La storia, soprattutto quella dei piccoli eroi e delle grandi tragedie, è argomento allo stesso tempo facile e difficilissimo da portare al cinema. Facile perché nei suoi eventi ha spesso una forza narrativa ineguagliabile che sembrerebbe non richiedere ulteriori ornamenti, difficile perché proprio per questo si rischia spesso di sopravvalutarla. È proprio questo l'errore in cui precipita questo Le tredici rose, film spagnolo ambientato dopo la Guerra Civile del 1939, incentrato sul barbaro eccidio di tredici donne, militanti del JSU (Unione della Gioventù Socialista), che vennero arrestate e condannate a morte dal regime nazi-fascista con la falsa accusa di stare tramando un attentato contro Franco.
In un ambiente simile, in cui molto spesso e specialmente in Italia, incapacità fa rima con vanità, quando ci si trova di fronte un’attrice indiscutibilmente bella e affascinante, nel momento d’oro della sua carriera in virtù dei molteplici impegni cinematografici e televisivi che l’attendono, e si scopre che la spontaneità, l’autoironia e la battuta pronta sono altre doti importanti da lei possedute, non si può non rimanerne estasiati.
Ebbene, incontrare Gabriella Pession fa proprio questo effetto.
Coppie omossessuali, famiglie omoparentali e madri surrogate. C’è davvero tanta carne al fuoco in Baby Love di Vincent Garenq, film che con coraggio vuole affrontare, seppure con i modi scanzonati della commedia, argomenti attuali e controversi.
Essere genitori è sempre stato difficile e forse lo è ancora di più al giorno d'oggi. Figuriamoci se a voler dare vita ad una famiglia con tanto di prole fosse una coppia omosessualei. Il regista francese Vincent Garenq, al suo primo lungometraggio, racconta con Baby Love la storia di un gay (Lambert Wilson) desideroso di un figlio a tal punto da chiedere ad una giovane ragazza (Pilar Lopez de Ayala) l'utero in affitto, allo scopo di concepire un bebè da crescere poi insieme al proprio compagno (Pascal Elbé). A monitorare tutto la ginecologa e intima amica Anne Brochet. Il film è stato presentato a Roma in presenza del regista e della giovane attrice spagnola e molto tempo in conferenza stampa si è parlato delle difficili tematiche che la pellicola affronta e sul dibattito che ha generato.