10 regole per fare innamorare: Lo sdoganamento di Willwoosh

Di   |   16 Marzo 2012

Guglielmo Scilla è più noto con il soprannome di Willwoosh, col quale ha conquistato enorme fama nel web. Ha anche interpretato e scritto la web-serie Freaks!, per arrivare a condurre un suo programma su radio DJ, A tu per Gu. Aveva anche già partecipato a un paio di film, Una canzone per te e Matrimonio a Parigi. Il ventiquattrenne Guglielmo ha fatto fortuna ritagliandosi un personaggio da nerd sui generis che non gli appartiene, perché Guglielmo è un gradevole ragazzo, alto e atletico, tutto il contrario del solito sfigato occhialuto, chiuso nella sua cameretta in simbiosi con un computer. E ci sarebbe anche da chiedersi le ragioni di una simile scelta, come se il marketing avesse deciso che di bei ragazzi ce n'è già troppi.

Per fare il passo decisivo, da protagonista su grande schermo con il suo vero nome, si è affidato a uno che di marketing se ne intende, Fausto Brizzi che scrive (insieme a Cristiano Bortone che anche dirige) 10 regole per fare innamorare, un autore giovane anche lui, ma stranamente vecchio nella costruzione delle sue più recenti storie, nel suo modo di fare commedia all'italiana. Brizzi scrive infatti una storia di quattro personaggi giovani incredibilmente vecchia, nelle meccaniche, nella costruzione dei personaggi, delle situazioni, delle gag, di una convenzionalità soporifera che solo una scrittura brillantissima avrebbe potuto vivacizzare. Basta del resto guardare qualcuna delle più recenti serie tv americane del genere comedy (citiamo due titoli a caso, Happy Endings e New Girl) per accorgersi della mancanza di ritmo, della lentezza negli scambi di battute, del montaggio scontato. Marco ha lasciato l'Università e lavora in un asilo all'insaputa del padre, chirurgo plastico di successo e gran donnaiolo (Vincenzo Salemme, che nella sua professionalità sembra da Oscar). Un giorno Marco resta folgorato da Stefania, bellissima e impossibile ragazza di buona famiglia, concupita anche dal solito bellone senz'anima. Marco, convinto dell'impossibilità di tale amore, riceverà consigli non richiesti dal padre, in trasferta a Roma per riallacciare un rapporto che si è allentato negli anni, oltre che dai tre amici fedeli con i quali convive. Le dieci regole del titolo sono ovviamente quanto di più trito esista, ma si sa che su certi argomenti i luoghi comuni sono inamovibili Questa specie di famiglia allargata gli si stringe intorno, per guidarlo nella conquista della ragazza. Come sempre alla fine tutti trarranno giovamento dalla vicenda, risolvendo anche i propri problemi, mentre aiutano gli altri, nel solito percorso di maturazione. Chiude il film un cameo del Trio Medusa. 10 regole ci sembra un film che difficilmente un venticinquenne (età media dei protagonisti) potrebbe trovare interessante, così come dubitiamo che i fan di internet sborsino il biglietto di un cinema per andare a vedere Guglielmo che non fa Willwoosh. Resta un pubblico anziano, senza pretese, convinto di andare a vedere un film "giovane". Non che 10 regole sia urtante o sguaiato, è semplicemente un film garbatamente scontato, noiosamente prevedibile, serenamente ignorabile.

Giudizio

  • Inutile
  • 5/10