Il caso Freddy Heineken DVD: Recensione

Di   |   28 Settembre 2016
Il caso Freddy Heineken DVD: Recensione

 

Non solo birra

Nel 1983 ha avuto luogo uno dei più clamorosi casi di rapimento europei, per allora la cifra più alta mai pagata per un riscatto, 35 milioni di fiorini olandesi (in era pre-euro, oggi sarebbero circa 16 milioni di euro). Si è trattato del rapimento di Freddy Heineken, erede della mitica famiglia di birrai nata nel 1864, che sotto la sua gestione aveva raggiunto posizione preminente, capitalista attento al sociale in anni difficili per la sua categoria, almeno in Europa.


Il caso era già stato narrato nel 2011 da Maarten Treurniet nel suo film Kidnapping Mr. Heineken (Il rapimento Heineken), con Rutger Hauer come protagonista, unico nome noto del cast. La storia viene oggi raccontata nuovamente con un cast di facce più conosciute e il ruolo di Heineken è qui stato affidato ad Anthony Hopkins, mentre alla regia c’è lo svedese Daniel Alfredson (dopo un paio di film e una serie tv tratti dai romanzi di Stieg Larsson). Il film del 2015 esce oggi su DVD Koch Media, una versione diversa che romanza diversamente una storia di finzione che non ha mai voluto essere un documentario. Nel 1983 ad Amsterdam viene rapito il patron della mitica birra, insieme all’autista Abe Doderer. Non erano anni di telecamere stradali ovunque né di DNA e il gruppetto di rapitori, cinque amici di cui due fra loro cognati, per un po’ è assistito dalla fortuna dei principianti. Ma non sono dei professionisti e le loro molte debolezze li faranno incastrare. Nel film vedremo solo il punto di vista dei rapitori, nulla è mostrato delle indagini della Polizia, che però si rivelerà meno inetta di quanto gli amici credevano. Il primo film adombrava una motivazione forse più politica del rapimento, con ingiustizie sociali da vendicare (il padre di uno dei rapitori era un ex dipendente proprio di Heineken), una rivalsa dei proletari contro i capitalisti che, anche se hanno il volto umani, sempre capitalisti restano. Ne Il caso Freddy Heineken, che è basato sul libro del giornalista olandese Peter R. de Vries, i rapitori vengono dipinti come un gruppetto di imprenditori o aspiranti tali falliti e delusi, che vogliono rifarsi delle aspettative andate deluse per dare alle proprie famiglie quello che finora non sono riusciti a procurare. Ma, come dirà Heineken all’ideatore del colpo, nella vita o hai molti soldi o hai molti amici, l’uno esclude l’altro. Figurarsi la famiglia. Hopkins ha meno spazio di quanto ne avesse Hauer nell’altro film, ma resta un durissimo capitalista che sa che con i soldi uscirà indenne da qualunque situazione, che con aplomb glaciale sopporta i disagi della detenzione. Jim Sturgess è l’ideatore, secondo anello debole, Sam Worthington è il cognato, unico che nella sua durezza avrebbe potuto cavarsela. Ray Kwanten (True Blood) fa il primo anello debole, cosa che gli viene bene. Nel DVD di Koch Media l’immagine ha tonalità smorzate, con una definizione morbida a rifare il look visivo di quegli anni. L’audio in un bel DTS 5.1 mostra le sue doti nelle scene d’azione. Come extra, lodevoli per un film direct to video, troviamo il Making of (16’) suddiviso fra le due città in cui è stato girato il film (Amsterdam e Parigi) e otto interviste al cast e al regista per quasi mezz’ora di materiale.

 

 

Giudizio

  • Una storia poco nota
  • 7/10