Nel BD Universal l’immagine è nitida e luminosa, sempre ricca di dettagli. L’audio in DTS HD Master Audio 5.1 restituisce una scena molto coinvolgente, per precisa direzionalità con una potenza più che soddisfacente per essere una commedia drammatica e non un film d’azione. Come extra, oltre al commento del regista, troviamo: 12 minuti di scene eliminate; “Inside the True Story”, uno speciale di 11’ con Smith ed i veri protagonisti della storia; “Rafting Concussions” (12’) è un Making of in cui gli autori dell’articolo da cui è stato tratto il film spiegano cause e conseguenze del trauma. Omalu un giorno, per puro caso, è di servizio quando si deve effettuare l’autopsia sul cadavere di un devastato ex grande campione di football, finito a vivere, solo cinquantenne, come un barbone a causa dei suoi presunti problemi psichiatrici. Eseguendo la solita accurata analisi scopre infinite microlesioni al cervello e sospetta che siano state causate dall’attività che l’uomo ha svolto fin da giovanissimo, per circa una ventina di anni. Omalu inizia ad approfondire le sue indagini, osteggiato da tutti, finché non incappa nella buona coscienza di un ex medico della squadra, che lo affianca e sostiene. Ma lo studio che verrà pubblicato, in cui per la prima volta si nomina la CTE (Encefalopatia Traumatica Cronica), suscita l’attenzione non certo benevola della potentissima NFL, la federazione nazionale del football, che prima cerca di screditare Omalu e poi passa a maniere più decise. La storia, vera, sembra la solita che tanto piace negli USA, il piccolo Davide contro l’enorme Golia, l’uomo solo che armato dei suoi principi, della sua integrità osa sfidare il Moloch malvagio, la Corporazione, la Multinazionale spietata che per i suoi interessi macina vite umane come noccioline. Zona d’ombra, in originale Concussion, è un film di denuncia che non calca mai la mano, interessante nel suo racconto di una vicenda forse minuscola ma non per questo meno degna di nota. Will Smith leggermente truccato per essere più dimesso e credibile si impegna con risultati degni di lode nel suo uomo medio che si trova costretto a fare l’eroe. Omalu era un uomo corretto, strenuamente convinto, da disciplinato emigrante in attesa di cittadinanza, della bellezza del Sistema americano. E infatti aveva ragione perché il Sistema contiene tutto e il suo contrario. La sua illusione non sarà infranta del tutto, perché dopo gli anni di persecuzione e di soprusi riceverà il riconoscimento dovuto. Ma intanto la sua vita era stata cambiata e altri erano morti. Ma questo è l’America, bellezza, nel bene e nel male. Potete leggere qui la nostra recensione completa di Zona d'ombra del 21/04/2016