Benedict Cumberbatch è uno di quel gruppo di trentenni e poco più che si sta spartendo il mercato cinematografico in questo momento, dosando con cura le sue partecipazioni a film di sostanza, blockbuster commerciali, doppiaggi di animazione e teatro (qui gli spettatori ascoltando obbligatoriamente la sua vera voce, il suo accento, avranno modo di capire una volta di più come la pratica del doppiaggio impedisca di conoscere, di apprezzare davvero un attore). Grande interesse quindi per l’arrivo sui nostri schermi, grazie al National Theatre Live, di una delle più celebri e rappresentate tragedie di Shakespeare, Amleto, messa in scena l’ottobre scorso al teatro Barbican di Londra, viso da 225.000 spettatori collegati in diretta satellite da 25 paesi. L’interpretazione di Amleto resa da Benedict Cumberbatch spicca per grande naturalezza, la pazzia è esasperazione, rabbia, collera, umana esasperazione, mai isterica e artefatta esibizione come in altre recite viste in passato. A disturbare appena nel giudizio complessivo, a nostro modestissimo giudizio, è il taglio dato a Ofelia (da subito troppo fragile e sventata, la cui delusione e la successiva discesa nella follia non risaltano come dovrebbe) e soprattutto ad Orazio, quasi irrilevante come personaggio e con un look vagamente grunge/boy scout. Molto coinvolgente l’uso delle musiche, di Jon Hopkins. Splendida scenografia, dell’eclettico Es Devlin, un unico salone grande quanto l’intero palcoscenico che, ingombro o svuotato di mobili, invaso di materiali naturali, pietre, fango, foglie e alla fine rovine, segue l’evolversi della tragedia. Che è messa in scena in abiti moderni con qualche reminiscenza vagamente ottocentesca. Ma Amleto ascolta su un giradischi Nature Boy di Nat King Cole e indossa in una scena una T-shirt nera con il disegno di Bowie (che proprio Nature Boy aveva reinterpretato per Buz Luhrmann in Moulin Rouge), un omaggio ad un altro grande inglese, che in questo momento farà contenti molti appassionati. Nexo Digital distribuisce Amleto nelle sale nelle giornate del 19 e 20 aprile e, come sempre, ringraziamo sentitamente.