Di Giuliana Molteni   |   22 Aprile 2013
Vita di Pi Blu-ray 2D: Recensione

La tigre nel cuore

Gratificato da quattro premi Oscar (miglior regia, fotografia, effetti speciali e colonna sonora originale), Vita di Pi approda su Blu-ray Fox in un'ottima edizione. Il cofanetto dalla bella cover in 3D contiene sia la versione stereoscopica che quella in 2D, di cui noi parliamo. L'immagine è di grande effetto, con una definizione così perfetta da attribuire sensibilmente una maggiore profondità al campo visivo sia nei meravigliosi paesaggi naturali (le limpidezze straordinarie di cieli e oceani) sia nelle scene con i numerosi effetti digitali. Sempre di fine dettaglio la resa della splendida fotografia originale di Claudio Miranda. Voluti dal regista (come spiega in un contenuto extra) i cambi di formato di alcune scene, che passano da 1.85:1 a 2.35:1 e anche al 4/3. La versione doppiata in italiano è in DTS 5.1, ottimo per potenza e dettaglio, nella minuziosa resa di un ambiente spesso spettacolare (il naufragio, le tempeste, la sequenza dei pesci volanti, i ruggiti della tigre), con una direzionalità che rende la visione molto coinvolgente. Ma (come sempre) dobbiamo costatare che la versione originale, in DTS HD Master Audio 7.1 è spettacolare al confronto.

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Di Giuliana Molteni   |   20 Dicembre 2012
Vita di Pi 3D: Recensione

La tigre nel cuore
Strana la storia di Pi, che non deve il suo nome alla geometria ma più prosaicamente alla piscina di Pondicherry, India meridionale, luogo d'incanti in cui il padre si innamorò della madre, chiamandolo Piscine Molitor. Sapremo la sua storia mentre la narra a uno scrittore che lo ha raggiunto ormai adulto in Canada. La vita di Pi è stata lieta e bella in gioventù, un ragazzo intellettualmente curioso e religiosamente onnivoro, nell'abbraccio della meravigliosa famiglia che lo aveva sempre lasciato libero di esplorare. A Pondicherry, deliziosa ex colonia francese, il padre negli anni '70 apre uno zoo, luogo magico per il giovane Pi. Ma per sopraggiunte difficoltà economiche deve chiudere e partire per il Canada con famiglia e animali, in cerca di una seconda occasione.

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Di Giuliana Molteni   |   10 Novembre 2011
One Day: One Day (Maybe?.)
Emma e Dexter dal 1988 sono due friends without benefits. Dopo un unico incontro alla fine del liceo, conclusosi senza un nulla di fatto nonostante una certa reciproca attrazione (anche se da basi differenti), hanno commesso l’errore di diventare “migliori amici”. Partendo da quello che, ai giorni nostri, sarà l’evento topico nella loro vicenda, conosceremo la loro storia attraverso una serie di veloci flashback in senso temporale, che ce li mostreranno a più riprese nel corso di quasi una ventina d’anni, scanditi da brevi, talvolta fuggevoli incontri, mentre le loro vite affettive e professionali prendono e abbandonano varie strade. A ogni incontro arriveranno sfalsati, ciascuno a un punto diverso della propria esistenza, con ambizioni diverse, ancora da realizzare o apparentemente soddisfatte, rischiando di perdersi, riuscendo faticosamente a ritrovarsi ogni volta, senza recidere mai del tutto il filo con cui il destino li ha legati. Non solo fra loro il rapporto è difficile, anche nelle rispettive vite, singolarmente portate avanti, trovano ostacoli di ogni genere, contrarietà, gioie e dolori, e altri fidanzati e fidanzate (specie il più fatuo Dexter).
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