Il pubblico ha risposto positivamente, la critica molto meno, dovrebbe iniziare a farsene una ragione. Nel BD in 2D l’immagine è splendida, con una fusione di creature in digitale e di attori in carne ed ossa davvero perfetta, sia i primi piani che i fiabeschi panorami sono sempre molto nitidi, anche nelle molte scene di concitata azione. Dettagliatissimi sono i mondi fascinosi nei quali siamo trascinati, uno spettacolare universo di un barbarico medioevo, con scenografie e costumi degni di nota, scene di combattimenti, singoli duelli o stragi di massa di grande brutalità, bellissimi orchi costruiti in facial mocap e fiabesche creature (stupendi i grifoni e i lupi), per un film costato 160 milioni di dollari. L’audio italiano questa volta è in un semplice DD 5.1 (e stupisce perché nel recente passato Universal si è dimostrata molto sensibile all’argomento, con tracce più sostanziose), che pur di buona potenza e direzionalità, non regge assolutamente il confronto con il Dolby Atmos dell’originale, da colpo al cuore. Come extra troviamo 14 minuti di scene tagliate o estese e quasi 4 minuti di papere sul set. Ma il pezzo forte è il Making of (33’) suddiviso in sei capitoli: “Le origini della storia” sul gioco e sul fenomeno di massa che ne è conseguito; “Il mondo dei talent” sulla preparazione degli attori in rapporti ai rispettivi personaggi; “Il mondo degli effetti visivi” sui meravigliosi “trucchi” digitali; “Allestire un mondo” su costumi, armi e truccature; “Il mondo della Motion Capture” sulla realizzazione di orchi e altre creature grazie a questa eccezionale tecnica; “Il mondo delle acrobazie” sulla coreografia delle scene di combattimento. Ci sono poi altri contenuti: “La Madame Tussauds Experience” (7’) sulla realizzazione delle statue di cera per il famoso museo; “ILM dietro la magia di Warcraft” (4’), su altre tecnologie per personaggi e ambienti; il teaser presentato al Comic-Con nel 2013 e “I fan di Warcraft” (7’) sul modo degli appassionati della saga. Come gran regalo finale, è presente anche un audio-fumetto (quasi un’ora di durata), “Warfcraft: legami di fratellanza”, diviso in 5 capitoli che approfondisce la storia degli eroi (Llane, Lothar e Medivh) in tempi antecedenti quelli del film. In cui si narra degli orchi che sono dei fuggitivi in cerca di un territorio migliore. Attraverso un portale tenuto aperto dal Vil, una forza malefica che si nutre dell’essenza vitale delle creature, il cui esecutore è il malvagio Gul’dan, si stanno accingendo a invadere Azeroth, il regno degli umani. E per gli umani si tratta di capire come rispondere a un attacco di quella potenza, come evitare di finire annientati. Warcraft il film, che non è e non vuole essere il videogame, appassiona quanto può fare un buon fantasy, con gli umani in lotta contro mostruose creature in un mondo favoloso e crudele, dove si muore da eroi per senso dell’onore e ci si ama di sofferto amore, nonostante l’appartenenza a razze diverse, in una narrazione di grande respiro, epica e drammatica, coinvolgente e mai noiosa. Anche se non innovativa, né come svolgimento, né come messa in scena. Ma garantisce il suo divertimento e vale la visione. Questo Warcrfat, che non a caso si rifà al primo gioco del ’94, va anche visto nell’ottica di un trattamento che complessivamente è previsto per tre film, per cui probabilmente si amplieranno situazioni e personaggi qui assenti o ridotti e si chiarirà qualche dubbio (l’Universo Warcraft è sterminato). Insomma, abbiamo ancora “miles to go”. Per ora va anche bene così. Potete leggere qui la nostra recensione completa di Warcraft: L'Inizio del 1/06/2016