"Nella vita reale non puoi riavviare"
Lorenzo Ostuni è più noto come Favij, divo di youtube con le sue "recensioni" di videogame (in realtà sono videocronache delle sue sessioni di gioco), quasi due milioni di iscritti al suo canale e migliaia di visualizzazioni al giorno. Federico Clapis si potrebbe definire "artista multimediale" perché spazia in vari campi dell'intrattenimento. Arriva sul grande schermo il film Game Therapy, specie di instant movie che vuole sfruttare un fenomeno di un altro settore di intrattenimento, come era stato per Willwoosh-Guglielmo Scilla.
Vivere e morire a S. C.
Torna Robert Rodriguez con la sua città del peccato che imputridisce le anime: Sin City, città senza speranza, piena di sogni infranti, la trasposizione del famoso fumetto di Frank Miller, che questa volta ha collaborato anche alla regia. Nel Blu-ray pubblicato da Key Films/CGHV sono presenti sia la versione in 3D che quella in 2D, di cui qui parliamo. L'immagine restituisce tutta la contrastata, particolare fotografia originale, con un perfetto equilibrio del bianco e nero macchiato dalle consuete chiazze di acceso colore.
Vivere e morire a S. C.
Torna Robert Rodriguez con la sua città del peccato che imputridisce le anime. E torna tutto il suo immaginario, tornano le pupe sanguinarie, dai corpi scoperti e dalle anime segrete, sante e puttane, vittime e carnefici di un mondo dove il potere è degli uomini e bisogna adeguarsi o lottare. Tornano gli eroi sbagliati dal cuore più nobile di mille cavalieri, e i potenti di sadica impunita ferocia, nell'orgia visionaria di Robert Rodriguez infatti c'è posto solo per caratteri eccessivi.
Sotto i pettorali, un cuore
Ottimo successo su grande schermo, approda in versione su DVD Key Films Magic Mike, la commedia di Steven Soderbergh, traboccante palestratissimi corpi maschili, che tante polemiche pseudo-moralistiche aveva attirato, con conseguenti sbeffeggi per le molto spettatrici femminili che si erano sacrosantamente distratte. Ma il film è un po' più di questo, fortunatamente. L'immagine è sempre di soddisfacente nitidezza, nella resa della patinata fotografia originale, sia negli interni del locale dall'illuminazione innaturale sia negli assolati esterni, mai troppo saturi. Audio di buona potenza, con un DD 5.1 costantemente ben distribuito su tutti i canali, con i dialoghi sempre nitidi e una coinvolgente resa delle canzoni che sono elemento importante nella narrazione.
Sotto i pettorali, un cuore
I ragazzi sono giovani e belli, le facce pulite, i corpi spettacolari. Ballano e si spogliano in un locale di Tampa, in Florida, il loro capo è un amicone, un ex spogliarellista che ha investito bene e sta per fare il salto di qualità a Miami. Ma tutti sono fra loro grandi amiconi, una gang dove il sesso allegramente promiscuo permette gran scopate, l'ecstasy gira liberamente, mentre sullo sfondo le spettatrici ululano impazzite davanti all'esibizione di una sessualità smaccata, che ammicca con volgarità rivestita di glamour ai miti immarcescibili dell'immaginario collettivo, mettendo in scena pantomime con marinai, cowboy, pompieri, idraulici, poliziotti, pure Tarzan. Fuori da questa Grande Famiglia non c'è che il Grande Freddo: le banche non fanno credito, non si riesce a iniziare una carriera in proprio, si trova lavoro solo come bassa manovalanza per 10 dollari all'ora, le famiglie non capiscono, la "gente" moralisticamente giudica, magari dopo avere usato.
Guglielmo Scilla è più noto con il soprannome di Willwoosh, col quale ha conquistato enorme fama nel web. Ha anche interpretato e scritto la web-serie Freaks!, per arrivare a condurre un suo programma su radio DJ, A tu per Gu. Aveva anche già partecipato a un paio di film, Una canzone per te e Matrimonio a Parigi. Il ventiquattrenne Guglielmo ha fatto fortuna ritagliandosi un personaggio da nerd sui generis che non gli appartiene, perché Guglielmo è un gradevole ragazzo, alto e atletico, tutto il contrario del solito sfigato occhialuto, chiuso nella sua cameretta in simbiosi con un computer. E ci sarebbe anche da chiedersi le ragioni di una simile scelta, come se il marketing avesse deciso che di bei ragazzi ce n'è già troppi.
Sono almeno un paio d'anni cheThe Orphanage, il film d'esordio di Juan Antonio Bayona è, come di dice, "in odore di remake". Recentemente Variety ha confermato come il progetto sia ancora decisamente vivo anche perché la New Line e la Warner Bros avrebbero già trovato il regista adatto: Mark Pellington.
Qualche giorno fa si era diffusa la notizia che la Dimension Films stava accarezzando l'idea mettere in produzione un ulteriore sequel in 3D (ormai è la moda del momento!) del franchise di Halloween che, secondo alcune fonti, sarebbe dovuto uscire nell'ottobre 2011.
Si è parlato tanto di questo Il Messaggero, quasi stessimo per assistere ad un evento epocale, ad un film di straordinaria originalità e potenziale orrorifico. Invece, ahinoi, nulla di tutto questo, anzi, il film diretto dall’esordiente (su grande schermo) Peter Cornwell si conferma l’ennesima pellicola piatta e “anestetizzata”, prodotto hollywoodiano sfornato in serie senza troppo coraggio o convinzione.
Quando è Guillermo del Toro a controllare la situzione, i fan possono dormire sonni tranquilli. L'intraprendente regista messicano, infatti, sta mettendo in cantiere quello che si annuncia essere l'ennesimo remake americano di un film europeo di successo senza (ed è qui la notizia) "delegare" la cosa ad uno "shooter" qualunque. Per dirigere la versione americana di The Orphanage si parla, infatti, di Larry Fessenden.