Avengers: Age of Ultron: Recensione

Di   |   21 Aprile 2015
Avengers: Age of Ultron: Recensione

Grandi poteri, grandi nemici

Smantellato lo S.H.I.E.L.D, gli Avengers stanno espugnano una fortezza dell'HYDRA dove il bieco Von Stucker sta conducendo i suoi pericolosi esperimenti grazie allo scettro di Loki (che nel film non compare, si mettano il cuore in pace i fan di Tom Hiddleston). Durante quel combattimento avviene il primo incontro con i letali gemelli Maximoff (Aaron Taylor-Johnson ed Elizabeth Olsen, Quicksilver e Scarlet Witch).


Ma Tony Stark, che in fondo è pur sempre un geniale inventore di macchine di distruzione, pensa di usare l'intelligenza artificiale rubata in quei laboratori per dare vita a Ultron, un robot che a capo di una legione di droni a sua immagine e somiglianza, in caso di nuovo attacco esterno potrà sostituire gli Avengers, destinati prima o poi a dividersi e a tornare alle proprie vite. Ma Ultron (modellato sulle fattezze di James Spader che nell'originale anche lo doppia) ha un ego ipertrofico come Tony, e ingloba Jarvis, intelligenza artificiale al suo servizio, aumentando così il suo potere, e si ribella al suo Creatore che considera un guerrafondaio da distruggere insieme ai suoi amici, perché mentre millanta pace in realtà crea conflitti. Lo scopo della pace infatti secondo Ultron non è mai stato raggiunto e l'unico modo per avere pace sul pianeta è eliminare la razza umana (magari ha anche ragione), Avengers in testa. Ultron sua volta tenta di creare un altro robot, che diverrà l'ineffabile The Vision, che farà però scelte diverse (interpretato da Paul Bettany, che aveva già prestato la voce a Jarvis nei film di Iron Man e nel primo Avengers). Letale sarà il percorso e costellato di immani distruzioni prima di arrivare alla pace agognata, che per ciascuno si identifica in qualcosa di diverso. Ma la lotta sarà davvero lunga e all'ultimo sangue, e le forze impari. Come potranno farcela i Nostri? Insieme. Restare a guardare l'unica scena a metà dei titoli di coda. Joss Whedon, che ormai vive in simbiosi con il mondo Marvel, scrive e dirige, mantenendo intrecciati e portando avanti tutti i fili delle precedenti narrazioni dei diversi film (e delle scene finali), accentuando il tema delle frizioni interne al gruppo. Esplode la sofferta storia d'amore fra la cinica Romanoff e l'impacciato Banner-Hulk, che formano una coppia sul genere Bella e la Bestia (o a tratti King Kong e la sua amata). Fin dalla prima, spettacolare scena siamo catapultati nell'azione più fragorosa (il film è stato girato in Corea del Sud, Sud Africa e pure Valle d'Aosta) e altre scene di grande distruzione ci delizieranno gli occhi. Nuovi personaggi entrano in scena, alcuni per aggiungersi stabilmente al bunch of friends, alcuni per uscirne, ma resta il nucleo saldo delle Famiglia originaria (Fast & Furious docet). Scarlet Wich nel finale quando si arrabbia ricorda Carrie (quella di De Palma) e la nascita di Vision sembra Frankenstein. Questo episodio ha meno battute e situazioni da commedia e un andamento cupo e drammatico, ci sono più combattimenti e catastrofi, più sfracelli e stragi. Dal punto di vista spettacolare niente da dire, emotivamente nonostante gli sforzi manca tensione e anche l'ironia è in dosi inferiori. Avengers: Age of Ultron è un episodio di passaggio nel procedere del progetto, come se fossimo nel bel mezzo di una colossale, ipertrofica serie tv formata da tutti i capitoli precedenti dedicati ai vari personaggi, intrecciati pure con la serie Agents of S.H.I.E.L.D. Suscettibile di interessanti sviluppi è il personaggio di The Vision, conscio di non avere tutte le risposte come ci si attenderebbe da una sovrumana intelligenza artificiale. Perché scegliere di schierarsi al nostro fianco, allora? Come dice nel finale: perché siamo spacciati, quello sì, ma c'è della grazia nel nostro fallimento. Sarà davvero così?

 

Giudizio

  • Intrattiene ma meglio il primo
  • 7/10