Di Giuliana Molteni   |   19 Marzo 2015
Latin Lover: Recensione

L'uomo che amava le donne, e molto altro ancora

Saverio Crispo è stato un grande attore di teatro e cinema, che amava spaziare fra vari generi, fra il colto e l'inclita. É stato il gran protagonista delle cronache mondane ai tempi dei paparazzi, quattro figlie avute da quattro mogli diverse, spaziando anche lì, fra Italia, Francia, Spagna, Svezia e USA. É defunto da dieci anni.

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Di Giuliana Molteni   |   13 Novembre 2014
La scuola più bella del mondo: Recensione

Più congiuntivi (e più carta igienica) per tutti

Per un tragico errore umano (ma ci si mette anche google) una disastratissima scuola media di Acerra, nota come discarica e non solo di spazzatura, con record di abbandoni e bocciature, viene gemellata con un impeccabile istituto, sempre in prima linea per qualità e risultati, sito in un ridente paesino toscano. Parte così un pullman ricolmo di sciagurati studenti che faticosamente dalle aride lande campane si inerpica fra ordinati filari di cipressi sulle verdi colline toscane.

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Di Giuliana Molteni   |   30 Dicembre 2013
Un boss in salotto: Recensione

Imperfetto è meglio

In quel di Bolzano o giù di lì, la casalinga entusiasta Cristina (Paola Cortellesi) conduce la sua bella famigliola con il piglio energico di un Sergente dei Marines, motivando i suoi cari da mattino a sera con motti presi dai manuali di auto-stima. Il bel marito Michele (Luca Argentero), aspirante direttore marketing di una potente immobiliare locale, la teneramente rotonda figlioletta e il maschio adolescente, più evasivo e musone, si adeguano con diversi gradi di entusiasmo, anche se una certa insofferenza affiora qua e là.

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Di Giuliana Molteni   |   18 Dicembre 2013
Indovina chi viene a Natale: Recensione

Il "diverso" al cenone

Jingle Bells, Jingle Bells, Jingle All the Way.... Nel solito bel casolare di campagna debitamente innevato (Let it Snow) convergono gli appartenenti alla famiglia di un noto cantante nazional-trash, padre assente, marito fedifrago, da poco deceduto. Incontriamo Giulio (Diego Abatantuono) e la moglie Marina (Angela Finocchiaro), una coppia di imprenditori "illuminati" per convenienza, di gran successo e fatturato nel campo dolciario. Valentina (Cristiana Capotondi) è la loro dolce figlia che arriva con il nuovo fidanzato Francesco (Raoul Bova), dolcissimo pure lui ma privo non di una, ma di tutte due le braccia, elemento che getta comprensibilmente nello sconforto i genitori.

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Di Giuliana Molteni   |   25 Luglio 2012
Benvenuti al Nord Blu-ray: Recensione

Ma a est e ovest, come si starà?
Buon successo in sala, anche se inferiore al film precedente (Benvenuti al Sud), arriva adesso su Blu-ray Medusa Benvenuti al Nord, secondo episodio centrato sui personaggi che il pubblico aveva mostrato già di gradire. L'immagine è ben definita e sempre nitida, nella resa della colorata fotografia originale, molto naturale. L'audio, in DTS HD 5.1, ha le sue occasioni per dimostrare potenza e buon dettaglio, nella restituzione di ambiente e musiche e qualche effetto sonoro, mentre restituisce dialoghi sempre nitidi. Come extra sono presenti un divertente backstage (18'), le immancabili scene eliminate (3') e una galleria fotografica. Questa volta troviamo Alberto (Bisio) con l'incontentabile consorte Silvia (Finocchiaro) finalmente ri-trasferito a Milano, mentre Mattia è rimasto nel suo delizioso paesino con la moglie Maria (Lodovini) e figlioletto.

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Di Giuliana Molteni   |   18 Gennaio 2012
Benvenuti al nord: Ma a est e ovest, come si starà?
Procedere per stereotipi è sempre sicuro, perlomeno nella commedia, mettere a contrasto precise categorie, maschi contro femmine, meridionali contro settentrionali, giovani contro vecchi, dipendenti contro padroni, tifoserie opposte, funziona sempre.
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Di Giuliana Molteni   |   11 Novembre 2011
Lezioni di cioccolato 2: Basterebbe un poco di zucchero?.
Una visione “addolcita” dell’integrazione razziale. Così si può definire Lezioni di cioccolato 2, il sequel del fortunato film del 2007, che prosegue sul tono della commedia degli equivoci in chiave romantica, aggiornata ai temi della multienticità. Ritroviamo Mattia, ex rampante imprenditore oggi prossimo al fallimento, anche a causa della sua propensione a curare gli affari di cuore più che il lavoro. L’emigrato Kamal ha messo su finalmente una raffinata cioccolateria, che però ha grossi problemi finanziari. Si consola con l’affetto per la bella figlia Nawal, che però vorrebbe emancipata nello studio e nel futuro lavorativo, ma tradizionalista e obbediente in casa. Quando Mattia propone al pasticcere di unire i loro business, l’uomo rifiuta inorridito all’idea che il “latin lover” possa conoscere la figlia e sedurla, perché per lei ha già pronto un bel matrimonio combinato. Ovviamente il destino fa incontrare ugualmente i due ragazzi, che però ignorano di avere in comune proprio Kamal. Comincia così la ronda dei fraintendimenti e degli equivoci, che si inscatolano uno nell’altro nella struttura classica della pochade. A orchestrare con ritmo è ancora una volta la sceneggiatura di Fabio Bonifacci, autore di altre gradevoli storie come Notturno Bus, Amore, bugie e calcetto, Diverso da chi? e di un piccolo gioiello come Si può fare. In una sottotrama si muove una super-coppia, interpretata da Vincenzo Salemme, il maestro-Ciccolataio vanamente innamorato di una fin troppo volitiva Commissaria di Polizia dal cuore però fondente, Angela Finocchiaro, in un ruolo simile a quello che rivestiva in La banda dei Babbi Natale.
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Di Giuliana Molteni   |   21 Ottobre 2011

