Beatles - Magical Mistery Tour: Recensione

Di   |   24 Settembre 2012

Come erano (come eravamo)
Il 26 settembre sarà distribuito nelle sale cinematografiche il film Magical Mistery Tour, restaurato e remixato, girato dai Beatles nel 1967. Il film era stato trasmesso in bianco e nero dalla BBC nel Natale dello stesso anno, mai però in sala data la sua durata di soli 53 minuti, ma anche a causa delle critiche negative ricevute in quel periodo. Oggi è considerato un cult. Il 9 ottobre sarà messo in vendita il Blu-ray, mentre è già disponibile Il libro bianco dei Beatles, di Franco Zanetti (le storie e le storie di tutte le canzoni), Giunti editore. Nel 1967 durante una trasferta a Los Angeles Paul McCarthy era rimasto colpito dal gruppo di hippie Merry Pranksters, seguaci di Ken Kesey, un esponente della controcultura americana, che si spostavano attraverso il paese a bordo di un coloratissimo autobus. A questa visione Paul aveva associato la tradizione inglese dei cosiddetti Mistery Tours, gite verso destinazione ignota i cui partecipanti appartenevano alla classe operaia (ma anche riferimento ai trip di acido). Aveva deciso così di girare un film breve, come "contenitore" di alcune delle canzoni dell'omonimo album, successivo a Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band.


Il progetto arrivava a ridosso della morte dello storico manager e amico Brian Epstein e voleva essere una produzione innovativa rispetto ai due film precedenti A Hard Day's Night e Help, entrambi diretti da Richard Lester, memorabile rappresentante di quella Swinging London che era diventata il centro del mondo. Paul trova l'approvazione dei suoi soci e mette insieme una troupe di amici, che oltre ai realizzatori sono un gruppetto di bizzarri personaggi teatrali/televisivi come attori di supporto e una quantità di comparse non professioniste, dai bambini agli anziani, tutti contentissimi di partecipare per qualche giorno a quel clima da allegra scampagnata. Il bus lascia Londra per dirigersi verso ovest sulla A30, per andare incontro ad alcune surreali avventure. Nel film la narrazione è alternata a sei brani, Magical Mystery Tour, The Fool on the Hill, Flying, I Am the Walrus, Blue Jay Way e Your Mother Should Know, mentre sui titoli di coda si sente Hello Goodbye e nella colonna sonora sono compresi anche Death Cab For Cutie (nell'esecuzione della Bonzo Dog Doo-Dah Band), All My Loving in versione orchestrale e She Loves You in versione strumentale. L'edizione deluxe includerà sia il DVD che il Blu-ray, un libro di 60 pagine e una replica del doppio EP su vinile pubblicato nel 1967. Il film comprende anche uno speciale making of e un filmato dedicato ai caratteristi che hanno partecipato al film, come spalla dei Favolosi Quattro. Visto con gli occhi disincantati di oggi saltano agli occhi alcuni elementi: il rapporto totalmente differente con stampa e ammiratori, nessuna pressione, tutto rilassato e informale, niente addetti stampa a mettersi di traverso, niente isterismi del pubblico e gorilla a frenare i fan. Soprattutto però il film, come altri di quegli anni visti con lo sguardo di oggi, potrebbe stupire il pubblico più giovane, che non capirebbe come tutto quel disordine creativo e organizzativo, tutta quella ingenua anarchia venissero ancora demonizzati da parte dell'opinione pubblica (che in quegli anni ancora ce l'aveva con i "capelloni"). Lo stile di Magical Mistery Tour era specchio di una reazione veramente esplosiva contro la pressione conformista della società di allora, talmente rigida e soffocante da far sembrare di rivoluzionaria, audace rottura una goliardata fresca e disimpegnata come questo breve film, che è un'innocua farsa con alcune gag che ricordano non i citati Buster Keaton o Chaplin, ma piuttosto i Fratelli Marx o Hellzapoppin. Se all'estero il film aveva ricevuto critiche negative, lasciamo immaginare la reazione in Italia, in quegli anni di ancora maggiore, sconsolante provincialismo rispetto al resto del mondo, grazie a mezzi di informazione (stampa generalista e televisione di Stato) di rara ignoranza e grettezza (per quanti anni abbiamo dovuto sentir dire "gli scarafaggi" quando si parlava di Beatles). Per chi fosse interessato a ritrovare o scoprire, ricostruita in forma di fiction, l'atmosfera di quegli anni consigliamo piuttosto Across the Universe o Motel Woodstock di Ang Lee.

Giudizio

  • per appassionati e non solo
  • 7/10