Di Giuliana Molteni   |   15 Aprile 2017
Marito e moglie: Recensione

 Invertirsi può servire?

Fin dall’alba dei tempi profonde diversità rendono arduo il rapporto fra uomini e donne, differenze proprio strutturali, intrinseche nella specie. Scoglio che l’attrazione sessuale, l’innamoramento iniziale, illudono di poter superare quando il rapporto diventa prolungato, quando si fa famiglia. Speranza (illusione) che spesso si infrange nel logorio della convivenza, quando il ricordo dei bei tempi non riesce a compensare la negatività sopraggiunta.

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Di Giuliana Molteni   |   21 Aprile 2016
Le confessioni: Recensione

 

Confessioni di menti pericolose

Un monaco italiano, Roberto Salus, viene invitato a partecipare ad un summit riservatissimo di potenti della finanza mondiale, con l’inclusione di un paio di personaggi extra, un musicista pop (un po’ Eric Clapton, sembra, non è chiaro) e un’affascinante scrittrice di libri stile Rowling. Anche il monaco ha scritto dei libri ma è un personaggio che rifugge ogni clamore mondano e ogni classificazione. Nelle ovattate stanze dell’hotel di lusso che li ospita, in riva al mare ad Heiligendamm in Germania, si intrecciano alcuni nuovi rapporti, nella curiosità reciproca.

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Di Giuliana Molteni   |   17 Ottobre 2015
Suburra: Recensione

Padri contro figli

Suburra: per gli antichi romani era un quartiere di miserabili sottoproletari sulle pendici dei colli Quirinale e Viminale, regno di illegalità e violenza, cosicché il termine è rimasto nel linguaggio comune come sinonimo di degrado e immoralità.

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Di Giuliana Molteni   |   18 Novembre 2013
World War Z Blu-ray: Recensione

Virus contro virus
Per World War Z, il film di zombie meno splatter della storia, quasi un disaster movie con molte interessanti contaminazioni, parliamo oggi dell'edizione su Blu-ray Universal in 2D, un prodotto ottimo quanto a qualità tecnica, arricchito da una soddisfacente quantità di contenuti speciali. Nel film, girato in digitale, l'immagine si adegua alle varie scelte della fotografia originale, mostrando un'immagine a tratti dal dettaglio morbido, che migliora poi sia nelle sequenze più luminose, dalle tonalità calde, sia nella parte finale più desaturata, sempre molto nitida e pulita.

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Di Giuliana Molteni   |   17 Settembre 2013

Vite extra-ordinarie
Tante sono state le storie di finzione che sotto nomi di fantasia hanno adombrato noti personaggi del mondo delle corse automobilistiche. Ricordiamo i più noti, Gran Prix, Indianapolis, Le 24 ore di Le Mans, Un attimo una vita, Giorni di tuono, il più recenti Driven o la parodia Ricky Bobby (una menzione a parte per il bellissimo documentario Senna). Arriva adesso un film che i nomi li fa, Niki Lauda e James Hunt, la cui rivalità si è protratta lungo i circuiti di vari continenti nel corso degli anni '70, conclusa solo dopo l'incidente di Lauda nel '76 a Nürburgring.

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Di Giuliana Molteni   |   24 Giugno 2013
World War Z 3D: Recensione

Virus contro virus
Madre Natura è un serial killer. E come tutti i serial killer lascia degli indizi, perché in fondo vuole essere fermata prima che sia troppo tardi. In World War Z si raccontano le tragiche peripezie di Gerry, ex funzionario delle Nazioni Unite, che viene richiamato in servizio attivo, per fermare il dilagare dell'epidemia che ha trasformato metà della popolazione mondiale in voracissimi zombie. I segnali di avvertimento c'erano tutti, come si mostra nella bella sequenza iniziale sulle note di The 2d Law dei Muse (che fa da filo conduttore musicale del film), ma quando mai il Sistema si resetta da solo?

