Di Giuliana Molteni   |   09 Ottobre 2011
 Le coppie si fanno e si disfano, e poi si rifanno, magari con gli stessi componenti o con altri, in un giro eterno come eterno è il sentimento che le muove: l’amore. Ma spesso anche l’interesse. Chi vincerà? Con tono più sobrio del solito, con eccessi caricaturali più contenuti, i Fratelli Vanzina (Carlo regista e Enrico come co-sceneggiatore), dopo l’esito non eclatante dei loro ultimi lavori (Estate ai Caraibi, La vita è una cosa meravigliosa, Ti presento un amico, Sotto il vestito niente 2), tornano sugli schermi con una commedia tutto sommato gradevole, pur se convenzionale. Acquisito il “marchio” e il logo Ex di Fausto Brizzi, continuano nel discorso sulle ronde sentimentali delle coppie d’oggidì. Troviamo Alessandro Gassman, un marito che parrebbe fedifrago, che potrebbe rifarsi una vita proprio con l’avvocatessa della moglie (Anna Foglietta); Vincenzo Salemme, un eurodeputato con un residuo di coscienza civile, incalzato dalla moglie ad approfittare della sua posizione per arraffare a man bassa, che incontra una politica straniera, donna idealista e pulita; Ricky Memphis, un uomo inguaribilmente ferito dall’abbandono della fidanzata, al quale il ricorso alla psicanalisi farà molto bene, in modo improprio, portandogli la conoscenza con un’altra traumatizzata dall’abbandono (Gabriella Pession), mentre l’amico Paolo Ruffini è un collega uomo che le ex le rastrella per avventure di una notte; Enrico Brignano, un novello sposo poco convinto che dovrà decidere cosa davvero vale in una relazione, diviso fra la moglie (Teresa Mannino) e un amore del passato (Liz Solari). Sono tutti personaggi ai quali la vita offrirà una seconda chance: starà a loro esserne all’altezza, raccapezzandosi nella ricerca frenetica di superficiale gratificazione, oggi quasi imposta ma che sta mostrando la corda, portandoli a riscoprire vecchi valori in un’Itala che sta scoppiando più delle coppie protagoniste.
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Di www.MovieSushi.it   |   24 Ottobre 2009
Io non ho paura. Potrebbe essere questo il motto di Luca Lucini. Ne parlavamo già qualche anno fa, all’indomani dell’uscita del suo secondo film, L’uomo perfetto. Non ha paura, Lucini, di fare film popolari, destinati a un grande pubblico (e infatti ci conferma l’accezione positiva del termine popolare secondo lui). Non ha paura di fare le commedie, in un’era in cui un giovane che dice di voler fare il regista dà per scontato di dirigersi verso un cinema autoriale. Non ha paura di noi critici, e fa bene. Perché verso un film come Oggi sposi in molti potrebbero avere dei pregiudizi. Ma poi alla proiezione stampa al Festival di Roma ridevano quasi tutti. Perché Lucini non ha avuto paura di fare una commedia pura, che facesse soprattutto ridere. L’operazione sembra riuscita. Ora la sfida sarà quella degli incassi, visto che il film punta forte in questo senso.
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Di www.MovieSushi.it   |   20 Ottobre 2009
Quattro matrimoni senza alcun funerale. È il nuovo film di Luca Lucini, Oggi sposi, presentato al Festival di Roma fuori concorso. Non tutti i quattro matrimoni, sullo schermo, riescono. È un matrimonio piuttosto riuscito invece il film di Lucini. Nel senso che sposa due filoni della commedia italiana che finora erano rimasti su due binari diversi: il cinema più popolare degli incassi garantiti di Fausto Brizzi e Marco Martani (autori sia dei cinepanettoni di Neri Parenti che delle "notti prima degli esami") e la commedia più sofisticata e legata alla realtà di Fabio Bonifacci (Lezioni di cioccolato, Diverso da chi?, ma soprattutto Si può fare). Il risultato è quello che potremmo definire la terza via della commedia: né cinepanettone, né commedia sentimentale, ma commedia pura, con un occhio al passato e uno al presente.
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Di www.MovieSushi.it   |   20 Ottobre 2009
Crescentini e Pession: oggi spose, ma solo sul set...
Può baciare la sposa. Sì, ma quale? Sono quattro, e tutte bellissime, le spose di Oggi Sposi di Luca Lucini, presentato oggi al Festival di Roma fuori concorso: un film sopra le righe, lontano dagli standard della commedia nostrana di oggi, che guarda al passato. Tra questi personaggi eccessivi ci stanno benissimo Carolina Crescentini e Gabriella Pession. La prima è Giada, una massaggiatrice che sta per sposare Renato, un ricco settantenne (Renato Pozzetto): che sia per soldi? La seconda è la platinatissima Sabrina Monti, starlette televisiva che sta per sposare un imprenditore in bancarotta simil-Ricucci. Per amore? Certo…
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Di www.MovieSushi.it   |   28 Agosto 2009
Le 13 rose: Rischio appassimento!

La storia, soprattutto quella dei piccoli eroi e delle grandi tragedie, è argomento allo stesso tempo facile e difficilissimo da portare al cinema. Facile perché nei suoi eventi ha spesso una forza narrativa ineguagliabile che sembrerebbe non richiedere ulteriori ornamenti, difficile perché proprio per questo si rischia spesso di sopravvalutarla. È proprio questo l'errore in cui precipita questo Le tredici rose, film spagnolo ambientato dopo la Guerra Civile del 1939, incentrato sul barbaro eccidio di tredici donne, militanti del JSU (Unione della Gioventù Socialista), che vennero arrestate e condannate a morte dal regime nazi-fascista con la falsa accusa di stare tramando un attentato contro Franco.

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Di www.MovieSushi.it   |   09 Luglio 2009
Lo star-system e il divismo sono, con molta probabilità, gli aspetti più odiosi e detestabili del mondo del cinema.
In un ambiente simile, in cui molto spesso e specialmente in Italia, incapacità fa rima con vanità, quando ci si trova di fronte un’attrice indiscutibilmente bella e affascinante, nel momento d’oro della sua carriera in virtù dei molteplici impegni cinematografici e televisivi che l’attendono, e si scopre che la spontaneità, l’autoironia e la battuta pronta sono altre doti importanti da lei possedute, non si può non rimanerne estasiati.

Ebbene, incontrare Gabriella Pession fa proprio questo effetto.

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