Di Giuliana Molteni   |   21 Aprile 2016
Truman: Recensione

 

La vita, la morte, la verità

Dall’innevato Canada Tomás parte per Madrid, lasciando momentaneamente l’amata famiglia. Va a trovare il vecchio amico Julián, dal quale per molti anni (si intuisce) la vita lo ha allontanato. Julián è un attore un tempo molto noto, oggi vive solo e in ristrettezze, e di una vita di sentimenti probabilmente sprecati gli resta solo un vecchio cagnone, un pacioso bullmastiff con qualche acciacco. Julián vuole bene al cagnolone come a un figlio e come tale lo cura e se ne preoccupa: cosa sarà di lui dopo la sua morte?

Postato in Cinema
Di Giuliana Molteni   |   09 Giugno 2015
Storie pazzesche Blu-ray: Recensione

Todos a la mierda

Segnaliamo l'uscita per l'homevideo di Storie pazzesche, divertente commedia argentina, grottesca e a forti tinte, diretta da Damian Szifron, prodotta da Pedro e Augustin Almodovar. Il film è suddiviso in un prologo, che fa già capire di che humor nero sia pervaso, e di altri quattro episodi. Nel Blu-ray Lucky Red/Mustang distribuito da Cecchi Gori, l'immagine è molto nitida e ben definita, con punte di eccellenza o qualche leggero calo a seconda delle diverse fotografie dei vari episodi presenti nel film.

Postato in Homevideo
Di Paolo Zelati   |   22 Giugno 2007
XXY: La "normale diversità" di Alex

La storia dell’Arte, fin dalla notte dei tempi, ha sempre elaborato il concetto di “diversità” (inteso nel senso più ampio e multiforme del termine) nei modi più efficaci, originali ed emotivamente significativi. La fascinazione nei confronti dello “strano”, “del mostruoso” e di quello che non si riesce a spiegare (e che, di conseguenza, spaventa) ha ispirato artisti come Francis Bacon, Goya e, in tempi più recenti, le fotografie più riuscite della famosa fotografa americana Diane Arbus, colpita nel profondo, a sua volta, dalla visione di Freaks, capolavoro firmato da Tod Browning nel 1932.
Tra le varie tipologie di diversità che il Cinema, con risultati alterni, ha cercato di “elaborare”, quella legata all’identità sessuale è, di sicuro, una delle più gettonate. Sia che si tratti della poetica naive di Ed Wood (Glen or Glenda), del surrealismo “trash” di John Waters (e il suo attore/attrice feticcio Divine) o di opere più serie (perlomeno da un punto di vista stilistico) e sofferte come Boys Don’t Cry, La moglie del soldato e Transamerica, la sessualità, o meglio la collocazione della stessa all’interno degli “schemi sociali”, ha sempre catturato l’attenzione (morbosa ?) degli spettatori.

Postato in Cinema