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Di Giuliana Molteni   |   27 Marzo 2012
Romanzo di una strage: Per chi sa, per chi non sa

Diciamo subito che da un punto di vista formale Romanzo di una strage è un ottimo esempio di cinema di divulgazione, di denuncia, con un appassionante crescendo da cupo thriller, all'altezza di tanti film complottasti degli anni '70, interpretato da un cast perfetto. Perché in un film come questo la discussione sulla sostanza rischia di far passare in secondo piano il giudizio sulla confezione, che è lodevole. I fatti sono noti: il 12 dicembre del 1969 scoppia una bomba nella sede della Banca dell'Agricoltura in Piazza Fontana a Milano. Intanto scoppiano a Roma altre tre bombe, un altro ordigno viene trovato inesploso a Milano. Istantaneamente le indagini puntano sugli anarchici. Tre giorni dopo il ferroviere Giuseppe Pinelli vola dalla finestra della Questura, mentre viene arrestato e subito additato come colpevole ai mass media un altro anarchico, Pietro Valpreda. Della morte di Pinelli viene ritenuto moralmente responsabile il Commissario Luigi Calabresi, che sarà ammazzato nel maggio del 1972.

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Di Giuliana Molteni   |   29 Febbraio 2012
Tre esemplari adulti di maschio medio italiano, diversamente disastrati, si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto. Sono afflitti da situazioni famigliari simili, tutti sposati con prole e separati, gravati da un cumulo di spese che l’attuale situazione economica rende insopportabile. Ulisse (Verdone), è un glorioso ex produttore discografico, che scelte sbagliate e tempi mutati hanno trasformato in un bottegaio di vinili d’epoca, attività elegantemente demodé ma assai poco redditizia. Domenico (Giallini), adultero impenitente, malato di gioco d’azzardo, ha mandato in rovina la sua attività immobiliare, già piegata dalla crisi. La stessa crisi che ha fatto da zavorra alla promettente carriera di Fulvio, (Favino), giornalista cinematografico ridotto alle interviste con le attricette televisive. La convivenza fra tre caratteri tanto diversi si rivela inevitabilmente difficile, fra momenti di apparente confidenza e scontri veri e propri, in cui le alleanze cambiano volta per volta. Di fondo però i tre non si sopportano, non si capiscono, non condividono le reciproche scelte. Dopo essersi almeno sostenuti economicamente grazie alla convivenza, non troveranno l’uno nell’altro l’aiuto per cambiare, per migliorare, come è tradizione della commedia corale, nella quale difetti e qualità si mischiano per raggiungere un equilibrio ideale. Alla fine sarà solo dentro di sé che ciascuno troverà la forza per andare avanti e, se non per risolvere, per lo meno per portare avanti dignitosamente un’esistenza diversa, in un bel finale aperto che lascia allo spettatore decidere quale futuro possa attendere i tre personaggi.
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Di Giuliana Molteni   |   27 Gennaio 2012
A.C.A.B.: All Cops Are Bastards
Tutti i poliziotti sono dei bastardi, questo significa l’acronimo ACAB, nel gergo degli Skinhead. Molto cinema ci ha mostrato come quello del poliziotto sia uno sporco mestiere (ma qualcuno lo deve pur fare), esercitato spesso da personaggi borderline, uomini induriti da una vita sempre in tensione, nella quale la violenza è un contagio che genera altra violenza, spesso solitari o con difficili rapporti famigliari perché quello del poliziotto è un mestiere invadente e senza orari, mai troppo liberal perché misurarsi con i delinquenti non permette di essere political correct. E non è necessario lavorare in qualche prestigiosa squadra omicidi a Los Angeles o Miami per ritrovarsi in queste condizioni. Basta essere dei celerini a Roma, poliziotti che fanno il servizio per strada, sulle Volanti, quelli che vorremmo sempre pronti a rispondere alle nostre chiamate, a castigare chi secondo noi se lo merita, per poi indignarci e invocare a gran voce sanzioni pesanti quando nell’azione le cose degenerano. Ma sono l’ultima ruota del carro anche loro, quelli a più stretto contatto con la schiuma della società, detestati da molti “civili” esasperati che non riescono più a fare i doverosi distinguo, disprezzati dai colleghi di altri corpi di Polizia.
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Di Giuliana Molteni   |   13 Gennaio 2012
Che anche il cinema italiano si sia accorto della recessione e l’abbia sfruttata per confezionare sceneggiature venate da qualche aggiornamento, rispetto alle consuete commedie più o meno di costume, è ormai assodato. Peccato però che non si abbia mai il coraggio di andare fino in fondo, per timore di respingere il pubblico, temiamo, che si presuppone in cerca di divertimento più che di impegno.
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