La verità, nient’altro che la verità
Nel 1996 il negazionista David Irving fa causa per diffamazione alla scrittrice ebrea Deborah E. Lipstadt e alla sua casa editrice, Penguin Books per il libro Denial: Holocaust History on Trial. Lipstadt, professoressa di studi ebraici moderni e dell’Olocausto all’università di Atlanta, aveva definito Irving “negazionista” (denier) e “falsificatore” (falsifier), accusandolo di aver falsificato le fonti dei suoi scritti o di averle deliberatamente ignorate nel caso non si adattassero ai suoi fini.
In questo mondo libero
Il Daniel Blake del titolo, che vive a Newcastle, vedovo sessantenne con linda casetta di proprietà, arredata con decoro e amore, si trova stritolato in un loop kafkiano: carpentiere, ha avuto un infarto mentre lavorava su un ponteggio e medico e fisioterapista gli negano l’autorizzazione per tornare al lavoro. Quindi non può usufruire del sussidio di disoccupazione, perché non è in grado di sostenere un lavoro, ma non può nemmeno godere del sussidio per malattia, perché nonostante i certificati, una burocrate zelante (non medico) non gli approva la richiesta.
Stregati dall’acqua
Sólveig Anspach è stata un’originale regista franco/islandese, una doppia nazionalità che ha influito sulla sua creatività, facendole realizzare storie particolari e interessanti. Poco distribuita in Italia, ricordiamo di lei Haut les coeurs, Stormy Weather, Queen of Montreuil.