The Words: Recensione

Di   |   20 Settembre 2012
The Words: Recensione

Scrivete, scrivete, qualcosa resterà
Tre storie inscatolate l'una nell'altra, storie che diventano vite, che diventano parole, che a loro volta determinano nel bene e nel male le vite che saranno raccontate. Clay Hammond, uno scrittore di successo (Dennis Quaid) legge pubblicamente alcune pagine del romanzo che lo ha portato alla celebrità. Narra la storia di Rory Jansen (Bradley Cooper), giovane aspirante scrittore, in attesa di vedere pubblicato il romanzo in cui ha infuso tutto se stesso e le sue aspirazioni. Vive con la bella e amatissima Dora (Zoe Saldana), il padre lo aiuta finanziariamente, pur con lo scetticismo tipico dell'imprenditore nei confronti di un creativo, ma gli editori respingono tutti il suo manoscritto e la crisi sopraggiunge.


Durante un viaggio a Parigi, nella bottega di un rigattiere Rory trova in una vecchia cartella un manoscritto di autore ignoto, se ne appassiona, lo copia, lo fa suo e lo pubblica. Il successo mondiale si abbatte su di lui, che pur tormentato dal senso di colpa si lascia travolgere dalla bella vita che la novella celebrità si porta dietro. Ma a riscuotere i suoi crediti si presenta il reale protagonista della storia rubata (Jeremy Irons), colui che ha vissuto dolorosamente sulla propria pelle i dolori e le gioie che le sue parole hanno poi rappresentato sulla carta. Questo incontro provoca il crollo definitivo dello sfortunato Rory. Lo sviluppo della vicenda umana del giovane scrittore ci viene raccontato da Clay in privato, perché nel frattempo il noto scrittore è stato agganciato da un'affascinante e misteriosa ammiratrice (Olivia Wilde), con la quale ha iniziato un gioco di seduzione che porterà a esiti inaspettati. Quando l'urgenza di comunicare con le parole le storie che ci spingono da dentro non produce i risultati sperati, che vanno dalla semplice pubblicazione all'eventuale successo, ai soldi e alla fama, che fare, rinunciare o scendere a qualche compromesso con la propria arte? Il caso di Rory è estremo, perché lui si appropria di una storia non sua, non vissuta e quindi non sofferta (anche se forse avrebbe voluto), emendandosi poi però in qualche modo perché, sull'onda del truffaldino successo, anche le sue cose prima respinte trovano pubblicazione e apprezzamento. Ma come da dentro spingono per uscire le nostre storie più intime, anche questa scomoda verità soffoca l'anima dello scrittore. E allora forse sarà questa la storia da scrivere... The Words è all'apparenza una storia romantica di amori dolorosi, di fallimenti, di fatica, anche retorica, è anche un film di attori, perché i tre personaggi maschili le cui vite sono così intrecciate, sono interpretati da tre star di diverso livello, l'ormai mitico Jeremy Irons, il noto e amato Dennis Quaid e lo stra-famoso Bradley Cooper, sempre molto affascinante (in secondo piano le interpreti femminili). Ma il film è soprattutto una storia sull'importanza della parola scritta, di questi tempi quasi anacronistica, ma non nel suo messaggio. La sceneggiatura di Brian Klugman e Lee Sternthal (due degli sceneggiatori di Tron: Legacy, che hanno anche diretto il film) racconta infatti una storia, anzi tre storie, di uomini messi di fronte alla scelta fra realtà e sogni, fra necessità e aspirazioni, che devono trovare il coraggio di vivere secondo le loro scelte, giuste o sbagliate, sapendo che queste hanno un prezzo e che tale prezzo dovrà essere, in qualche modo, sempre pagato. Il film soffre però di un tono eccessivamente piatto e controllato, che attutisce i dilemmi etico-morali, oltre che i drammi sentimentali, dei protagonisti, lasciando lo spettatore vagamente insoddisfatto, anche se il prodotto nel suo complesso è più che dignitoso.

Giudizio

  • Il potere delle parole
  • 6/10

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