Di Giuliana Molteni | 21 Aprile 2016
There was a boy, a very strange boy, enchanted boy…
Quattrocento anni sono passati e le parole da lui scritte arrivano ancora come frecce nel cuore, come lampi nel cervello (scusate la retorica ma siamo appassionate di William Shakespeare e rigettiamo con un alzata di spalle qualunque ipotesi fantasiosa sulla sua non-esistenza).
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