Quando i bar non si chiamavano ancora locali, quando nessuno era “protagonista” o “valeva”, l’italiano medio era sempre e comunque già “personaggio”. Palcoscenico ideale di questa quotidiana recita, che di solito consolava da una vita mediocre o solitaria, era il bar, in particolare la mitica istituzione del Bar Sport. Chi non ne ha trovato uno sulla sua strada, magari anche oggi in qualche paesino di provincia?

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Di Giuliana Molteni   |   28 Febbraio 2011
Benvenuti al Sud: Un remake riuscito
 Dopo un ottimo risultato in sala, esce in homevideo Benvenuti al Sud, il remake di Giù al Nord, film francese del 2007, di gran successo in patria, visto là da più di venti milioni di spettatori. Nel rifacimento italiano, che rovescia il titolo originale, si racconta di un lùmbard trapiantato a forza a Castellabbate, ridente cittadina del Salento, dove ovviamente tutti parlano uno stretto dialetto campano. Anche per chi avesse ben presente la precedente pellicola (cui si rende omaggio con un veloce cameo di Dany Boom, autore e interprete dell’originale), il film di Luca Miniero offre ugualmente la possibilità di divertirsi, grazie all’aggiornamento ai vizi e alle virtù nazionali e soprattutto per l’apporto del cast nostrano, nel quale la fa da padrona l’esilarante coppia Bisio-Finocchiaro, mentre i “locali” sono interpretati da Alessandro Siani e Valentina Lodovini, con il “coro” di alcuni caratteristi fra i quali spiccano Giacomo Rizzo (L’amico di famiglia di Sorrentino) e Nando Paone, altro noto caratterista. Alberto, funzionario delle poste in Brianza, sta cercando disperatamente di ottenere il trasferimento a Milano, la mitizzata Metropoli, per compiacere Silvia, la nevrotica consorte, ansiosa e iperprotettiva, con la quale un tempo non lontano formava una coppia felice. Per riuscire nel suo intento Alberto mette in piedi un imbroglio e, scoperto, viene spedito per punizione dall'altra parte del paese, nella Campania della Camorra e dei rifiuti, del colera e delle sparatorie. Mentre con la morte nel cuore e un giubbotto antri proiettile indosso Alberto guida verso la sua lontanissima meta, la disperazione e mille pregiudizi lo accompagnano. Quale sarà la sua sorpresa quando scoprirà che nel tranquillo paesino si sta molto meglio che a casa sua….
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Di www.MovieSushi.it   |   30 Dicembre 2009
Io, loro e Lara: Verdone il "melancomico"
Questo Cristo che si sacrifica, questo Cristo che soffre, questo Cristo che si immola.. Ricordate Padre Spinetti, il finto sacerdote interpretato da Carlo Verdone in Acqua e sapone? Il regista e attore romano è tornato in abito talare, ma stavolta non è né un impostore, né una caricatura come i preti impersonati in Un sacco bello e Viaggi di nozze. Il Padre Carlo di Io, loro e Lara, il suo nuovo film, è un prete vero. Anzi, un uomo, prima ancora che un prete. Una figura lontana dalle macchiette quanto dall’immagine dei prelati a cui ci hanno abituati i media. Lo ricorda lo stesso Padre Carlo in una scena del film. E, in quanto uomo, è in preda a dubbi, a una crisi d’identità prima ancora che di fede. Così lascia l’Africa, dove fa il missionario, e torna a Roma. Dove trova una famiglia allo sbando: il padre si è risposato con una badante moldava, la sorella ha una figlia alienata e l’ex marito che non le paga gli alimenti, il fratello è un cocainomane con relazioni poco stabili. In montaggio alternato vediamo Lara, ragazza tormentata tra assistenti sociali e chat erotiche, e capiamo che le loro strade si incroceranno. Il come è una sorpresa. Perché le vie del Signore sono infinite.
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