L’estrema Sindrome di Stoccolma
La pedofilia è una delle dannazioni dell’umanità, vizio che mai muore anzi trova nuova linfa nel progresso, mettendo al riparo vizi antichi come la razza umana grazie a tecnologie sempre più avveniristiche (ogni innovazione all’apparenza benefica può essere distorta verso il male): Internet su tutte. Una bambina di nove anni viene sottratta al padre, che la ha lasciata sola in macchina per pochissimi minuti. La vita della famiglia è devastata.
Nel 2009 una sceneggiatura intitolata The Trees compariva ai primi posti nella lista dei "Best Unproduced Scripts of the Year". Oggi, fortunatamente, quello scritp è stato recuperato e realizzato da Jack Heller con il titolo di Dark Was the Night, horror-thriller del quale è possibile vedere il primo trailer.
Quando il nero non fa chic e impegna molto
Forse è proprio vero che dall'attimo in cui nasciamo tutto è già scritto e tutto concorrerà a fare sì che ci troviamo al momento giusto dove è scritto che dobbiamo essere, in un'inesorabile riproposizione di quanto cantato in Samarcanda. Oscar Grant, 22 anni, nel Capodanno del 2009 ha incontrato il suo fato alla stazione di Fruitvale, Oakland (la città sulla baia di fronte alla tollerante e cosmopolita San Francisco).
Angeli e Demoni a Brooklin
Il mercato creato da Twilght fa gola, quello del cosiddetto segmento young adult, adolescenti in cerca di modelli irraggiungibili e adulti (accompagnatori e non) vogliosi di evasione superficiale, tutti in fondo desiderosi di identificazione con personaggi dalle esistenze appassionanti in mondi fantastici, in un'agognata fuga dalla realtà, Bene contro Male nella certezza che alla fine i giusti trionferanno. La giovane Clary vive una vita che le pare noiosamente normalissima, insieme alla bella e giovane madre e al suo affettuoso compagno. Ma misteriosi eventi iniziano a verificarsi, cose prima invisibili si manifestano spaventando la ragazza.
La particolarità di questa pellicola è che per realizzare i robot, che sono al centro della trama, non è stata utilizzata (solo) la Computer Grafica ma sono stati costruiti 19 animatroni che si trovano al fianco degli attori umani durante le riprese. Nel cast anche Kevin Durand (Robin Hood), Evangeline Lilly (Lost, The Hurt Locker) e Hope Davis (The Weather Man).
la particolarità di questa pellicola è che per realizzare i robot, che sono al centro della trama, non è stata utilizzata (solo) la Computer Grafica ma sono stati costruiti 19 animatroni che si trovano al fianco degli attori umani durante le riprese. Nel cast anche Kevin Durand (Robin Hood), Evangeline Lilly (Lost, The Hurt Locker) e Hope Davis (The Weather Man).
Il bello di questa pellicola è che per realizzare i robot, che sono al centro della trama, non è stata utilizzata la Computer Grafica ma sono stati costruiti 19 animatroni che si trovano al fianco degli attori umani durante le riprese. E' molto meglio recitare vicino a qualcosa di reale che dover fare uso della propria immaginazione e ci auguriamo davvero che il risultato dimostri il valore di questi animatroni.
Nel vedere i robot per la prima volta, Jackman ha detto: "Quando sono entrato sul set e ho visto questi robot sono rimasto letteralmente a bocca aperta".
"Ci sono alcune cose che solo gli effetti speciali possono realizzare", dice Levy. "Ma quando ti trovi davanti ad una vera macchina alta due metri per recitare al suo fianco si ottengono delle scene molto più reali e delle prestazioni notevolmente più alte".
Le riprese si stanno svolgendo in Michigan e il film vede nel 18 novembre 2011 la data d'uscita prevista.
Torna la coppia, che con Il Gladiatore, ha ottenuto un successo planetario,e il risultato non solo è soddisfacente ma supera addirittura le aspettative. Il timore iniziale era quello di vedere la trasposizione su grande schermo di una storia raccontata già migliaia di volte in tutte le salse possibili, basti pensare al Robin Hood della Disney, a quello con Kevin Costner o a quello esilarante diretto da Mel Brooks. Il compito più difficile era proprio quello di riuscire a catturare lo spettatore senza cadere nello scontato o peggio ancora nel noioso e l'abilità di Ridley Scott sta nell'aver centrato questo obiettivo primario fin dalle scene iniziali. I Robin Hood visti fino ad ora cominciavano dove questo finisce, tanto da poter definire quest'ultima trasposizione come un vero e proprio prequel.