Serial killer si diventa
Anni '60, tempi ormai lontani, quando non tutte le storie erano ancora state raccontate, magari anche più di una volta. Dal romanzo di John Fowles, autore anche di La donna del tenente francese, il mitico William Wyler dirige uno dei suoi ultimi film, un thriller psicologico come non si riesce a fare più, indimenticabile per chi l'avesse visto allora, assolutamente da recuperare per i più giovani. Si potrà costatare come una buona storia, ben diretta e ben interpretata possa mantenere la tensione per quasi due ore, con due soli personaggi, quasi esclusivamente al chiuso di una stanza, senza la minima efferatezza esibita, senza atti di gratuita violenza, senza spargimenti di sangue o effetti speciali. Freddie, un giovane uomo del quale ci vengono velocemente fatte intuire le ferite subite in un'esistenza di frustrazioni, vince una grossa somma alla lotteria e può finalmente realizzare il suo più grande sogno.
Senza pietà
Cecchi Gori pubblica su Blu-ray Essential Killing e una volta di più l'edizione per l'homevideo si rivela basilare per il recupero di titoli ignorati dalla distribuzione e passati troppo velocemente su pochi schermi. Il film è diretto da Jerzy Skolimovski e interpretato da un grande Vincent Gallo, mai stato così intenso e disperato in un ruolo muto che mette in risalto la sua espressività. Il protagonista senza nome è in fuga. Contadino afgano fatto prigioniero dopo aver ucciso degli americani, è stato catturato, sequestrato e tradotto in una prigione nell'Europa centrale. Durante il trasporto, il camion ha un incidente e l'uomo, riesce a fuggire, perdendosi in un ambiente per lui totalmente sconosciuto, vaste foreste ricoperte di neve, ostili però tanto quanto il deserto dal quale proviene.
Due capolavori di John Schlesinger
Nel passato ci sono stati anni in cui i maggiori stimoli, i film più interessanti arrivavano dalla cinematografia inglese, gli anni del Free Cinema, dalla metà degli anni '50 ai primissimi '70 circa. In questo arco di tempo sono usciti film memorabili, alcuni oggi irrecuperabili, perché mai trasposti su DVD. Due di questi hanno avuto la grazia di esser pubblicati da Cecchi Gori, entrambi diretti dal grande John Schlesinger: Darling del 1965 e Domenica, maledetta domenica, capolavoro del 1971. Sono film che reggono ancora bene il tempo passato, più significativi di qualche colto saggio per illustrare i cambiamenti in atto in una società tradizionalista e sclerotica come quella inglese.
Lech Majewski, artista poliedrico, sceneggiatore di Basquiat e regista di The Garden of Early Delights, sul quadro di Bosch, oltre che di lavori di video arte, conduce lo spettatore in un viaggio dentro al famoso quadro La salita del calvario di Pieter Bruegel il Vecchio, del 1564. Il dipinto riproduce la Passione di Cristo trasportando l'azione nelle Fiandre del 1500, in un periodo in cui il paese era devastato dalla crudele e spietata occupazione spagnola di Filippo II, mostrando come le pene dell'umanità assoggettata a qualunque potere assoluto siano sempre le stesse nei secoli dei secoli. Protagonista della narrazione è il pittore (interpretato da Rutger Hauer), che osserva le vite dei singoli personaggi del suo paese, mentre lentamente si mettono in movimento incontro ai loro destini, andando così a formare loro stessi poco alla volta il grande quadro complessivo che Bruegel alla fine catturerà nella sua tela (che contiene 500 personaggi).
Titolo di quelli inevitabilmente citati se si fa un elenco di slasher adolescenziali, So cosa hai fatto, 1997, tratto dal romanzo di Lois Duncan, ha generato anche due sequel, Incubo finale e Leggenda mortale, oltre a dare spunto a parodie e citazioni in molti film stile Scary e Hot Movie.
Anche per Cruel Intentions, piccolo cult degli anni ’90 è arrivato il tempo per un’edizione su Blu-ray (Cecchi Gori). Il film è una trasposizione in chiave moderna dello splendido testo di Choderlos de Laclos, Relazioni pericolose, già divenuto nel 1988 il film omonimo con Glenn Close, John Malkovich e Michelle Pfeiffer, a firma di Stephen Frears, e poi l’anno successivo col titolo di Valmont in un’edizione più opaca diretta da Milo? Forman. L’immagine è complessivamente di buona definizione, con un’ottima resa della brillante fotografia originale, dai colori vividi. Ottimo l’audio, soprattutto considerando che si tratta di una commedia, con una coinvolgente distribuzione su tutti i canali di effetti ambientali e musiche e i dialoghi sempre bene in evidenza. Assenti purtroppo gli extra.
- Recensione
- Cruel Intentions - Prima regola: non innamorarsi
- Columbia Pictures Corporation
- Roger Kumble
- Sarah Michelle Gellar
- Ryan Phillippe
- Reese Witherspoon
- Selma Blair
- Louise Fletcher
- Joshua Jackson
- Eric Mabius
- Sean Patrick Thomas
- Swoosie Kurtz
- Christine Baranski
- Alaina Reed-Hall
- Deborah Offner
- Tara Reid
- Herta Ware
- Cecchi Gori
- 1999
- Drammatico
Gli anni Settanta sono stati, nel bene e nel male, una delle decadi più floride, libere ed entusiasmanti della storia del cinema. E anche in Italia, quando ancora il cinema di genere era una realtà, sono stati prodotti innumerevoli film di ogni tipo e per ogni palato; spesso e volentieri si trattava di “imitazioni” italiche di filoni americani di successo oppure, come nel caso del Giallo, eravamo noi a lanciare nel mondo un nuovo trand che sarebbe stato copiato, per anni, dai cineasti americani (ricordate come Venerdì 13 parte 2: l’assassino ti siede accanto, copi spudoratamente intere sequenze da Reazione a catena di Mario Bava?). All’epoca, infatti, il mercato italiano esportava in tutto il mondo e, quindi, le possibilità produttive per chi aveva un’idea e qualche mezzo per realizzarle erano illimitate.