Invertirsi può servire?
Fin dall’alba dei tempi profonde diversità rendono arduo il rapporto fra uomini e donne, differenze proprio strutturali, intrinseche nella specie. Scoglio che l’attrazione sessuale, l’innamoramento iniziale, illudono di poter superare quando il rapporto diventa prolungato, quando si fa famiglia. Speranza (illusione) che spesso si infrange nel logorio della convivenza, quando il ricordo dei bei tempi non riesce a compensare la negatività sopraggiunta.
Stregati dalla luna
Perfetti sconosciuti è stato la sorpresa del cinema italiano della appena conclusa stagione, 17 milioni di incasso in sala e due David di Donatello come miglior film e migliore sceneggiatura. Arriva adesso la versione per l’homevideo, qui parliamo dell’edizione su DVD Warner, che mostra un video sempre pulito e nitido, con la resa della calda fotografia originale sempre con luci artificiali (il film si svolge tutto in un interno, con poche escursioni nella notte esterna).
Stregati dalla luna
Ci si conosce alle superiori, ci si frequenta poi anche in seguito, si passano insieme gli anni della giovinezza, ci si avvia insieme verso la maturità, un gruppo saldo di amici cui si aggiungono i rispettivi partner, accettati dopo faticose ammissioni. Che ogni tanto cambiano, mentre il nucleo storico resiste saldo, scoglio al quale aggrapparsi, spiaggia su cui approdare, fuoco al quale riscaldarsi (perché, come diceva Kasdan, fuori il mondo è così freddo).
Le montagne russe della vita
Già l'incipit del film è faticoso, perché della consueta ridda di personaggi che Ozpetek butta in scena, come ama fare sempre, non è subito chiaro il collegamento, l'intreccio esistenzial/sentimentale. In ogni modo: la giovane e bella Elena (Kasia Smutniak), ragazza di buona famiglia, è cameriera in un elegante bar del centro di Lecce, fidanzata con Giorgio (Francesco Scianna), bel ragazzo benestante e poco-facente. Vive con la mamma (Carla Signoris) e la sua svampita fidanzata (Elena Sofia Ricci), dopo l'allontanamento del padre e la morte di un amatissimo fratellino.
L'immaginazione al potere!
Giuseppe Garibaldi, un pover'uomo divorziato con un figlio scapestrato, bibliotecario precario in un paesino del Piemonte, svolge il suo lavoro con dedizione e con incredibile ottimismo, nonostante i tagli imposti alla struttura dalla Regione, cercando come può di infondere l'amore per i libri e per la cultura ai suoi utenti, valligiani incolti e spesso anche maleducati. Pescatore di trote poco abile ma appassionato, Peppino a causa di un incredibile errore del Parlamento italiano, è eletto Presidente della Repubblica. Giunti direttamente con le loro belle auto blu in mezzo ai monti, dove vive il nostro sprovveduto neo Presidente, tutti e tre i rappresentanti dei principali gruppi partitici, preoccupati di perdere i loro privilegi, cercano di convincerlo a dimettersi dalla carica istituzionale subito dopo la nomina ufficiale.
Casa, dolce casa
Il 28 febbraio 1949 fu approvato dal Parlamento italiano Il Piano Casa, un provvedimento storico voluto dal senatore Amintore Fanfani che prevedeva la costruzione di migliaia di alloggi popolari da destinare alle classi sociali più umili, che la seconda guerra mondiale e i conseguenti massicci bombardamenti avevano privato di un tetto sotto il quale vivere. Il cinema italiano dell'epoca non trascurò di affrontare quest'importante tema sociale. Mario Monicelli già nel 1949 con Totò cerca casa, prese di petto la questione raccontando il dramma di Beniamino Lovacchio, un poveraccio interpretato dal grande comico napoletano, che nel dopoguerra cerca disperatamente una soluzione abitativa per la sua famiglia finendo a vivere nell'appartamento del custode di un cimitero.
Giunge nelle sale cinematografiche il colossal made in Italy Barbarossa per la regia di Renzo Martinelli, già autore de La piazza delle cinque lune e Il mercante di pietre.