si suicida nella sua classe. Panico fra colleghi, dirigenti, genitori. Mentre si cerca di tornare alla normalità e di fronteggiare i possibili danni riportati dai bambini, alla Preside in crisi si presenta Monsieur Lazhar, un garbato signore sulla cinquantina, di origine algerina e dal francese impeccabile, proponendosi come sostituto per la classe colpita dal lutto. Ha i suoi metodi, un po' particolari, e se trova sintonia con alcuni alunni e colleghi, con altri il rapporto genera frizioni, mettendolo in rotta di collisione con l'autorità scolastica. Lazhar del resto sotto la scorza affabile anche se riservata, nasconde la sua tragedia personale: è infatti un sans papier ancora in attesa che la sua posizione di rifugiato politico sia accettata, dopo essere fuggito dall'Algeria dove sono morte la moglie e le due figlie, in seguito a un attentato durante la lunga guerra civile che è costata al paese migliaia di morti.
Scuola maestra di cosa?
Il sistema educativo è in crisi, in ogni paese. Gli Stati Uniti hanno anticipato il problema, o perlomeno la sua spettacolarizzazione già da anni, con film che risalgono aIl seme della violenza del 1955 e poi, solo per citarne alcuni e dai toni differenti, continuando con L'attimo fuggente, Pensieri Pericolosi, Mona Lisa Smile, The Principal, Codice omicidio 187 (ma quello che più si avvicina a Detachment è l'inedito Half Nelson, con un ottimo Ryan Gosling). Se il tema è stato trattato talvolta con toni muscolari (alla violenza degli studenti cattivi si risponde con altrettanta violenza), altrove edificanti e ottimisti, in nome di un supposto "dialogo", perfino virando sul musicale (Ti va di ballare, con Antonio Banderas), oggi siamo al più cupo pessimismo.
Margareth Thatcher, Supercar e Roland Rat, sobborghi di misere villette monofamigliari e prati spelacchiati, musica reggae, Duran Duran e l’aerobica, il Cubo di Rubik, i primi videogames e i primi cd, il matrimonio da fiaba di Diana, e scioperi, cortei, risse e vandalismi per motivi politici, sociali e calcistici, di destra e sinistra, Skinheads, Rude Boys e Nazi-Skin, l’intolleranza nei confronti degli immigrati e le dure repressioni della polizia. E la dimenticata Guerra delle Falkland (1982) e ancora Thatcher con Reagan.
Vicoli stretti e accidentati che celano pericoli invisibili ma palpabili, minacciosamente nascosti dall’oscurità. Di fronte, al termine di queste «gole» tra chiese e palazzi antichi, il mare, splendente nella luce del sole. Ma quanta fatica per raggiungerlo…