Jack è un grandissimo solitario, un uomo con incrollabili valori che vede sistematicamente infranti e per i quali ha l’esigenza di lottare. E per lottare in modo efficace, Jack deve essere un cane sciolto, indipendente da qualunque organizzazione. Vive infatti come una specie di hobo, un outsider che si sposta in autostop o con i mezzi pubblici, che paga solo con contanti e non possiede un cellulare se non quando compie le missioni, per transitare nella vita il più inosservato possibile, per non lasciare “scie”. Di questa invisibilità ha fatto la sua forza. Questa volta lo troviamo alle prese con un caso che coinvolge dei contractors criminali, che trafficano dall’Afghanistan in armi e non solo e che, per coprire le loro tracce, ammazzano con disinvoltura (fortunatamente anche Jack non è uno di quelli che si lasciano nemici vivi alle spalle). Ma commettono l’errore di cercare di incastrare una donna, Maggiore dell’Esercito pure lei, incrociata durante una precedente missione, per la quale il solitario Jack aveva avuto un moto di interesse, senza nemmeno conoscerla di persona. In contemporanea, anche un’altra donna si impone alla sua attenzione, una presunta figlia adolescente che forse non gli dispiacerebbe nemmeno tanto avere. Jack Reacher è un bel personaggio, un eroe segnato e amareggiato, qui più umanizzato del solito ma sempre letale, che regge sulle sue spalle trame non memorabili. Manca e si sente, Christopher McQuarrie regista e sceneggiatore del precedente film (è autore anche de I soliti sospetti e Le vie della violenza), questa volta abbiamo Edward Zwick (Defiance, Blood Diamond, L’ultimo samurai ma anche Attacco al potere e Vento di passioni). Anche questo nuovo Jack Reacher – Punto di non ritorno è un onesto film d’azione, anche se dopo Bourne e i nuovi 007 è difficile emergere. Il Jack Reacher di Tom Cruise, che comincia a mostrare sul viso i segni dei suoi 54 anni, resta sempre un credibile personaggio, quasi un Expendable, un po’ samurai e un po’ eroe western, perché sempre dal nulla arriva e nel nulla ritorna, cavalcando da solo nella luce del tramonto.