Di Giuliana Molteni   |   21 Aprile 2016
Amleto National Theatre Live: Recensione

 

There was a boy, a very strange boy, enchanted boy…

Quattrocento anni sono passati e le parole da lui scritte arrivano ancora come frecce nel cuore, come lampi nel cervello (scusate la retorica ma siamo appassionate di William Shakespeare e rigettiamo con un alzata di spalle qualunque ipotesi fantasiosa sulla sua non-esistenza).

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Di Giuliana Molteni   |   29 Ottobre 2015
Hitman – Agente 47: Recensione

Creare un uomo migliore?

Dal videogame, già divenuto un film diretto da Xavier Gens nel 2007 con Timothy Olyphant come protagonista, tornano su grande schermo le avventure del killer Hitman. Che qui ha la bella faccia glaciale di Rupert Friend, personaggio ricorrente nella serie Homeland, ma che ricordiamo anche nei film Chéri, The Young Victoria, The Zero Theorem.

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Di Giuliana Molteni   |   22 Ottobre 2012

La vendetta fa fuoco e fiamme
Arriva su DVD Medusa l'avventura che segna il ritorno di Johnny Blaze, il biker in fiamme, immortale ma non invulnerabile, questa volta per salvare un ragazzino figlio del Diavolo, che ha irretito la madre per generare da lei. L'immagine si adegua alla fotografia originale, volutamente sporca e dalle dominanti verdastre, scura negli interni e molto contrastata nelle scene diurne, quasi sovraesposta. L'audio italiano in DTS 5.1 è della giusta potenza e sempre ben dettagliato, meglio però l'inglese, anche se in DD 5.1 è pari in potenza e superiore in brillantezza (e sempre raccomandato per le migliori voci originali). Come extra troviamo sei scene eliminate e "Storie dal set di Ghost Rider- Spirito di vendetta", uno speciale di venti minuti insieme a registi e crew, a seguire alcune riprese del film, i trucchi e gli effetti speciali impiegati, il lavoro degli stunt e dello scenografo. Non è mai consigliabile stringere patti con il Diavolo, perché il principale contraente è storicamente scorretto, come ben sa Johnny, da quando aveva barattato la vita del padre con la propria anima.

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Di Giuliana Molteni   |   30 Luglio 2012

Chi crede nei fantasmi?
Smagliante edizione su Blu-ray Videa-CDE per The Woman in Black, un bell'esempio di classica ghost story uscito qualche mese fa. Ottima l'immagine, sempre molto nitida e dettagliata, anche negli interni, davvero rimarchevole anche nelle sequenze poco illuminate o nebbiose. Fedele la resa ai colori della bella fotografia originale, cariche ma dalle dominanti fredde. Ottimo anche l'audio, in DTS HD nella traccia in italiano oltre che in quella originale, che garantisce coinvolgimento e sobbalzi, grazie a bassi emozionanti, ambiente ed effetti sempre perfettamente distribuiti nella scena, con dialoghi brillanti.

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Di Giuliana Molteni   |   23 Luglio 2012

Le spie che non erano James Bond
Arriva su Blu-ray La talpa, splendida trasposizione del notissimo romanzo di John le Carré, scritto nel 1974, un vero classico. L'edizione Medusa ci restituisce un'immagine fredda e desaturata come nell'originale, che ricrea alla perfezione le tonalità degli anni '70, sempre molto definita e nitida. L'audio è ben dettagliato, nella resa di musiche e ambiente, anche se il film è una nera commedia fatta soprattutto di dialoghi. Da ascoltare nell'originale per godere la recitazione di un gran cast, un vero godimento a ogni entrata in scena per il cinefilo appassionato. Ottimi gli extra, oltre ai commenti di Gary Oldman e Tomas Alfredson, troviamo un'ora circa di interviste con il regista, lo sceneggiatore Peter Straughane e gli attori Gary Oldman e Tom Hardy; cinque scene tagliate; quattro speciali sulla realizzazione e "Sul set", un backstage.

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Di Giuliana Molteni   |   23 Marzo 2012
Ghost Rider Spirito di vendetta 3D : La vendetta fa fuoco e fiamme

Torna Johnny Blaze, il biker in fiamme, immortale ma non invulnerabile, questa volta per salvare un ragazzino figlio del Diavolo, che ha irretito la madre per generare da lei. Non è mai consigliabile stringere patti con quel personaggio perché il principale contraente è storicamente scorretto, come ben sa Johnny, da quando aveva barattato la vita del padre con la propria anima. Dopo un incipit a rotta di collo e un bel prologo in animazione in cui la voce fuori campo del protagonista riassume la sua storia (e attenzione perché lui rastrella punitivamente anche le anime che si sono macchiate di download illegali...), siamo catapultati nell'azione più frenetica, come è marchio di fabbrica della coppia di registi Neveldine/Taylor (Crank, Gamer), gente che gira correndo dietro al soggetto da riprendere in rollerblade.

