Nostalgia del passato e dell’anonimato o semplicemente desiderio di farsi conosce all’infuori di Gomorra? Matteo Garrone non ha mai avuto problemi con il successo datogli dal film ispirato all’omonimo libro di Roberto Saviano, ed allora ecco che il cofanetto contenente i quattro suoi primi film diventa semplicemente un modo per far conoscere al pubblico un altro Garrone, quello “più incosciente”, come ama dirsi lui. “Erano film che facevo con slancio e passione, qualità che spero di non aver perso oggi. Non c’era mai una sceneggiatura ma mi interessava solo cercare suggestioni, persone, immagini e luoghi. Solo dopo veniva la storia”.
"Un luogo dove tutto era finto e tutto era reale". Così il fotografo Mario Spada descrive il set di Gomorra, l'ormai storico film di Matteo Garrone tratto dall'omonimo libro di Roberto Saviano.
Il cinema tiene. Quello americano si supera. Quello italiano crolla. Come ci capita ormai da troppi anni, la stagione seguente a quella in cui molti gridano senza alcun senso alla rinascita del cinema italiano serve a svegliarci dall'ingenua illusione.
Tuttavia, l'opera di Garrone risulta essere molto diversa, soprattutto per quello che concerne il fine del racconto, da quella di Saviano.
Gomorra vs. Il Divo 7-7. Quello raggiunto dai due film italiani trionfatori dello scorso Festival di Cannes ai David di Donatello 2009 sembrerebbe un risultato di sostanziale parità, ma la verità è che i premi più importanti li porta a casa solo Gomorra, vincendo per il miglior film, la miglior sceneggiatura e il migliore regista Matteo Garrone.
Matteo Garrone e il suo apprezzato, contestato, controverso Gomorra, conquista il Nastro d'Argento dell'anno.
"Il grande successo del miglior film europeo del 2008, Gomorra, conferma la vitalità del cinema europeo".
Non c'è Gomorra nella lista rilasciata dall'Academy Awards dei nove film che si giocheranno i cinque posti finali della nomination per il Miglior Film Straniero ai prossimi Oscar del 22 febbraio.