La tigre nel cuore
Gratificato da quattro premi Oscar (miglior regia, fotografia, effetti speciali e colonna sonora originale), Vita di Pi approda su Blu-ray Fox in un'ottima edizione. Il cofanetto dalla bella cover in 3D contiene sia la versione stereoscopica che quella in 2D, di cui noi parliamo. L'immagine è di grande effetto, con una definizione così perfetta da attribuire sensibilmente una maggiore profondità al campo visivo sia nei meravigliosi paesaggi naturali (le limpidezze straordinarie di cieli e oceani) sia nelle scene con i numerosi effetti digitali. Sempre di fine dettaglio la resa della splendida fotografia originale di Claudio Miranda. Voluti dal regista (come spiega in un contenuto extra) i cambi di formato di alcune scene, che passano da 1.85:1 a 2.35:1 e anche al 4/3. La versione doppiata in italiano è in DTS 5.1, ottimo per potenza e dettaglio, nella minuziosa resa di un ambiente spesso spettacolare (il naufragio, le tempeste, la sequenza dei pesci volanti, i ruggiti della tigre), con una direzionalità che rende la visione molto coinvolgente. Ma (come sempre) dobbiamo costatare che la versione originale, in DTS HD Master Audio 7.1 è spettacolare al confronto.
La tigre nel cuore
Strana la storia di Pi, che non deve il suo nome alla geometria ma più prosaicamente alla piscina di Pondicherry, India meridionale, luogo d'incanti in cui il padre si innamorò della madre, chiamandolo Piscine Molitor. Sapremo la sua storia mentre la narra a uno scrittore che lo ha raggiunto ormai adulto in Canada. La vita di Pi è stata lieta e bella in gioventù, un ragazzo intellettualmente curioso e religiosamente onnivoro, nell'abbraccio della meravigliosa famiglia che lo aveva sempre lasciato libero di esplorare. A Pondicherry, deliziosa ex colonia francese, il padre negli anni '70 apre uno zoo, luogo magico per il giovane Pi. Ma per sopraggiunte difficoltà economiche deve chiudere e partire per il Canada con famiglia e animali, in cerca di una seconda occasione.
E' di circa un anno fa la notizia che vorrebbeAng Lee (Brokeback Mountain) dietro la macchina da presa per dirigere l'adattamento cinematografico del romanzo, pluripremiato, Vita di Pi.
Con Motel Woodstock Ang Lee ci fa assaporare le sensazioni di quei tre giorni di "pace, amore e musica" che fecero la storia. Il film originale, a cui questo di Ang Lee fa un po' il verso, Woodstock - Tre giorni di pace, amore e musica datato 1969, prese l’Oscar l’anno successivo come miglior documentario firmato dal regista esordiente Michael Wadleigh. Ebbe anche due riedizioni, la prima delle quali venne presentata alla mostra del cinema di Venezia nel 1994, della durata complessiva di 206 minuti con il suono ripulito in digitale e vario materiale aggiuntivo.
Potete dirlo forte: se prima i personaggi "repressi" di Ang Lee erano costretti allo scandalo nella Cina occupata dal Giappone (Lussuria) o tra gli isolati monti della provincia americana del Wyoming (I segreti di Brokeback Mountain), adesso possono finalmente uscire allo scoperto, rivendicando la loro libertà, identità e sessualità in occasione del caotico trip psichedelico che è stato il concerto di Woodstock. Sarà per questa liberatoria atmosfera che il regista di Taiwan trapiantato a Hollywood abbandona i toni del dramma e si "colora" (è proprio il caso di dirlo) di quelli della commedia?
Il 2009 sarà, invece, l'anno in cui un altro, fondamentale quarantennale vedrà la propria celebrazione.
Nell'Estate del 1969, infatti, nei pressi della cittadina americana di Woodstock, si tenne un memorabile concerto durato tre giorni e tre notti ininterrottamente. Quel concerto è passato, giustamente, alla storia e quest'anno un libro autobiografico ed il film tratto da esso ne celebreranno la gloria.
Il regista taiwanese Ang Lee, dopo la vittoria con Brokeback mountain nel 2005, ha fatto quest'anno il bis accaparrandosi un altro Leone veneziano con Lust (Lussuria - Seduzione e tradimento). Se allora a suscitare scandalo fu la relazione fra due cowboy omosessuali, qui è l’esaltazione dell’eros etero a farla da padrone.