Di www.MovieSushi.it | 02 Febbraio 2010
An Education. Un’educazione. Ma di che tipo di educazione stiamo parlando? Siamo a Londra, nel 1961, e la sedicenne Jenny studia per essere ammessa all’Università di Oxford, mentre nella sua camera sogna una vita eccitante con le canzoni di Juliette Greco, che significano fascino, esotismo, fuga. Un’evasione da una vita grigia e un po’ piatta, che avviene grazie all’incontro a sorpresa con David, trentenne affascinante che la corteggia, iniziandola alla vita, tra mondanità, concerti, cultura e sesso. Un’educazione allora significa educazione alla vita, educazione sessuale. Un titolo che suona beffardo e ironico, se riferito al contrasto tra questa educazione e quella ufficiale, quella scolastica, così noiosa e poco affascinante agli occhi di ogni adolescente. Quell’educazione che ogni giovane sopporta un po’ a fatica, in un momento della propria vita in cui sente il bisogno di un’altra istruzione, quella alla vita che non si impara a scuola.
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Di www.MovieSushi.it | 08 Gennaio 2010
Il mondo dei replicanti è allo stesso tempo un titolo furbo e riduttivo. Forse tradurre per il mercato italiano un titolo come Surrogates con il semplice “i surrogati”, o lasciarlo in originale in omaggio al fumetto di Robert Venditti da cui è tratto, non avrebbe detto nulla al pubblico. Il titolo scelto evoca subito la fantascienza, e la figura dell’uomo artificiale che ha contraddistinto alcuni dei capitoli migliori del cinema fantascientifico di questi anni, che si sia chiamato replicante, o cyborg. Allo stesso tempo il titolo nasconde per un po’ (perché poi nel film viene sempre chiamata con questo nuovo nome) la figura del surrogato, che è fondamentalmente diversa da quella del replicante.
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Di www.MovieSushi.it | 08 Gennaio 2010
È Il mondo dei replicanti il titolo scelto per distribuire in Italia Surrogates. Il termine replicante è sicuramente più cinematografico, evoca Blade Runner e ci fa capire subito che ci troviamo nel territorio della fantascienza, quella adulta di dickiana memoria. Ma nel film gli esseri artificiali vengono poi chiamati sempre “surrogati”. I surrogati sono fondamentalmente qualcosa di diverso dai replicanti: sono esseri completamente artificiali creati dall’uomo per rappresentarlo e sostituirlo in ogni azione nel mondo esterno. Non hanno una loro anima, un cervello, una personalità: sono guidati dall’uomo, che se ne sta comodamente seduto in poltrona, e comanda a distanza, grazie a un dispositivo che legge gli impulsi della mente, il suo sostituto. I surrogati, come dice la parola, non sono repliche dell’uomo, ma dei sostituti. Delle controfigure. Più che dalle parti di Blade Runner, siamo da quelle di Avatar, insomma.
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Di www.MovieSushi.it | 28 Settembre 2009
La pioggia di polpette, che la settimana scorsa aveva già mietuto un'illustre vittima come Megan Fox, colpisce ancora e questa volta di rivali ne fa fuori tre. Il film d'animazione in 3-D Piovono polpette conserva infatti la leadership del botteghino americano, incassando altri 24 milioni di dollari e arrivando così a quota 60.
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Di www.MovieSushi.it | 14 Settembre 2009
Il secondo trailer di Surrogates. Siamo in un ipotetico futuro in cui le persone vivono le loro vite, stando comodamente sedute al sicuro nelle loro case, attraverso dei surrogati robotici che costituiscono la loro interfaccia con il mondo reale . Delle versioni fisicamente perfette, delle rappresentazioni meccaniche, di loro stessi. Una società ideale, in cui il crimine e la violenza non esistono. Il giorno in cui viene commesso il primo omicidio, questa utopia è distrutta e l’agente dell’FBI Greer (Bruce Willis) scopre una vasta cospirazione dietro il fenomeno dei Surrogati . Per svelare il mistero dovrà quindi abbandonare il suo surrogato rischiando persino di perdere la vita pur di svelare il mistero.
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Di www.MovieSushi.it | 22 Maggio 2009
Ecco il trailer di Surrogates. Due agenti dell’FBI (Bruce Willis e Radha Mitchell) indagano sull’omicidio di uno studente legato all’uomo che ha inventato e messo in commercio i Surrogati, una tecnologia avanzatissima che permette alla gente di avere un alter ego robotico, macchine di cui si può scegliere l’aspetto e che si possono controllare in remoto, facendo vivere a loro le proprie vite mentre si sta al sicuro nelle proprie case. Ma l’omicidio del ragazzo pone un quesito fino a quel momento mai affrontato: in un mondo fatto di maschere, come scegli di chi fidarti?
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