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Di Giuliana Molteni   |   07 Marzo 2012
John Carter: Humans Do It Better

Nel 1912 Edgar Rice Burroughs scriveva La principessa di Marte, noto anche come Sotto le lune di Marte, il primo di un ciclo di undici romanzi. Burroughs è stato un grande rappresentante di quel Planetary Romance che ha riscosso tanto successo fra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, influenzando un’infinità di autori successivi in vari campi (il film Il pianeta delle Scimmie, Dune, e anche Flash Gordon, per arrivare ad Avatar sono prodotti riconducibili a quel genere). Non dubitiamo che anche George Lucas ne abbia tratto ispirazione. Il romanzo è immaginoso, epico e avventuroso, nella descrizione di mondi e personaggi per quell’epoca ancora più fantasiosi e irreali di oggi, nella narrazione di vicende complesse in mondi lontanissimi, con umani ed extraterrestri, popoli in lotta, despoti e “guardiani”, amori, tradimenti, eroismi, scenari spettacolari e mostri incredibili. Sulla pagina scritta l’effetto era stato travolgente, segnando l’avvio della carriera di Burroughs, autore in seguito di Tarzan. Vederlo trasportato sullo schermo oggi, pure con i prodigi resi possibili dalla computer grafica, lascia perplessi perché troppe sono le assonanze con altre storie già viste, troppi i rimandi ad altre saghe, come in un mix di Star Wars, Stargate, Star Trek, con un personaggio che rimanda a Indiana Jones sulla Terra e ad uno dei tanti supereroi nello spazio, con scenari stile Thor e un inizio con arrembaggi da Pirati dei Caraibi e panorami western da far temere un altro Cowboys and Aliens.

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Di Giuliana Molteni   |   01 Marzo 2012
The Woman in Black: Chi crede nei fantasmi?
L’avvocato Arthur Kipps è un giovane vedovo, mai rassegnato alla perdita dell’amata moglie, che è morta dando alla luce il figlioletto, che ora ha quattro anni. Viene inviato dal suo studio a curare l’eredità della defunta proprietaria di Earl Marsh House. La cadente dimora è situata presso il villaggio di Crythin Grifford, su un’isoletta che ritmicamente le maree tagliano fuori dal mondo, lasciando al loro ritirarsi solo un’esile striscia di terra fiancheggiata da melmose paludi. Il luogo è sinistro, l’atmosfera tesa e carica di misteri. In mezzo all’immotivata ostilità dei pochi paesani, nonostante inquietanti segnali Arthur si ostina a rimanere e a indagare, invece di prendere ragionevolmente il primo treno e tornare a casa. Riuscirà nei suoi intenti, tutti, anche quelli che non osava nemmeno dichiarare a se stesso. Un finale malinconico rende giustizia a un film che si adegua nel modo migliore a tutti i passaggi obbligati di genere, sciorinando tutti i trucchi più elementari, visioni fuggevoli, ombre, riflessi, scricchioli, ed effetti sonori (alcuni sobbalzi sono garantiti), oltre a tutto l’armamentario più classico, bambole bisquit, inquietanti pupazzi meccanici, carillon, animali impagliati, candele, appena rinfrescato da qualche suggestione orientale.
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Di Giuliana Molteni   |   13 Gennaio 2012
Le spie non sono mai state come James Bond, anche i romanzi di Ian Fleming era meno iperbolici dei film. Maestro indiscusso nel descrivere con estremo realismo quell’ambiente, è stato invece John Le Carrè, che prima di diventare uno dei massimi esponenti della letteratura di spionaggio, è stato dipendente del MI6. Il suo romanzo del 1974, La talpa, un capolavoro del genere, è ispirato a Kim Philby, celebre infiltrato del KGB, una delle Cinque Stelle o Cambridge Five (gli altri erano Guy Burgess, Donald MacLean, Anthony Blunt, John Caincross), tutti giovani rappresentanti di facoltose e altolocate famiglie che negli anni ‘60/70 hanno minato con il loro doppiogioco il sistema spionistico anglo/americano. Dal suo romanzo è stato tratto il film che in inglese ha il bizzarro titolo Tinker, Tailor, Soldier, Spy (Lo stagnino, il sarto, il soldato e lo spione, un gioco di parole che prende spunto dalla filastrocca inglese per bambini “Tinker, Tailor, Soldier, Sailor, Richman, Poorman, Beggarman, Thief”), e il perché lo capiremo solo a storia avanzata.
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Di Giuliana Molteni   |   19 Dicembre 2011
Harry Potter e i Doni della Morte: Parte II: This Is The End
The End. E questa volta è per sempre. O almeno così pare.
Termina una delle saghe cinematografiche più amate, una delle trasposizioni che hanno meno scontentato gli accaniti lettori dei romanzi della geniale J. K. Rowling.
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